• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/01041 [Sulla potabilità delle acque destinate a consumo umano]



Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-01041 presentata da GINO BUCCHINO
giovedì 22 novembre 2012, seduta n.722
La XII Commissione,

premesso che:

è stato inviato all'attenzione della Commissione europea uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilità, in particolare l'introduzione del parametro «Microcistina-LR» e relativo valore di parametro (notification number 2012/0534/I - C50A, title «Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro «microcistina-LR» e relativo valore di parametro);

lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, è aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, è aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;

lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto è riferito alla totalità della popolazione nazionale utente di un servizio;

dal testo dello schema di decreto, presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea, si evince come l'atto sia presentato in modo che all'interrogante appare a dir poco elusivo; vi si legge che «esso non è una misura sanitaria o fitosanitaria», mentre è di assoluta evidenza che, se approvato, esso avrebbe una rilevanza sanitaria assai negativa; analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che «l'analisi di impatto non è disponibile al momento della notifica»;

l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro micro cistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che «tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività»; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessità di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualità delle acque previsti per l'anno 2015;

le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane, di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque (si vedano le «linee guida per la gestione del rischio cianobatteri in acque destinate a consumo umano», emanate con rapporto ISTISAN 11/35 pt 2), e ciò anche in considerazione:

a) della complessità biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialità tossica dei cianobatteri;

b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;

c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;

d) delle attività tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come «effetto cocktail», diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;

sono da tempo documentate le croniche difficoltà del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticità e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b,
impegna il Governo:

ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinché il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilità delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza e che danneggerebbero la salute umana;

a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

(7-01041)«Bucchino, Miotto».