presentato il 03/08/2010 in Assemblea del Senato da Pietro MARCENARO (PD) e altri 16 cofirmatari ... [ apri ]
status: Accolto (Accolto dal Governo)
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testo emendamento del 03/08/10
Il Senato
in sede di esame del disegno di legge n. 2291,
premesso che:
il provvedimento in esame prevede una sensibile riduzione della nostra presenza in termini di uomini e risorse nell'area dei Balcani, tanto con riferimento al Kossovo, quanto con riferimento alla Bosnia Erzegovina, dove le risorse destinate alla missione Althea passeranno da 14 a 10 milioni di euro;
in particolare, è stato previsto un ridimensionamento della nostra presenza in Kossovo dove vengono ridotte le risorse da 70 a 58 milioni - pari a 12 milioni in meno - mentre la presenza militare passerà da 1.125 unità a 650;
pur trattandosi di scelte conseguenti a decisioni approvate in sede NATO per quel che riguarda il Kossovo, per cui la forza multinazionale KFOR passerà da 14 mila a 2250 unità, la situazione politica resta instabile e potenzialmente pericolosa;
in tal senso il ridotto impegno militare dovrebbe essere almeno compensato e sostenuto da una più accentuata iniziativa politica e di cooperazione, mettendo a disposizione più risorse economiche e una attenzione politico-diplomatico più decisa in questa area che possa rilanciare la road map in otto punti presentata dal nostro Ministro degli affari esteri;
tale area geografica è strategicamente e tradizionalmente prioritaria per il nostro paese, tanto che l'Italia figura tra i paesi europei che da sempre sostengono il processo di avvicinamento dei Balcani all'Unione europea, e che ultimamente hanno sponsorizzato le recenti decisioni volte a facilitare il rilascio dei visti per i cittadini provenienti da alcune di queste aree,
ad adottare ogni iniziativa utile, anche nelle opportune sedi internazionali, volta rafforzare l'iniziativa politico-diplomatica nell'area dei Balcani, anche assicurando che la presenza internazionale non scenda al di sotto dei livelli minimi necessari ad evitare l'inasprirsi delle tensioni che ancora permangono, in coerenza con il nostro rilevante impegno - in termini di risorse umane e finanziarie - posto in essere anche nel quadro dell'Unione europea per favorire la stabilizzazione dell'area e il processo di institution building.
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(*) Accolto dal Governo