N. 866 DISEGNO DI LEGGE presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (BERLUSCONI) e dal Ministro dell’economia e delle finanze (TREMONTI) di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (SACCONI) (V. Stampato Camera n. 1185) approvato dalla Camera dei deputati il 1º luglio 2008 Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza il 2 luglio 2008 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.

A decorrere dall’anno 2008 è abolita l’imposta comunale su quegli immobili adibiti ad abitazione principale. Per abitazione principale si intende il fabbricato o l’area fabbricabile destinata a prima abitazione del soggetto. L’imposta comunale sugli immobili continua ad essere applicata per le categorie catastali A1 (case signorili) A8 (abitazioni in ville) A9 ( castelli o palazzi di eminenti pregi artistici o storici). L’esenzione dell’Ici si estende anche nei confronti dei soggetti che a seguito della separazione legale sono proprietari di una quota della casa coniugale assegnata all’altro coniuge. ( art. 6 comma 3-bis d.lgs n. 504 del 1992). L’esenzione della suddetta tassa si applica anche alle unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, se abitazione principale dei soci; e agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari. ( art. 8 comma 4 d.lgs n. 504 del 1992). La spesa calcolato per l’esenzione dell’Ici dai suddetti immobili è pari a 1.700 milioni di euro e sarà rimborsata ai singoli comuni. Le modalità e i criteri per l’erogazione del rimborso saranno stabiliti in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali ed entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto. Per gli enti a statuto speciale, ad eccezione delle regioni Sardegna e Sicilia, e delle province autonome di Trento e Bolzano, i rimborsi saranno concordati nel rispetto degli statuti speciali. Il Ministero dell’Interno per l’anno 2008, accredita ai comuni e alle regioni a statuto speciale un anticipo pari alla metà del rimborso loro spettante. Stanzia immediatamente i tre dodicesimi della quota d’anticipo prevista, come stabilito dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. (art. 222). Il Ministero dell’interno garantisce lo stanziamento del contributo dello 0,8% (anziché 0,6% come prima previsto) del gettito Ici all’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani). Fino all’attuazione del federalismo fiscale è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi e delle aliquote, eccetto che per il settore sanitario. Non si applicano sanzioni nei casi di omesso o insufficiente pagamento della prima rata dell’imposta comunale sugli immobili, relativa al 2008, se il contribuente provvedere ad effettuare il versamento entro trenta giorni dalla dati di entrata in vigore del presente decreto. Articolo 2. (Misure sperimentali per l’incremento della produttività del lavoro) Dal 1° luglio 2008 al 31 dicembre 2008, le aziende dovranno versare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF (reddito delle persone fisiche e addizionali) pari al 10 %, entro il limite complessivo di 3.000 euro lordi. Ciò riguarda: a) Prestazioni di lavoro straordinario effettuate dal 1 luglio 2008 al 31 dicembre 2008. b) Prestazioni di lavoro supplementare, con riferimento a contratti di lavoro a tempo parziale stipulati prima del presente provvedimento. c) In relazione a incrementi di produttività, innovazione e competitività connessi all’andamento economico dell’azienda.

Queste prestazioni di lavoro “extra” non influiscono sul calcolo dell’ISEE (Indicatore situazione economica equivalente) e sul reddito complessivo del soggetto o del nucleo familiare se restanti entro un limite massimo di 3.000 euro. Tali disposizioni si applicano esclusivamente al settore privato, per i titolari di reddito non superiore ai 30.000 euro l’anno. Trenta giorni prima della fine della sperimentazione:il Ministro del lavoro con le organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale, provvederanno ad una verifica degli effetti di tali disposizioni. Alla verifica parteciperà anche il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, al fine di valutare l’eventuale estensione del provvedimento ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Non sono più considerati redditi di impresa i redditi derivanti dallo sfruttamento di miniere, cave, torbiere, saline, laghi, stagni e altre acque interne.

