• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/08652 [Sulla Consob]



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-08652 presentata da ELIO LANNUTTI
martedì 13 novembre 2012, seduta n.834

LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che:

scrive Mario Gerevini per il "Corriere della Sera" l'8 novembre 2012: «Lo stop è arrivato improvviso. Non era mai successo in 38 anni di storia della Consob. L'Authority di tutela degli investitori si è vista per la prima volta bocciare dalla Presidenza del Consiglio dei ministri la delibera che, pressoché ogni anno, stabilisce il premio di efficienza aziendale. Per il 2012 era fissato intorno al 3% della retribuzione annua lorda sulla base di criteri che misurano il miglioramento di produttività ed efficienza. La delibera su cui il governo negli anni passati aveva sempre messo il timbro questa volta è stata rimandata al mittente. Le motivazioni non sono note ufficialmente ma, in sintesi (la materia è giuridicamente molto complessa), sono state applicate anche alla Consob le norme che congelano per tre anni (2011-2013) le retribuzioni della pubblica amministrazione. La Commissione però non ci sta e sarebbe imminente un ricorso al Tar. Lo stesso starebbero facendo, parallelamente ma autonomamente, i sindacati interni. Dunque Consob contro governo Monti. Giuseppe Vegas, presidente dell'Authority, contro Antonio Catricalà, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ha firmato il decreto di bocciatura. Solo una bassa questione di soldi? È il rigore del governo, che usa la mannaia senza guardare in faccia nessuno, contrapposto alle rivendicazioni autonomiste degli "sceriffi" del mercato? In Consob, dopo vari episodi di "frizione" con il governo Monti, elevano lo scontro sul premio di efficienza a questione di principio. "Noi - è la sintesi di varie fonti dell'Authority - non graviamo sul bilancio pubblico, non riceviamo un euro dal ministero dell'Economia, ci finanziamo al 100% con i contributi del mercato e dei soggetti vigilati ( 120 milioni da Borsa Italiana, società quotate, promotori finanziari ecc. ndr ) e allora perché la presidenza del Consiglio vuole avere voce in capitolo nella gestione interna del personale Consob? Noi non siamo nel perimetro della pubblica amministrazione". (...) Due settimane fa, in commissione Finanze alla Camera, Vegas spiegava di come la Consob avesse "anticipato le previsioni legislative in tema di spending review", fornendo anche le cifre dei risparmi 2012 sul 2011: 10 milioni di euro. "È stato così possibile - diceva - ridurre le entrate contributive a carico dei soggetti vigilati di circa 11 milioni (-9,2% rispetto al 2011)". Ora la vicenda del premio di efficienza elevata a questione di principio potrebbe avviarsi lungo le strade tortuose del Tar»;

considerato che a giudizio dell'interrogante:

in una fase di drammatica crisi come l'attuale, di controllo della spesa, di riduzione dei costi della pubblica amministrazione e di contenimento delle spese secondo i principi di sobrietà e di etica, per restituire fiducia nella buona politica ai cittadini ed alle famiglie vessate da una pressione fiscale elevata nonché da condizioni drammatiche di disoccupazione, specie quella giovanile, le autorità indipendenti come la Consob non dovrebbero essere sottratte alla politica dei sacrifici ed al principio di selezione, per concorsi di pubblica evidenza, di assunti per merito;

l'interrogante ha presentato ultimamente un atto di sindacato ispettivo (atto 3-03099) relativamente alla discussa gestione della Consob, all'omessa vigilanza e alla collusione di questa con le imprese vigilate, senza escludere forme di riorganizzazione anomale come quella di togliere autonomia alla Commissione competente in tema di valore dei titoli dei derivati inserendola nella Divisione Mercati, per cui d'ora in poi non si potrà più muovere per proprio impulso, ma solo dietro l'autorizzazione del Presidente Vegas, a cominciare dalla fusione Unipol-Fonsai;

come si legge sull'articolo pubblicato su "Linkiesta" il 21 settembre 2012, da quando si è insediato, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha ricevuto aspre critiche, specie dalle organizzazioni sindacali, per aver effettuato nomine di tipo "clientelare", introducendo una sorta di spoil system, che sembra incompatibile con l'ordinato funzionamento di un'autorità amministrativa indipendente quale dovrebbe essere la Commissione,

si chiede di sapere:

quale sia la valutazione del Governo su quanto esposto in premessa e, in particolare, quali misure urgenti di competenza, nel rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della Consob, intenda intraprendere per impedire che siano sempre le famiglie a pagare i costi della crisi, mentre gli oligarchi possono continuare a godere di inusitati privilegi, eliminando quel palese conflitto con altre categorie di lavoratori;

se non ritenga che anche le autorità indipendenti debbano contribuire a sostenere i costi sociali della crisi economica, generata, ad avviso dell'interrogante, dall'avidità dei banchieri e da un'inadeguata attività di vigilanza, evitando che lavoratori e pensionati, oltre al danno, debbano subire perfino la beffa di prediche ed esortazioni al risparmio, da parte di coloro che non vogliono offrire soluzioni reali e concrete, contribuendo in prima persona alla difficile congiuntura economica;

se non ritenga che, a fronte di quelle che l'interrogante considera omissioni di autorità, non si debba intervenire con tempestività per impedire le collusioni con le imprese vigilate e promuovere disposizioni che inaspriscano le pene di omessa vigilanza a carico della stesse autorità, a partire dalla Consob;

più in generale, se non intenda adoperarsi, nelle opportune sedi, per una sostanziale riforma della disciplina delle autorità di controllo visto che gli scandali finanziari che hanno investito il sistema delle imprese e delle banche, arrecando rilevanti danni ai risparmiatori, hanno evidenziato la carenza e l'inefficacia dei sistemi di controllo affidati agli organi di vigilanza preposti, in particolare della Consob.

(4-08652)