• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08899 [Richiesta di visto al consolato italiano a Gerusalemme est per M. A., un bambino che ha bisogno di un intervento urgente]



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08899 presentata da ANNA MARIA CARLONI
mercoledì 19 dicembre 2012, seduta n.856

CARLONI - Al Ministro degli affari esteri - Premesso che:

l'associazione di volontariato "Haiat" di Napoli collabora con gli ospedali campani ed italiani per facilitare il ricovero dei bambini stranieri provenienti dall'estero presso le loro strutture, da oltre 15 anni. L'associazione si occupa soprattutto di bambini provenienti dalla Palestina e da altri Paesi poveri. L'associazione assiste i bambini e i loro accompagnatori dal momento dell'invio della documentazione di richiesta di aiuto in campo sanitario, al loro arrivo in Italia e fino al momento della loro partenza, offrendo anche un supporto di mediatori interculturali;

l'associazione il 12 ottobre 2012 ha inviato una formale richiesta di visto al consolato italiano a Gerusalemme est per M. A., un bambino che ha bisogno di un intervento per l'applicazione dell'impianto cocleare;

il piccolo dovrebbe essere sottoposto a questo delicato intervento che richiede il ricovero del bambino, almeno 7 giorni prima dell'intervento per gli accertamenti di routine, presso la struttura dell'ospedale San Carlo di Potenza dove il dottor Rocco Cantore eseguirà gratuitamente l'intervento in seguito all'autorizzazione della Regione Basilicata. Il bambino, dopo l'operazione, dovrà rimanere 2 mesi in Italia per poter effettuare l'attivazione, assicurarsi che non c'è pericolo di rigetto e la prova dell'udito;

normalmente il consolato rilascia i visti sanitari entro 20 giorni;

dalle informazioni ricevute risulta che il consolato italiano di Gerusalemme est ha più volte ricevuto la documentazione completa per il rilascio del passaporto ma ogni volta c'è stato un rinvio e la richiesta di nuovi documenti a corredo del rilascio del permesso di soggiorno. Inoltre la pratica rimbalza da un funzionario all'altro ed ogni volta bisogna ripetere tutte le procedure;

il dottor Rocco Cantore si è messo direttamente in contatto con l'ambasciata per rassicurare che saranno garantite l'ospitalità e le cure necessarie per il bambino;

considerato che:

il dottor Cantore e la responsabile dell'associazione hanno già più volte inviato tutta la documentazione richiesta dai funzionari del consolato di Gerusalemme est per il rilascio del visto;

l'intervento chirurgico richiede tempi di programmazione ospedaliera;

la Convenzione sui diritti dell'infanzia rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia. La Convenzione obbliga infatti gli Stati che l'hanno ratificata ad uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell'adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori. All'art. 24 la Convenzione riconosce "il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda attivarsi al fine di verificare l'accaduto;

quali siano i reali motivi che impediscono il rilascio del visto per il bambino e sua madre.

(4-08899)