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Atto a cui si riferisce:
S.4/04799 [Fronteggiare l'"emergenza sbarchi"]



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 125
all'Interrogazione 4-04799

Risposta. - In relazione all'art. 2, comma 5, del decreto-legge n. 228 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 9 del 2011, la ripartizione delle risorse disponibili per Iraq, Yemen e UpM (Unione per il Mediterraneo) per il primo semestre 2011, pari a 5.096.994,80 euro, è stata effettuata come segue.

1) Sostegno al dialogo nazionale ed a rafforzamento istituzionale in Iraq (934.936,80 euro). Per proseguire l'attività, sinora assicurata dall'Italia con unanime apprezzamento da parte irachena, è stato previsto di proseguire il progetto iniziato. Tale progetto è la naturale continuazione dei tre progetti di dialogo che sono stati finanziati nel 2007, nel 2008 e nel 2010. Al fine di continuare ad elaborare e promuovere azioni legislative a sostegno del dialogo, e in una nuova fase politica schiusasi all'ombra di gravi tensioni e fragili compromessi, un'intermediazione non ufficiale continua ad essere a nostro avviso estremamente importante. L'Iraq affronta l'ennesima prova di stabilità a seguito dell'importante processo elettorale del marzo 2010 e affronta le sfide interne poste dalle manifestazioni di piazza, pur limitate rispetto ad altri Paesi dell'area. Le profonde tensioni etniche e confessionali rimangono irrisolte, e ciò nonostante le garanzie offerte dalla Costituzione e i successi militari riportati contro il terrorismo. Inoltre l'ultima fase del dialogo ha consentito di arrivare a proposte dotate di ampio consenso, che possono avere seguiti legislativi e politici, consentendo indirettamente all'Italia di avere una certa influenza sulle istituzioni decisionali del Paese. Per quanto esposto, è risultato necessario provvedere alla realizzazione di una quarta fase.

È stato inoltre deciso di finanziare la seconda fase del programma di formazione della pubblica amministrazione della provincia del Dhi Qar. il Progetto nasce come azione di supporto al rafforzamento delle capacità di governo del territorio degli amministratori pubblici del Dhi Qar. L'ampio livello di coinvolgimento, interesse e motivazione rilevati nella prima fase hanno confermato la concreta necessità di interventi formativi e di accompagnamento per rafforzare i livelli di conoscenza e le competenze degli operatori pubblici, nonché il loro desiderio di migliorare il proprio profilo istituzionale e la propria professionalità. Lo scopo principe di questa seconda fase del progetto è quello di fornire agli amministratori pubblici del Dhi Qar conoscenze ed esperienze tali da renderli pronti a rivestire la figura di tutor per formare i loro colleghi.

Passa anche attraverso l'autorevolezza dei pubblici funzionari il radicamento sul territorio dell'autorità nazionale e locale, favorendo l'idea di un nuovo Iraq democratico corrispondente ai nostri obiettivi strategici bilaterali nonché la stabilità del Paese e della regione.

Il terzo progetto in fase di realizzazione riguarda l'assistenza tecnica internazionale nel settore giudiziario in Iraq, che si propone di analizzare tutte le principali iniziative di capacity building e di assistenza tecnica nel settore giudiziario che sono state intraprese nel corso degli ultimi anni e di aiutare le autorità locali a valutarne l'impatto, in modo da sfruttarne al meglio il potenziale moltiplicatore. Attualmente in Iraq sono presenti una serie di agenzie internazionali impegnate nel settore "Rule of law" tra le quali in particolare la missione di assistenza delle Nazioni Unite all'Iraq (UNAMI), lo United Nations development program (UNDP) - che con il suo Programme on governance in the Arab region (POGAR) sta elaborando un database legale che copre tutta la legislazione irachena, e tramite UNDP-Iraq conduce diversi progetti di formazione e assistenza tecnica e tecnologica finanziati anche dall'Unione europea - e la stessa Unione con la missione EUJUSTLEX.

Il proseguimento dell'attività di assistenza e formazione degli operatori della giustizia (ormai una specializzazione italiana per le situazioni post conflict) deve essere considerata in questa sua componente come parte integrante del dialogo politico bilaterale, della capacità nazionale di mantenere canali di accesso e di influenza, e della promozione strategica dei diritti umani.

2) Sostegno alla sicurezza e alla stabilità dello Yemen nel quadro dell'impegno italiano entro il gruppo "Amici dello Yemen", con particolare riguardo alle misure di necessità ed urgenza inquadrate nella lotta al terrorismo (3.943.080 euro per l'anno 2011). La necessità di operare nello Yemen è emersa in misura crescente dallo sviluppo di azioni terroristiche concepite o organizzate nel Paese. Lo Yemen si qualifica nettamente come area strategica per gli interventi di stabilità, nonché come modello di approccio ad aree vulnerabili e come regione nella quale esistono o si stanno sviluppando interessi nazionali che occorre proteggere e valorizzare. I drammatici fatti intensificatisi dal mese di febbraio confermano queste convinzioni. Le iniziative sono volte a favorire la stabilità dello Stato e non del regime, e benché ovviamente risentano del peggioramento del clima politico e di sicurezza, non saranno meno utili ed urgenti una volta risolto il nodo dei disordini e dell'opposizione all'attuale Presidente. L'Italia è iniziatore e attore importante dell'esercizio "Amici dello Yemen". In tale posizione, e al fine di mettere in esecuzione le indicazioni politiche fornite dal ministro Frattini sin dall'inizio dell'esercizio, è stato ritenuto opportuno procedere ad iniziative in materia di gestione dei flussi migratori (seconda fase progettazione e realizzazione di un sistema informativo-anagrafico per il sostegno alla gestione dei flussi, a supporto della sicurezza e della solidarietà), di tutela del patrimonio culturale ed artistico (progetto per la conservazione ed il restauro dei frammenti manoscritti della grande moschea di Sana'a), della "good governance" (nel Governatorato di Shabwa, intervento di capacity building in favore dei funzionari e dirigenti pubblici locali sui temi della programmazione, project management, bilancio) e della giustizia (programma volto a contribuire a mitigare le conseguenze della frammentazione giuridica e a creare un sistema pluralistico armonizzato).

3) Contributo volontario dell'Italia all'Unione per il Mediterraneo (125.000 euro). Fra le strutture dell'UpM è stato costituito un Segretariato generale, ai cui costi l'Unione europea e gli Stati partecipanti alla stessa UpM contribuiscono con stanziamenti volontari. Fra tali costi sono compresi anche, a termini dell'articolo 8 dello statuto istitutivo del Segretariato generale, quelli relativi allo staff e alla strutture dell'organismo. Nello specifico, il contributo stanziato è destinato alla copertura della retribuzione del Vice Segretario generale, il professor Pasquale Lino Cardarelli, attualmente reggente il Segretariato.

Sotto il profilo generale, è costantemente in corso il coordinamento tra la Farnesina e il Viminale per far fronte alle emergenze cui fanno riferimento gli interroganti.

CRAXI STEFANIA Sottosegretario di Stato per gli affari esteri

01/06/2011