Ordine del Giorno n. G2 (testo 2) al ddl S.2291

testo emendamento del 02/08/10

Il Senato,

        in sede di esame del disegno di legge n.  2291,

        premesso che:

            stenta a raggiungere i suoi obiettivi la Missione UNAMID («United Nation African Mission in Darfur»), istituita dal Consiglio di Sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite con la risoluzione 1769 del 31 luglio 2007, che prevede l'impiego di una forza di «peacekeeping» con il compito di sostenere il processo di pace nella regione del Darfur;

            lo stesso contingente di forze «ibrido» ONU/Unione Africana della citata operazione incontra difficoltà per il suo dispiegamento nell'area e non riesce a raggiungere l'entità dì personale militare prevista dalla suddetta risoluzione dell'ONU;

            l'Italia, su specifica richiesta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ha reso disponibili assetti di trasporto acro militare e sortite di volo per agevolare il dispiegamento in Darfur del contingente UNAMID e sostenere le sue necessità logistiche, prevedendo; con il decreto-legge 1º gennaio 2010 così come convertito dalla legge 30 del 2010, risorse finanziarie pari ad euro 5.569.609 per la proroga della partecipazione del personale militare alla Missione UNAMID per il periodo gennaio giugno 2010. La suddetta possibilità di trasporto, peraltro, non è stata utilizzata per una forma di ostruzionismo da parte del Governo sudanese, che finora ha negato i visti d'ingresso in Sudan per il personale militare italiano;

            conseguentemente, nel disegno di legge di conversione del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102, recante: «Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle forze Armate e di Polizia», il Governo non prevede più le risorse finanziarie da destinare all'impiego degli assetti di trasporto aereo per l'operazione UNAMID, escludendo così la possibilità di fornire, qualora si creino le condizioni necessarie, un importante contributo nazionale alla grave crisi in Darfur;

        considerato che;

            permangono drammatiche, nella regione del Darfur, le condizioni di vita della popolazione, sottoposta a violenze che hanno determinato molte vittime tra i civili e più di 2 milioni di profughi;

            l'Italia ha sempre manifestato grande attenzione e solidarietà nei confronti della crisi in quell'area ed ha già partecipato alle iniziative per attenuare le sofferenze dei profughi del Darfur mediante lo schieramento, fino a giugno 2009 ed in un'area confinante con il Sudan (località di Abechè), di un Ospedale da campo militare, nell'ambito di un'operazione dell'Unione Europea in Chad;

            la vicenda del Darfur non può vedere l'Italia, che ha sempre perseguito con forza una politica di salvaguardia dei diritti umani, non pienamente coinvolta nella ricerca di una soluzione della crisi nell'area;

            l'orientamento del Governo di non prevedere il finanziamento della partecipazione italiana all'operazione UNAMID con gli assetti aerei per il 2º semestre 2010 appare non in armonia con il principio di partecipazione attiva e solidale alle iniziative per la risoluzione della crisi in Darfur,

        impegna il Governo:

            a promuovere in ambito internazionale, con particolare riferimento all'Organizzazione delle Nazioni Unite ed all'Unione Africana, ogni possibile iniziativa perché sia posto termine all'atteggiamento ostruzionistico del Governo sudanese e siano rilasciati i visti per il personale militare italiano da impiegare nell'operazione UNAMID con la componente aerea;

            ad avviare prontamente la suddetta partecipazione nazionale in Darfur, allorchè saranno rimossi gli ostacoli artatamente frapposti dalle Autorità del Sudan.