Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.4/16729 [Assumere iniziative normative correttive alle norme che regolano l'idoneità al servizio militare]
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata mercoledì 19 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 736
All'Interrogazione 4-16729 presentata da
MAURIZIO TURCO
Risposta. - Sul piano generale, si assicura che la Difesa ha da tempo attuato una mirata attività di prevenzione specificamente mirata ai possibili fenomeni di suicidio, così da individuare e analizzare eventuali situazioni ambientali e personali che possono costituire potenziali concause o fattori di rischio.
Il numero degli psicologi e degli psichiatri militari impegnati nella selezione del personale all'atto dell'arruolamento, è stato incrementato proprio per soddisfare l'esigenza di approfondire le valutazioni cliniche sugli stati latenti o pre-morbosi per ogni candidato.
Ciò premesso, le procedure concorsuali per il reclutamento nelle Forze armate comprendono, tra i requisiti per la partecipazione, il possesso dell'idoneità psicofisica che deve essere accertata secondo le modalità previste da:
decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, recante «Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005 n. 246», nel quale sono specificate le imperfezioni e le infermità causa di non idoneità al servizio militare e successive modifiche e integrazioni, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 2012, n. 40;
direttiva tecnica 5 dicembre 2005 della sanità militare riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di inidoneità al servizio militare, e successive modificazioni;
direttiva tecnica 5 dicembre 2005 della sanità militare per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, e successive modificazioni.
Inoltre, la direttiva sulle procedure per gli accertamenti sanitari in tema d'idoneità al servizio, emanata dalla sanità militare in data 9 marzo 2007, stabilisce che il militare possa essere sottoposto alla verifica dell'idoneità al servizio, in relazione a peculiari circostanze rilevate d'ufficio, previa acquisizione di una dettagliata relazione che contenga gli elementi anamnestici e comportamentali a sostegno di un'eventuale visita medico collegiale.
In merito all'opportunità di «emanare adeguate disposizioni» al fine di prevenire eventuali situazioni di disagio e/o di condotte autolesioniste, si precisa che per quanto riguarda, nello specifico, l'Arma dei Carabinieri, il comando generale è recentemente intervenuto, con apposita circolare in materia di individuazione delle situazioni di disagio, allo scopo di sensibilizzare i comandanti ai vari livelli nel porre particolare attenzione a tutte le possibili situazioni di difficoltà vissute dai militari appartenenti all'Arma dei carabinieri: situazioni di disagio che potrebbero essere suscettibili, anche in via del tutto ipotetica, di degenerare in atti di autolesionismo.
Nello stesso contesto, sono stati anche forniti dei «criteri guida» per la gestione di tali casi, avvalendosi delle competenti strutture sanitarie dell'istituzione e, in particolare, dei servizi di psicologia medica istituiti presso le infermerie presidiarie, presso i quali viene sempre garantito l'accesso in condizioni di assoluta discrezione e riservatezza.
Si ritiene, in conclusione, che le misure adottate forniscano uno strumento efficace per prevenire tragiche situazioni, fermo restando che nulla verrà trascurato in futuro per attivare ulteriori iniziative qualora l'evoluzione delle conoscenze scientifiche e metodologiche lo consentissero.
Allo stesso modo, si ritiene che non sia il caso di intraprendere iniziative per modificare l'attuale normativa in materia di idoneità al servizio che, per quanto esposto, è in grado di assicurare, in virtù dei meccanismi di controllo previsti, una selezione accurata del personale da reclutare nelle Forze armate.
Con riferimento, invece, al personale militare del «Corpo della guardia di finanza», si fa presente che si tratta di personale non appartenente all'amministrazione Difesa.
Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.