presentato il 11/07/2012 in Assemblea del Senato da Filippo SALTAMARTINI (PdL) e altri 61 cofirmatari ... [ apri ]
status: Accolto (Accolto dal Governo)
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testo emendamento del 11/07/12
Il Senato,
in sede di esame di conversione in legge del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante «Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile»,
premesso:
che le precipitazioni nevose che si sono abbattute ininterrottamente sul nostro Paese nel mese di febbraio 2012 devono considerarsi eventi dannosi di carattere eccezionale ed in quanto tali considerati calamità naturale;
che tale emergenza, protrattasi per 3 settimane, con una coltre nevosa che ha raggiunto in molte località anche i 6 metri, paralizzando la circolazione stradale, isolando comuni e città, determinando l'interruzione della corrente elettrica, l'erogazione dell'acqua ha gravemente compromesso la vita sociale ed economica di migliaia di cittadini, di imprese piccole e grandi e di migliaia di artigiani e coltivatori diretti;
che l'evento straordinario ha causato - secondo studi delle associazioni del1e imprese, dell'artigianato e dell'agricoltura maggiormente rappresentative - una perdita dello 0,1% di PIL;
che nel solo comparto agricoltura-allevamento, secondo stime della Coldiretti Marche, basata sulle domande di risarcimento pervenute fino al 29 febbraio, l'ammontate dei danni, si valuta in misura pari a novantacinque milioni di euro, che la produzione agricola si è arrestata, con conseguente mancata formazione dei raccolti delle serre e con danni gravi alle coltivazioni olivicole, letteralmente «bruciate» dal gelo;
che in ambito industriale, la Confartigianato e la Cna Marche denunciano come centinaia di aziende siano state costrette a sospendere l'attività, con un calo di produzione nel mese di febbraio del 40% e con picchi superiori nelle zone più colpite, come il Montefeltro e le aree interne della provincia di Pesaro e Urbino, il fabrianese, l'ascolano e l'area del maceratese, in particolare il settore calzaturiero;
che secondo le prime valutazioni delle associazioni di categoria i danni subiti dalle aziende manifatturiere, comprendendo sia i danni patrimoniali per crolli alle infrastrutture e macchinari e, sia il lucro cessante per la chiusura obbligata delle attività per diversi giorni, ammontano ad oltre 50 milioni di euro.
che a subire danni per le probative condizioni meteorologiche è stato anche, data l'impossibilità di circolare, il comparto dell'autotrasporto, con la perdita del 70 per cento del fatturato con un mancato guadagno intorno ai 30 milioni di euro;
che le imprese edili e i cantieri sono rimasti completamente fermi per quindici giorni, con danni di milioni di euro,
considerato che:
l'enorme quantità della precipitazione, unita a un subitaneo scioglimento della neve e del ghiaccio ha gravemente danneggiato tetti e impalcature pubbliche e private e - come segnalato anche dal direttore del Dipartimento di Protezione Civile delle Marche, Roberto Oreficini - ha determinato l'alterazione del1'assetto idrogeologico di numerosi corsi d'acqua per il repentino aumento del volume delle acque;
i danni ai tetti delle chiese, dei monumenti e delle altre strutture pubbliche hanno causato perniciose infiltrazione d'acqua, con la conseguenza di minare la stabilità degli edifici storici, come dimostrano i casi del Palazzo Ducale di Urbino, del convento S Sperandia e della Chiesa di S. Domenico di Cingoli dove sono collocate importanti opere d'arte di Lorenzo Lotto (Madonna del rosario);
i comuni già gravemente impegnatisi per la gestione dell'emergenza, dati i vincoli posti dal Patto di Stabilità, unitamente all'insufficienza degli stanziamenti ordinari, non possono promuovere iniziative adeguate a garantire il ripristino del territorio, dell'economia, la mobilità dei cittadini per i gravissimi danni alle strade di ogni ordine,
considerato inoltre che:
lo scorso 9 febbraio la Presidenza del Consiglio ha assunto, su richiesta dell'ANCI, l'impegno di farsi carico delle spese straordinarie sostenute dai Sindaci per fronteggiare l'emergenza e di prevedere che le stesse non rientrino ai fini del computo legato al patto di stabilità;
a tutti oggi le somme impiegate dai Comuni per assicurare la tutela della pubblica e della privata incolumità, il ripristino della viabilità e degli altri servizi pubblici essenziali, nonché le spese per l'assistenza temporanea alle persone e per il volontariato di protezione civile, non sono ancora stati rimborsati,
impegna il Governo:
ad assumere, in sede di esame del decreto-legge sulla spending review già presentato in Senato e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e dell'invarianza dei saldi della finanza medesima ogni iniziativa volta a reperire le risorse necessarie a coprire le esigenze dei territori colpiti ivi compresi i rimborsi ai Comuni e alle Province, per il tramite delle Regioni delle somme impiegate per assicurare la tutela della pubblica e della privata incolumità, il ripristino della viabilità e degli altri servizi pubblici essenziali, nonché le spese per l'assistenza temporanea alle persone e per il volontariato di protezione civile; a sostenere attivamente tutti i territori duramente colpiti dalle eccezionali avversità atmosferiche del Febbraio 2012, stabilendo le priorità di erogazione in base alla gravità degli eventi, al fine di poter trovare, in accordo con le regioni e gli enti locali interessati, adeguate soluzioni che soddisfino le esigenze di risarcimento dei danni agli enti locali, ai singoli cittadini e alle attività produttive.
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(*) Accolto dal Governo