Ordine del Giorno n. G3 al ddl S.3239
  • status: Accolto (Accolto dal Governo)

testo emendamento del 12/07/12

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge n. 3239 recante la ratifica ed esecuzione del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell'Unione economica e monetaria (cosiddetto fiscal compact),

        premesso che:

            nel corso della crisi dell'eurozona si è rilevata, talora, troppa timidezza in riferimento all'agenda per la crescita e nel rafforzamento delle firewalls;

            appare sempre più opportuno, nell'ambito di una disciplina fiscale, assicurare un'unitarietà e integrità del diritto dell'unione europea e del suo quadro istituzionale, evitare che si introducano vincoli più rigidi di quanto già concordato ma soprattutto è auspicabile che si bilancino le norme relative alla disciplina di finanza pubblica con disposizioni volte a promuovere la crescita e la competitività, rafforzando l'integrazione economica all'interno del mercato unico;

            c'è infatti il concreto rischio che politiche restrittive in fase recessiva allontanino la crescita generando effetti prociclici, bisogna quindi spezzare questo circuito che rischia di affievolire il consenso della costruzione europea da parte dei cittadini e alimentare il provincialismo in un momento in cui occorre più europeismo, di isolazionismo in un momento in cui occorre la capacità di governare fenomeni di integrazione europea e globale;

            significative, in tal senso, appaiono le misure per la crescita adottate nel corso del vertice del 29 giugno, confermate nell'Europgruppo dello scorso 9 luglio, quali, tra le altre, la ricapitalizzazione della BEI e i project bond;

            è auspicabile quindi che da ora in poi venga riservata ancora più attenzione alle politiche per l'occupazione e per le piccole e medie imprese. In primo luogo, attenzione alla costruzione di un vero mercato europeo del lavoro; in secondo luogo, attenzione al finanziamento delle imprese, che soffrono per la stretta del credito, nonostante gli interventi di liquidità a lungo termine della Banca centrale europea;

            è augurabile, più in generale, una maggior attenzione a quanto sollecitato, insieme ad altri patrner, nel «Piano per la crescita in Europa»,

        impegna il Governo ad adoperarsi, presso i principali partner europei ai fini di confermare l'agenda per la crescita tra le priorità della politica europea e ad intraprendere ogni necessaria iniziativa affinché il «Piano per la crescita in Europa» si possa, quanto prima, tradurre in concrete misure per lo sviluppo.

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(*) Accolto dal Governo