Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA
Atto a cui si riferisce:
C.9/05617-AR/0 ... [Investire nell'attività di ricerca per la prevenzione del mesotelioma e per la sua diagnosi precoce e a diffondere la cultura di prevenzione e cura negli ambienti a rischio]
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/05617-AR/002presentato daBINETTI Paolatesto diMartedì 18 dicembre 2012, seduta n. 735
La Camera,
premesso che:
il decreto in esame è volto ad assicurare la prosecuzione dell'attività produttiva in presenza di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale, qualora vi sia un'assoluta necessità di salvaguardia dell'occupazione e della produzione e a condizione che vengano adempiute le prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale, secondo le procedure e i termini ivi indicati, al fine di assicurare la più adeguata tutela dell'ambiente e della salute secondo le migliori tecniche disponibili;
la difesa di salute e ambiente non può essere separata dalla tutela del lavoro. L'Ilva di Taranto pone oggi in modo chiaro la contraddizione tra salute e lavoro come un ricatto imposto a lavoratori e abitanti delle città. Questo ricatto è ulteriormente aggravato dalla crisi che rende la disoccupazione un timore concreto per chi lavora;
quella di Taranto, in onda in questi giorni, è una storia enorme: di diritti violati, di malattia e di morte, dell'ennesima richiesta di scegliere tra lavoro e salute;
la scorsa settimana il gip Patrizia Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d'uso) degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto e disposto misure cautelari per alcuni indagati nell'inchiesta per disastro ambientale. Nel provvedimento, è scritto che «chi gestiva e gestisce l'Ilva ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza»;
il Gip di Taranto ha detto no al piano proposto dall'Ilva che intendeva mantenere in parziale attività l'impianto e no anche al progetto di risanamento del valore di 400 milioni, già bocciato in precedenza dalla Procura. «Non c’è spazio per proposte al ribasso da parte dell'Ilva circa gli interventi da svolgere e le somme da stanziare. I beni in gioco, salute, vita ed ambiente, ma anche diritto ad un lavoro dignitoso e non pregiudizievole per la salute, la sicurezza e la libertà di alcun essere umano, lavoratore compreso, non ammettono mercanteggiamenti» ha dichiarato il Gip, Patrizia Todisco;
anche Confindustria dichiara che la chiusura dell'Ilva rappresenta una preoccupazione per molti. «Anche in un momento di estrema criticità l'obiettivo dell'azienda è chiaro: rispettare gli impegni per la salute dei cittadini e difendere un presidio fondamentale per l'intera economia del Paese. Questo impegno, che si sta già traducendo in interventi concreti, può e deve essere attuato nel più breve tempo possibile, compiendo ogni sforzo per garantire la continuità produttiva»;
l'Ilva rappresenta per l'Italia, nonostante le criticità espresse, una parte importante del tessuto produttivo nazionale, fonte di guadagno e quindi motore dell'economia. La società, peraltro si è dichiarata pronta ad investire somme mai raggiunte prima per l'adeguamento delle strutture agli obiettivi ambientali richiesti e con 4 anni di anticipo rispetto a quanto richiesto dall'Europa per gli impianti siderurgici, dichiara Confindustria;
la chiusura di uno stabilimento siderurgico tra i più importanti d'Europa sta dividendo la popolazione tra chi, a prescindere dalla sicurezza, difende il posto di lavoro, chi al primo posto mette la necessità di un ambiente salubre in cui vivere e lavorare e chi, in bilico tra la necessità di uno stipendio e di condizioni di vita ottimali non riesce ancora a ipotizzare una soluzione al problema;
il mesotelioma è una neoplasia che origina dal mesotelio, lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo: pleura, peritoneo, pericardio, cavità vaginale dei testicoli. La quasi totalità dei casi attualmente rilevati del tumore si riferisce a mesotelioma pleurico, ed è correlata all'esposizione alle fibre aerodisperse dell'amianto (asbesto), con una latenza temporale particolarmente elevata – 15-45 anni – e un decorso di 1-2 anni. Il mesotelioma maligno è una forma rara di cancro che ha origine nel mesotelio, la membrana che riveste e protegge la maggior parte degli organi interni del corpo. Il mesotelio è costituito da due strati, uno che circonda l'organo stesso, e l'altro che forma un rivestimento a sacco interno ad esso. Tra questi due strati si produce normalmente una piccola quantità di liquido, per lubrificare i movimenti degli organi protetti. Quando le normali cellule del mesotelio vanno fuori controllo e si moltiplicano rapidamente, si parla di mesotelioma. La forma più comune di mesotelioma è il mesotelioma «pleurico», che si genera nel rivestimento dei polmoni. Altre forme sono il mesotelioma «peritoneale», che riguarda il rivestimento della cavità addominale, e il mesotelioma «pericardiaco», che riguarda il rivestimento del cuore;
l'esposizione può essere lavorativa, per gli operatori impegnati nella produzione e nell'utilizzo industriale di amianto e derivati, o paraoccupazionale, per l'uso dei relativi manufatti. L'esposizione può essere anche non professionale, cioè correlata all'uso dei manufatti per scopi non lavorativi e naturale, nei rari casi di esposizione in locazioni geologiche a polveri di origine naturale, non di cava. L'incidenza di questa neoplasia appare in crescita in tutto il mondo con circa 2,2 casi per milione di abitanti;
essendo fortemente correlata all'uso industriale dell'amianto, attualmente vietato da 20 anni (1992) ed in fase di eliminazione in alcuni paesi, ed essendo la patologia ad alta latenza temporale (il periodo di incubazione è di circa 30 anni), si prevede un livello costante di incidentalità della malattia in Italia fino al 2020 (cioè circa 30 anni dopo il 1992), ed una successiva decrescita;
il mesotelioma è quasi sempre provocato dall'esposizione alla fibra di amianto. Molte persone vi sono state esposte nella vita militare; altre a causa del loro lavoro; altri ancora, secondariamente, attraverso il contatto con gli operai esposti. A causa della sua latenza, il cancro potrebbe non manifestarsi per 20-50 anni, e oltre, dopo l'esposizione;
secondo le informazioni dell'Istituto finlandese per la salute sul luogo di lavoro, Helsinki, Finlandia, si prevede che l'incidenza del mesotelioma nell'Europa occidentale raggiungerà il picco tra il 2010 e il 2020. Di seguito vengono fornite le statistiche sull'incidenza, attualmente disponibili, paese per paese,
impegna il Governo:
ad investire nell'attività di ricerca per la prevenzione del mesotelioma e per la sua diagnosi precoce e a diffondere la cultura di prevenzione e cura negli ambienti a rischio e nei loro dintorni, con particolare attenzione al quartiere Tamburi di Taranto;
ad adottare linee di trattamento facilitate per questi pazienti, che attualmente – in tempi di crisi – non possono attendere «neppure un giorno» per fare approfondimenti diagnostici e meno ancora per ottenere trattamenti di radioterapia efficace.
9/5617-AR/2. Binetti, Nunzio Francesco Testa, De Poli, Calgaro, Poli, Ruggeri.