presentato il 16/12/2008 in Assemblea del Senato da Fabio RIZZI (Lega) e altri 9 cofirmatari ... [ apri ]
status: Accolto (Accolto dal Governo come raccomandazione)
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testo emendamento del 16/12/08
«Il Senato,
premesso che:
l'articolo 2, comma 2 dell'atto Senato n. 1209 contempla interventi per la salvaguardia della gente di mare;
ricordato che:
esiste anche la categoria dei lavoratori frontalieri che necessita di interventi per la salvaguardia del proprio status;
l'entrata in vigore della seconda parte degli Accordi bilaterali tra Unione europea e Confederazione elvetica, infatti, ha completamente rivoluzionato la figura e lo status del lavoratore frontaliero, di fatto eliminando la fascia di confine entro cui tale figura era regolamentata;
i meccanismi normativi legati agli accordi succitati hanno creato non poche difficoltà a livello di monitoraggio e rilevazione statistica del fenomeno del "frontalierato", ormai esteso a tutte le Nazioni;
l'armonizzazione dei sistemi previdenziali all'interno dei Paesi aderenti all'Unione europea e, per effetto degli Accordi bilaterali, anche per coloro che hanno prestato attività lavorativa in Svizzera, ha provocato non poche divergenze, quali, ad esempio, il blocco del cumulo e della totalizzazione dei contributi di assicurazione vecchiaia e superstiti (AUS) con quelli versati all'INPS e la limitata possibilità di riscuotere il "IIº Pilastro" per coloro che rientrano in Patria;
la progressiva libera circolazione delle risorse umane anche all'interno della Confederazione elvetica sta provocando notevoli tensioni nei e tra i Cantoni interessati dal fenomeno del "frontalierato", con ripercussioni economiche e professionali anche per i nostri connazionali impiegati in Svizzera, a partire dal gravissimo problema del "dumping salariale", con frequenti licenziamenti e successive riassunzioni con decurtazioni stipendiali mediamente attorno al 30 per cento;
considerato che:
è stata accertata un'eccedenza del Fondo di riserva previsto dalla legge 5 giugno 1997, n. 147, a favore di ammortizzatori sociali per i frontalieri;
le oggettive difficoltà di monitoraggio del fenomeno e la globalizzazione del "frontalierato" espresse in premessa inducono la necessità di intraprendere tutte le misure atte ad evitare il rischio di dispersione incongrua e relativo depauperamento delle risorse di cui al Fondo di riserva,
tutto ciò premesso e considerato
impegna il Governo a:
rivedere i Patti bilaterali e la Convenzione con la Confederazione elvetica al fine di:
ripartire il Fondo di riserva di cui alla legge 5 giugno 1997, n. 147, alle province interessate al fenomeno del "frontalierato" (Como, Varese, Sondrio e Verbano-Cusio-Ossola), in proporzione al numero di lavoratori frontalieri occupati al 31 dicembre 2007;
utilizzare tali fondi per finanziare opere ed interventi in campo formativo, sociale, culturale ed infrastrutturale correlati al fenomeno del "frontalierato", al fine di favorirne lo sviluppo razionale e sostenibile;
istituire una Commissione comprendente rappresentanti delle province, parti sociali ed associazioni di categoria, presieduta da un commissario di nomina governativa, per l'individuazione ed il finanziamento di progetti di interesse sovra provinciale, utilizzando il 50 per cento del Fondo di riserva assegnato alle province, che lo metteranno a disposizione per tale progettualità;
istituire un gruppo di lavoro di esperti del settore, nominati dalla Commissione di cui sopra, finalizzato alla promozione della cooperazione transfrontaliera, usufruendo della linea di finanziamento di cui sopra».
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(*) Accolto dal Governo come raccomandazione