• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18512 [Fornire i dati nazionali delle vittime del dovere a causa dell'amianto per i lavoratori militari e civili]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18512 presentata da MAURIZIO TURCO
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:

sulla Gazzetta del mezzogiorno in data 12 novembre 2012 è stato pubblicato l'articolo dal titolo «Morirono d'amianto, l'arsenale di Taranto risarcisce gli eredi» in cui si legge «I familiari di un sottufficiale della Marina militare e di un operaio civile dell'Arsenale di Taranto hanno ottenuto un risarcimento dal Ministero della difesa riservato alle vittime del dovere. Lo rende noto Luciano Carleo, presidente di «Contramianto e altri rischi Onlus». I casi riguardano la morte da mesotelioma causata dall'esposizione all'amianto sulle navi militari e nelle officine dell'Arsenale. A moglie e figli - spiega Carleo - spetterà una somma una tantum di 200mila euro ed una rendita vitalizia per ogni erede di 1.300 euro al mese. Questi primi riconoscimenti fanno ben sperare in una soluzione positiva delle numerose richieste di vittime del dovere promosse da Contramianto e che sono in attesa di risposta. Il Ministro della difesa ha accolto 65 domande sulle 141 presentate dai familiari del personale decedute per mesotelioma. Secondo l'associazione onlus l'attività di rimozione dell'amianto sinora svolta sulle navi della Marina Militare ha permesso di bonificare completamente solo il 20 per cento e, parzialmente, il 44 per cento delle 155 unità navali con presenza di materiali contenenti amianto a bordo, attualmente in servizio con equipaggio fisso. Nel solo periodo 1993-2005 nell'Arsenale Marina Militare di Taranto sono state rimosse da Officine e Navi 600 tonnellate di amianto e i dati - conclude Carleo - evidenziano una casistica significativa di mortalità e morbilità per patologie asbesto-correlate»;

la risposta all'interrogazione 4-14374, presentata dagli stessi interroganti, riporta che «(...) il piano attuato dalla Marina militare per la risoluzione del problema della presenza di amianto a bordo delle unità navali è nel pieno della sua fase esecutiva e procede regolarmente, sulla base della documentazione di mappatura prodotta dal Registro italiano navale (Rina). L'attività sinora svolta ha permesso di bonificare completamente il 20 per cento e, parzialmente, il 44 per cento delle 155 unità con presenza di materiali contenenti amianto a bordo, attualmente in servizio con equipaggio fisso, nonché di avviare ulteriori attività di bonifica, tuttora in corso, la quale avviene, principalmente, nell'ambito delle soste manutentive programmate delle unità. Anche l'ambiente circostante è sottoposto a verifiche periodiche (di massima annuali) per accertare l'assenza di pericolosità per la salute del personale imbarcato (rilievo delle fibre aerodisperse, secondo un protocollo stabilito dall'Università di Genova) e ogni unità navale è dotata di specifici dispositivi di protezione individuale per le fibre di amianto, nonché di un definito protocollo d'intervento, da attuarsi nel caso si verifichino avarie a carico di impianti o componenti con materiali contenenti amianto. Le unità navali ancora non completamente bonificate vengono utilizzate nelle varie attività addestrative e operative, in quanto l'amianto, ove presente, risulta adeguatamente confinato e incapsulato, ferma restando, ovviamente, l'adozione delle richiamate misure a tutela della salute del personale imbarcato (...)» -:

se non si ritenga urgente fornire i dati nazionali delle vittime del dovere a causa dell'amianto per i lavoratori militari e civili e i dati delle domande presentate;

quanti e quali siano le situazioni di inquinamento ambientale riscontrate dai servizi di vigilanza, di cui all'articolo 260 del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, e quale sia il conseguente rischio per i lavoratori militari e civili. (4-18512)