Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
S.4/04157 [Risolvere i problemi di viabilità presso il valico doganale di Como-Brogeda]
Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 111
all'Interrogazione 4-04157
Risposta. - In riferimento alle interrogazioni 4-03659 e 4-04157 si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Gli incolonnamenti registrati alla dogana di Como-Brogeda risultano causati dalla complessità degli adempimenti previsti per il passaggio alla frontiera tra Italia e Svizzera e più in particolare: a) dalle attività di controllo delle autorità doganali elvetiche; b) dalla verifica del 'bollino", necessario per circolare sulle autostrade svizzere; c) dai limiti orari applicati ai camion con peso superiore a 3,5 tonnellate e agli autoarticolati superiori alle 5 tonnellate, che non possono transitare sul territorio elvetico tra le ore 22,00 e le 05,00, con conseguente aumento del traffico e relativi controlli negli orari diurni.
Può accadere, inoltre, che le operazioni doganali vengano temporaneamente sospese, soprattutto per i veicoli merci, nel caso di chiusura o turbativa del tunnel del San Gottardo, a circa 120 chilometri dalla dogana, con evidenti ripercussioni sul transito al posto di frontiera.
Per completezza d'informazione, si comunica che: la barriera di Como è situata al chilometro 33 dell'autostrada A9. La competenza di Autostrade per l'Italia si estende fino al chilometro 42+600 in corrispondenza dell'area doganale. Il numero degli eventi di coda che si sono registrati nel tratto che va dal chilometro 33 (barriera di Como) al chilometro 42+600 (termine autostrada A9 e area doganale) e determinati da "operazioni doganali" sono stati 1.187, per complessive 1.585 ore di coda nel corso dell'anno 2009 e 824, per complessive 1.148 ore di coda tra i mesi di gennaio e agosto 2010.
La concessionaria Autostrade per l'Italia SpA ha comunicato che al verficarsi dei fenomeni di accodamento provvede a segnalare la circostanza alla Polizia stradale affinché si attivi con le autorità doganali per l'accelerazione dei controlli e/o per l'apertura di altri varchi e provvede ad indicare agli utenti, in lingua tedesca, possibili percorsi alternativi sui pannelli a messaggio variabile.
Si comunica inoltre che la problematica in questione è stata affrontata a livello bilaterale dai due Paesi nell'ambito del Comitato direttivo italo-svizzero che tratta problematiche ferroviarie e di trasporto stradale e più precisamente in seno al sottogruppo bilaterale ristretto in seno al gruppo di lavoro IV denominato "Politica dei trasporti, infrastrutture stradali" che ha il compito di reciproca informazione nei casi di congestione della circolazione stradale e di valutazione preventiva di situazioni di difficoltà per il traffico stradale. Il suddetto gruppo ristretto, composto da rappresentanti di estrazione locale di varie amministrazioni italiane e svizzere coordinato dal Comandante della Polizia stradale di Como si è riunito il 22 ottobre 2010. Nell'occasione sono state evidenziate alla parte svizzera le problematiche relative alla creazione di code e incolonnamenti al valico autostradale di Brogeda e sono state ipotizzate misure concernenti aspetti particolari, che, ove attuate, potrebbero ridurre disagi al valico suddetto.
Gli aspetti in questione sono stati quindi inclusi all'ordine del giorno del Comitato direttivo italo-svizzero, che si è riunito a Lecco il 12 novembre 2010.
In tale sede è stato rimarcato alla controparte elvetica che pervengono segnalazioni che manifestano viva preoccupazione per i rallentamenti dei flussi di traffico che si registrano nel valico autostradale in questione.
È stato sottolineato in particolare sarebbe fondamentale consentire lo scorrimento costante del traffico sulle due corsie del senso di marcia e non su una sola, come attualmente accade, salvo espressa richiesta italiana.
Altre ipotesi di misure auspicabili concernono eventuali interventi sui punti di vendita della "vignetta" svizzera, che dimostra il pagamento del pedaggio dovuto sulla rete stradale elvetica, sulla possibilità di integrare la segnaletica con cartelli specifici collocabili sull'infrastruttura autostradale di zona con indicazioni connesse agli obblighi di possesso di tale "vignetta" e su un sensore di traffico esistente in loco, in territorio italiano, oggi non attivo.
La parte svizzera ha preso nota delle argomentazioni portate dall'Italia assicurando un'attenta valutazione, per quanto di sua competenza, delle medesime.
Al fine di verificare i margini di fattibilità tecnico-giuridica delle misure ipotizzate il sottogruppo di lavoro bilaterale si è riunito nuovamente in data 29 novembre 2010; nell'ambito del suddetto incontro sono state esaminate alcune iniziative preordinate alla rimozione di alcuni disagi che coinvolgono il traffico veicolare nel valico di frontiera di Brogeda. In particolare, si è convenuto che nei prossimi mesi prima delle festività pasquali verrà predisposto un piano di interventi che prevede: a) l'esecuzione dei controlli in dogana sulla doppia corsia in via permanente invece che su corsia unica e solo eventualmente doppia, come avviene adesso; b) la predisposizione da parte di Autostrade per l'Italia di un segnale di allarme automatico collegato al posto di frontiera, atto a rilevare prontamente la formazione di code di autoveicoli a monte del tunnel che conduce al valico; c) la sistemazione in prossimità del valico, previa intesa fra la Autostrade per l'Italia e le autorità svizzere, di cartelli di segnalazione dell'obbligo di munirsi del contrassegno di prova del pagamento della tariffa autostradale elvetica; d) la vendita in territorio italiano in alcuni luoghi (Punto blu, autogrill del menzionato contrassegno, sempre previo necessario accordo fra la società e le autorità svizzere. Infine, si comunica che è stata ipotizzata un'ulteriore riunione del sottogruppo nel mese di marzo 2011 per fare il punto sullo stato di attuazione delle iniziative programmate.
MATTEOLI ALTERO Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
09/02/2011