Articolo 3. (Rinegoziazione mutui per la prima casa)

Il Ministero dell’economia e delle finanze e l’ABI (Associazione bancaria italiana) definiscono le modalità ed i criteri di rinegoziazione dei muti a tasso variabile stipulati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell’abitazione principale, stipulati prima dell’entrata in vigore del decreto. La rinegoziazione assicura la riduzione dell’importo della rate del mutuo, applicando i tassi validi per i mutui contratti con tasso fisso, l’importo della rata così calcolata rimane fisso per tutta la durata del mutuo. La differenza tra l’importo della rata dovuta contratta con il mutuo a tasso variabile e quella rinegoziata a tasso fisso, viene addebitata su di un conto di finanziamento accessorio.
L’eventuale debito risultante dal conto accessorio, alla data di originaria scadenza del mutuo, è rimborsato dal cliente sulla base di rate costanti di importo uguale all’ammantare della rata risultante dalla rinegoziazione. Le garanzie già iscritte per contrarre il mutuo permangono. Le banche formulano ai clienti interessati la proposta di rinegoziazione entro tre mesi dall’entrata in vigore del presente decreto. L’accettazione o meno della rinegoziazione deve essere comunicata direttamente dal cliente entro tre mesi. Le operazioni di rinegoziazione dei mutui sono esenti da imposte e tasse di alcun genere, per tanto le banche e gli intermediari finanziari non applicano costi nei riguardi dei clienti.

Articolo 4 (Sviluppo dei servizi di trasporto aereo) Soppresso La somma erogata ad Alitalia - Linee aeree italiane S.p.A. è rimborsata nel minore termine tra il trentesimo giorno successivo a quello della cessione o della perdita del controllo effettivo da parte del Ministero dell’economia e delle finanze e il 31 dicembre 2008.

Articolo 5 (Copertura finanziaria)

E’ prevista una riduzione delle dotazioni di spesa pari a: 1) 869 milioni di euro per l’anno 2008. 2) 725,8 milioni di euro per l’anno 2009. 3) 567 milioni di euro per l’anno 2010. 4) 186,5 milioni di euro per l’anno 2011. Nonché quelle derivanti da modifiche normative pari a : 1) 746,1 milioni di euro per l’anno 2008. 2) 819,1 milioni di euro per l’anno 2009. 3) 260,1 milioni di euro per l’anno 2010. 4) 109,5 milioni di euro per l’anno 2011. 5) 116,5 milioni di euro per l’anno 2012. 6) 64,5 milioni di euro per l’anno 2013. 7) 60,5 milioni di euro per l’anno 2014.

Queste sono iscritte nel «Fondo per interventi strutturali di politica economica», a cui si aggiungeranno altre risorse pari a 40 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009, più 12 milioni di euro per l’anno 2010. Qualora si verifichi l’esigenza di interventi più tempestivi possono essere rimodulate le spese finanziare, fino ad un limite del 10 % delle risorse stanziate per le finalità previste della legge nell’ambito del programma interessato dalla riduzione. E’ istituito un fondo del Ministero dell’Economia delle Finanze con una dotazione pari a: 1) 100 milioni di euro per l’anno 2008. 2) 100 milioni di euro per l’anno 2009. 3) 60 milioni di euro per l’anno 2010. da utilizzare a reintegro delle dotazioni finanziarie dei programmi di spesa. La somma iscritta nel bilancio dello Stato per l’anno 2008, nell’ambito della missione «Infrastrutture pubbliche e logistica», programma «Sistemi stradali e autostradali», affluisce al “Fondo per interventi strutturali di politica economica”per l’intero importo di 1.363,5 milioni di euro. Agli oneri si provvede con 1) 2.482,6 milioni di euro per l’anno 2008. 2)1.757 milioni di euro per l’anno 2009. 3)1.079,1 milioni di euro per l’anno 2010. 4) 296 milioni di euro per l’anno 2011. 5) 303 milioni di euro per l’anno 2012. 6)251 milioni di euro per l’anno 2013. 7) 247 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014. La riduzione lineare del 6,85 % degli stanziamenti per la riduzione dell’autorizzazione di spesa è pari ad un ammontare di : 1) 995,8 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010, 2) 15 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009,

Ed ancora: 1) 234,5 milioni di euro per l’anno 2008. 2) 44,5 milioni di euro per l’anno 2009. 3) 452,4 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010. Da reperirsi nella corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale nell’ambito dei programmi «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» E’ previsto un contributo di 5 milioni di euro per la costruzione delle linee metropolitane nelle città di Torino e Bologna. Per consentire all’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) di completare il processo di stabilizzazione viene incrementato lo stanziamento di fondi di ulteriori 10 milioni di euro per l’anno 2008, di 20 milioni di euro per l’anno 2009 e di 25 milioni di euro per l’anno 2010. Antonella Lenoci