• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/18462 [Suicidio di un detenuto nel carcere di Bologna]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18462 presentata da RITA BERNARDINI
giovedì 8 novembre 2012, seduta n.716
BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa lo scorso 7 novembre 2012, un detenuto di 31 anni originario della Repubblica Dominicana si è suicidato nel pomeriggio nel carcere bolognese della Dozza, al secondo piano giudiziario, impiccandosi con lacci per calzature legate alla finestra della propria cella;

l'uomo era arrivato alla Dozza nel dicembre 2011 per scontare una pena definitiva di cinque anni per traffico illecito di sostanze stupefacenti;

a proposito della tragica scomparsa del detenuto, il coordinatore provinciale della Uil Penitenziari, Domenico Maldarizzi, ha dichiarato: «Purtroppo questa strage silenziosa continua nel più assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della società e della politica, nonostante i fervidi solleciti del presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell'Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni. Considerato che a oltre un anno da questo autorevole pronunciamento del Capo dello Stato nulla è mutato per alleviare le criticità del sistema penitenziario non possiamo, amaramente, non rilevare come, pur nella loro incisività e forza, le parole di Napolitano siano state sostanzialmente inutili. Una ennesima tragedia che deve fare riflettere» -:

quali iniziative siano state adottate dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per assicurare l'incolumità del detenuto morto suicida; in particolare se e come il 7 novembre 2012 fosse garantita la sorveglianza all'interno dell'istituto di pena in questione e se con riferimento al suicidio dell'uomo non siano ravvisabili profili di responsabilità in capo al personale penitenziario;

con chi dividesse la cella e di quanti metri quadrati disponesse il detenuto morto suicida;

se il detenuto morto suicida fosse alloggiato all'interno di una cella rispondente a requisiti di sanità e igiene;

se nel corso della detenzione il detenuto fosse stato identificato come potenziale suicida e, in questo caso, se fosse tenuto sotto un programma di osservazione speciale;

quante siano le unità dell'équipe psico-pedagogica e se e come possano coprire o coprano le esigenze dei detenuti del carcere di Bologna;

quali siano le condizioni umane e sociali presenti nel carcere bolognese, in particolare se non ritenga di assumere sollecite, mirate ed efficaci iniziative, anche a seguito di immediate verifiche ispettive in loco, volte a ripristinare il rispetto della legge costituzionale e ordinaria, nonché dell'ordinamento e dei regolamenti penitenziari, all'interno del predetto istituto di pena, contrastando il pesante sovraffollamento e ampliando la dotazione del personale di polizia penitenziaria e di quello addetto ai servizi di assistenza e sostegno psicologico. (4-18462)