Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
S.1/00722 [Violazioni dei diritti umani in Corea del Nord]
Atto Senato
Mozione 1-00722 presentata da PIETRO MARCENARO
giovedì 29 novembre 2012, seduta n.845
MARCENARO, CONTINI, MANCUSO, MILANA, BRUNO, DE ANGELIS, GALIOTO, GUSTAVINO, PEDICA, DE LUCA Cristina, RUSSO, LEDDI, SOLIANI, BASSOLI, BAIO, FISTAROL, PINZGER, GERMONTANI, RUTELLI, SPEZIALI, FLERES, AMATO, GHIGO, PALMIZIO, LICASTRO SCARDINO, LANNUTTI - Il Senato,
premesso che:
da alcune risoluzioni internazionali risulta che il Governo della Repubblica democratica popolare di Corea pratica da anni una diffusa e ripetuta violazione dei diritti umani e persegue una politica repressiva che colpisce i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali della popolazione;
tali violazioni sono state ripetutamente segnalate anche da numerose organizzazioni internazionali e da testimoni che hanno riportato l'esistenza di almeno 6 campi di concentramento, con oltre 15.000 prigionieri politici ed altri detenuti per un totale di prigionieri stimabile intorno alle 200.000 unità;
il sistema giudiziario della Repubblica democratica popolare di Corea non risulta essere pienamente libero e indipendente;
la pena di morte è applicata per numerosi reati, e il codice penale della Corea del Nord non risulta in linea con gli standard internazionali, così da legittimare quelle che spesso sono risultate essere interpretazioni arbitrarie delle disposizioni penali;
i diritti di libertà di opinione, espressione e associazione sono gravemente compressi dal Governo, nonostante le garanzie costituzionali;
premesso inoltre che:
la Corea del Nord ha sottoscritto importanti convenzioni internazionali, tra le quali il Patto Internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione sui diritti del fanciullo;
con la risoluzione del 29 marzo 2012 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha espresso seria preoccupazione per la situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea ed ha lanciato un monito affinché il Governo nordcoreano ponga fine alle gravi e ripetute violazioni dei diritti della persona e collabori con il rappresentante speciale delle Nazioni Unite e l'Alto commissario ONU per i diritti umani;
il 19 marzo 2012 il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione dal titolo "Situazione dei diritti umani nella Repubblica democratica popolare di Corea", con la quale ha denunciato le diffuse e ripetute violazioni dei diritti umani, in particolare l'uso della tortura e dei campi di lavoro per i prigionieri politici e i cittadini rimpatriati della Repubblica democratica popolare di Corea;
nel rapporto del 13 settembre 2012, il relatore speciale delle Nazioni Unite ha descritto la grave situazione dei diritti umani e l'emergenza umanitaria in Corea del Nord sottolineando come nel Paese vi siano circa 16 milioni di persone che soffrono di privazioni alimentari ed esortando il Governo nordcoreano a rivedere la propria politica, nonché a destinare maggiori risorse per migliorare le condizioni della popolazione;
il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in data 8 luglio 2010 nella quale ha messo in evidenza la criticità della situazione dei diritti umani nella Corea del Nord ed ha esortato le autorità del Paese a porre fine agli abusi perpetrati ai danni della popolazione, cessando le esecuzioni, le torture ed i lavori forzati e garantendo l'accesso all'assistenza alimentare;
nel suo rapporto per l'anno 2012 Amnesty international ha messo in evidenza come l'avvicendamento al potere di Kim Yon-un, succeduto al padre Kim Jong-il alla fine del 2011, non abbia apportato alcun miglioramento della situazione dei diritti umani nella Corea del Nord;
numerose organizzazioni non governative internazionali per i diritti umani hanno esortato l'Unione europea ad occuparsi maggiormente della questione dei diritti umani nella Corea del Nord;
considerato che:
nel corso dell'audizione presso la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato il Segretario generale della Commissione d'inchiesta dei crimini contro l'Umanità Do Hee Yeun, in data 25 maggio 2010, è intervenuta una testimone che ha riportato la propria esperienza nel campo di concentramento del Bukchang, dove sarebbe stata detenuta per 28 anni, assistendo alla morte di tutte le persone della sua famiglia, a causa della difficoltà delle condizioni di prigionia;
nella medesima audizione è stato ascoltato un secondo testimone che ha raccontato delle torture subite nel dipartimento di sicurezza di Musan, dove sarebbe stato condotto perché accusato di spionaggio, essendo stato sorpreso in possesso di una bibbia mentre attraversava il confine con la Cina;
la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, nel corso di una successiva audizione, svoltasi il 25 luglio 2012, ha ascoltato la testimonianza di un rappresentante della International coalition to stop crimes against humanity in North Korea (ICNK), il quale ha riferito di aver tentato la fuga dal Paese a causa delle privazioni alimentari e di essere stato forzatamente rimpatriato per essere rinchiuso dapprima in un carcere speciale, dove sarebbe stato sottoposto a torture, e, successivamente, in un campo di detenzione, dove avrebbe visto i detenuti morire per la fatica, le privazioni e i maltrattamenti subiti,
impegna il Governo:
1) ad adoperarsi in tutte le sedi internazionali, in particolare l'Unione europea, perché siano rilevate e censurate le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Corea del Nord;
2) ad intervenire, per quanto di propria competenza, presso il Governo della Repubblica democratica popolare di Corea affinché si giunga all'interruzione immediata e permanente delle esecuzioni capitali, sia garantita alla popolazione la possibilità di avere accesso all'assistenza alimentare, cessi ogni atto di repressione e si ponga fine alle violazioni dei diritti umani in corso.
(1-00722)