Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
C.1/01182 [Revocare la nomina dell'onorevole Giovanna Melandri a presidente della fondazione Maxxi]
Atto Camera
Mozione 1-01182 presentata da MARCO MARSILIO testo di mercoledì 31 ottobre 2012, seduta n.712
La Camera,
premesso che:
il 18 ottobre 2012, con nota ministeriale, si è appresa l'intenzione del Ministro per i beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, di nominare alla presidenza della fondazione MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, l'onorevole Giovanna Melandri, in previsione della scadenza al 31 ottobre del regime commissariale della Fondazione stessa;
il MAXXI, inaugurato nel maggio 2010 e costato ben 150 milioni di euro, si inserisce nel panorama museale italiano con una proposta innovativa, caratterizzata da una duplice offerta agli utenti, una sul versante dell'architettura, un'altra su quello della più stretta attualità artistica;
il 13 aprile 2012 il Ministro Ornaghi decideva di commissariare la fondazione, rimuovendo dall'incarico l'architetto Pio Baldi, adducendo come motivazione il disavanzo registrato nel 2011 e la mancata approvazione del bilancio preventivo 2012. Argomenti decisamente respinti dal consiglio di amministrazione uscente, che sottolineava di aver chiuso senza disavanzo il bilancio 2011 e di non poter presentare il preventivo solo a causa dei tagli dei fondi da parte del Ministero stesso, e delle conseguenti mancate garanzie di copertura degli impegni di spesa;
la tesi sostenuta dal commissariato Pio Baldi è avvalorata dalla lettura delle cronache e dei bilanci successivi al commissariamento; in particolare, nel bilancio dello Stato appare chiaramente come i fondi, indisponibili durante la gestione ordinaria, vengano assegnati in sede di assestamento, e addirittura incrementati, durante la gestione commissariale affidata al segretario generale del Mibac, Antonia Pasqua Recchia;
emerge, dalla lettura dei fatti, una poco chiara operazione tesa a creare secondo i firmatari del presente atto artificiosamente, e con forzature procedurali, le condizioni per un commissariamento motivato da ragioni di bilancio, che successivamente e per ragioni inesplicabili trovano soluzione solo dopo aver rimosso il presidente. È opportuno rilevare che in tutto quel periodo e fino a poco più di un mese fa, a gestire il delicato e centrale ufficio di capo di gabinetto del Ministro, e a svolgere con tutta evidenza per ruolo e competenza una parte attiva nella vicenda, era il dottor Salvo Nastasi, attualmente direttore generale dello spettacolo dal vivo del Mibac;
in tale contesto, caratterizzato quindi da un potenziale enorme e un'indubbia necessità di competenze per il rilancio del MAXXI, e tenendo comunque presente che l'aspetto puramente economico non è l'unico di cui tener conto nella gestione di un polo museale, ma deve necessariamente, essere subordinato a criteri di competenza ed esperienza, la nomina decisa dal Ministro desta enormi perplessità, che vanno al di là della mera questione di opportunità rappresentata dalla nomina di un parlamentare in carica e dalla confusione tra competenze tecniche e meriti politici;
è noto, infatti, che l'onorevole Giovanna Melandri è cugina del giornalista Giovanni Minoli (a sua volta presidente del Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli), la cui figlia è moglie del citato dottor Salvo Nastasi. Ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, in qualunque nazione civile basterebbe il semplice sospetto, o la più possibilità - anche a prescindere dal fatto se sia realmente avvenuto - che un capo di gabinetto (e comunque tuttora influente e prestigioso alto funzionario del ministero) abbia potuto adoperarsi per creare le condizioni utili a «suggerire» al Ministro prima il commissariamento e poi la nomina a presidente della Fondazione da lui vigilata, di una persona che risulta essere la cugina del suocero, a rendere non solo inopportuna, ma persino impensabile ma decisione del genere;
appare ai firmatari del presente atto tanto più sospetta la decisione del Ministero di destinare, nel bilancio di previsione 2013 attualmente in discussione alla Camera, una somma più che doppia del contributo annuale da sempre versato al Maxxi dalla sua istituzione ad oggi, e persino molto più generosa della cifra assegnata con l'assestamento, mentre tutte le principali istituzioni culturali e artistiche italiane vedono diminuire i fondi assegnati, a causa della crisi economica e del combinato disposto delle manovre di tagli lineari e spending review in essere, quasi a voler precostituire le condizioni per un'agevole conduzione della fondazione nel prossimo futuro, che possa legittimare e giustificare a posteriori la inopinata scelta, che il Ministro ha difeso in prima persona addossandosene la piena responsabilità,
impegna il Governo:
a revocare la nomina dell'onorevole Giovanna Melandri a presidente della fondazione Maxxi;
ad attivare procedure di selezione aperte, pubbliche, trasparenti al fine di individuare un Presidente dotato delle necessarie competenze tecniche e manageriali.
(1-01182)
«Marsilio, Frassinetti, Aracri, Ravetto, Cannella, Luciano Rossi, Porcu, Toccafondi, Gioacchino Alfano, Ronchi, Holzmann, Bergamini, Ceroni, Alberto Giorgetti, Saglia, Bellotti, Calderisi, Nola, Centemero, Laffranco, Ciccioli, Contento, Mazzuca, Tommaso Foti, De Corato, Mancuso, Vignali, Bianconi, Ghiglia, Rampelli, Saltamartini, Beccalossi».