Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
S.1/00721 [Prevenzione per il tumore al seno]
Atto Senato
Mozione 1-00721 presentata da ANNA MARIA MANCUSO
martedì 27 novembre 2012, seduta n.844
MANCUSO, BALDASSARRI, LEDDI, FONTANA, ROILO, DE ANGELIS, PEDICA, BIANCONI, CONTINI, NEGRI, AMATI, PORETTI, PERDUCA, MARCENARO, GARAVAGLIA Mariapia, PINOTTI, BERTUZZI, INCOSTANTE, ADAMO, GALLONE, BOLDRINI, CAMBER, ALICATA, GIORDANO, LATRONICO, SERAFINI Giancarlo, GARAVAGLIA Massimo, BOLDI, MARAVENTANO, SOLIANI, BRUNO, BAIO, RUSSO, DE LUCA Cristina - Il Senato,
premesso che il tumore al seno è una delle cause più frequenti di morte nel mondo femminile e la sua incidenza è in costante crescita; infatti, in Italia, ogni anno si ammalano più di 40.000 donne; tale incremento è dovuto anche all'allungamento dell'età media della popolazione femminile e all'aumento dei fattori di rischio; è importante sottolineare che sta cambiando anche l'età in cui la malattia si manifesta: circa il 30 per cento si ammala prima dei 50 anni, fuori quindi dall'età prevista dai programmi di screening mammografico; questo rappresenta, quindi, un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute;
ritenuto che la prevenzione rappresenta una delle armi più importanti per ridurre la mortalità legata a questa tipologia di tumore, basata essenzialmente sullo screening mammografico grazie al quale vengono salvate molte vite; a confermare questa tesi, arriva anche uno studio promosso dall'Osservatorio nazionale screening, la rete di coordinamento nazionale degli screening oncologici del Ministero della salute, attivo presso l'Ispo (Istituto studio e prevenzione oncologica) di Firenze; lo studio, realizzato con il contributo di ricercatori di nove Paesi europei, rappresenta un fondamentale contributo scientifico riguardante lo screening mammografico, che ha coinvolto non solo la stampa scientifica, ma anche l'opinione pubblica; i risultati dello studio mostrano che ogni 1.000 donne dai 50 ai 69 anni che si sottopongono al monitoraggio mammografico con cadenza biennale, circa 8 donne hanno avuto salva la vita, e che 4 casi di tumore della mammella (a fronte delle 67 donne che si ammalano di tumore mammario in assenza di screening) potrebbero essere "sovradiagnosi" (riconoscimento di tumori a bassa capacità evolutiva e quindi potenzialmente non pericolosi); i benefici osservati, in termini di vite salvate, in rapporto agli effetti collaterali (sovradiagnosi e falsi esiti positivi al test) rafforzano la necessità di continuare a promuovere i programmi di screening;
considerato che la prevenzione si può attuare attraverso una serie di accorgimenti basati essenzialmente sull'adozione di uno stile di vita sano in modo da ridurre significativamente i fattori di rischio oggettivo quali l'obesità, l'eccessivo consumo di alcool, una cattiva alimentazione e la protratta esposizione a radiazioni ionizzanti; in presenza di tali fattori e, comunque, di situazioni oggettive quali l'età, la familiarità con la malattia, l'esistenza di disturbi nel ciclo mestruale, diviene essenziale una efficace prevenzione secondaria basata sulla diagnosi precoce, assicurata da un monitoraggio mammografico organizzato; da ciò si evince l'importanza assunta da tale strumento, considerato sensibile ed affidabile, per identificare allo stadio iniziale tumori anche di piccolissime dimensioni che possono essere immediatamente trattati con terapie meno invasive, aumentando le probabilità di guarigione e riducendo di quasi il 50 per cento il rischio di mortalità,
impegna il Governo:
1) a promuovere un progetto, in collaborazione anche con la Comunità europea, in modo da poter offrire la migliore informazione disponibile su potenziali danni e benefici, e permettendo alle donne una scelta informata e basata su solide evidenze scientifiche;
2) a investire nel programma di screening mammografico affidando a strutture sanitarie ospedaliere accreditate specificamente qualificate, che da anni si occupano di dare un valido supporto a tutte le donne colpite da carcinoma mammario, idonei strumenti per poter attuare gratuitamente queste prestazioni di prevenzione secondaria alle donne interessate, ad esempio tramite l'esenzione dal ticket per tutti gli screening oncologici;
3) a migliorare ulteriormente l'offerta di screening mammografico, sottolineando l'importanza dei risultati fin qui ottenti e della valutazione epidemiologica delle attività di prevenzione che vengono realizzate; in tal modo sarà possibile fornire nuovi sviluppi, ottimizzando la qualità del lavoro, con modalità innovative, ad esempio tramite l'utilizzo della mammografia digitale e l'allargamento dell'offerta dello screening alle donne dai 45 ai 49 anni.
(1-00721)