Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
S.4/02970 GASPARRI - Ai Ministri degli affari esteri e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
sono oltre 5.000 i cittadini italiani residenti in Italia che lavorano nella Repubblica di San Marino...
Atto Senato
Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 121
all'Interrogazione 4-02970
Risposta. - La questione sollevata, che riguarda circa 6.000 cittadini italiani che svolgono attività lavorativa nel territorio di San Marino vivendo stabilmente in Italia, è da tempo al centro di un complesso negoziato bilaterale con le controparti sammarinesi.
La problematica, seguita con grande attenzione dalla Farnesina, si inserisce nel più ampio contesto delle relazioni tra Italia e San Marino in materia fiscale, in cui riveste particolare rilievo la convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni, firmata nel 2002 ma non ancora ratificata. È, infatti, prima necessario firmare e ratificare un protocollo per adeguare il testo ai nuovi standard internazionali sulla trasparenza finanziaria.
Il nodo principale, che rischia attualmente di danneggiare i nostri frontalieri, è legato alle misure introdotte dalla legge finanziaria sammarinese del 2011 che ha limitato ai soli lavoratori dipendenti residenti la possibilità di detrarre una quota (pari all'8,90 per cento del reddito imponibile) a titolo di "spese di produzione del reddito". In precedenza tale detrazione era riconosciuta a tutti i lavoratori dipendenti a prescindere dal criterio della residenza.
Di fronte alla disparità di trattamento, il Ministero si è subito attivato presso le autorità di San Marino per ottenere chiarimenti. Al riguardo, la Segreteria di Stato agli esteri sammarinese ha definito la misura introdotta come "temporanea", essendo in esame nel Paese una riforma tributaria tendente ad introdurre una tassazione basata sul "quoziente familiare". In aggiunta, il dicastero ha fornito delucidazioni tecniche che sono ora allo studio del nostro Ministero dell'economia e finanze.
Tale Ministero ha peraltro sottolineato che la disciplina fiscale vigente in Italia prevede una tassazione agevolata sul reddito del lavoro dipendente prodotto dai frontalieri. Essa stabilisce che a formare il reddito complessivo concorra la sola parte dei redditi percepiti eccedente la soglia degli 8.000 euro.
È, inoltre, riconosciuta loro la possibilità di fruire di detrazioni, previste dalla legge, commisurate al numero di giorni di lavoro nell'anno e determinate in funzione dell'entità del reddito complessivo al netto della franchigia indicata di 8.000 euro. Al contempo, il Ministero degli esteri continua a svolgere una mirata azione di sensibilizzazione sulle autorità di San Marino per individuare celermente una soluzione. Si sta, in particolare, valutando l'ipotesi di istituire un Tavolo tecnico bilaterale ad hoc con le amministrazioni competenti dei due Paesi.
MANTICA ALFREDO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri
20/04/2011