Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.4/16481 [Favorire la produzione interna e tutelare il settore alimentare e agricolo dalla concorrenza sleale di produttori stranieri]
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata giovedì 4 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 697
All'Interrogazione 4-16481 presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame concernente l'applicazione, nel nostro Paese, di norme ritenute molto restrittive in materia di gestione dei macelli (da cui la necessità di tutelare il connesso comparto dalla concorrenza sleale di produttori stranieri), pur trattandosi di questione afferente la specifica competenza del Ministero della salute, vorrei far presente che in Italia vigono le disposizioni del cosiddetto «pacchetto igiene» introdotte dalla normativa comunitaria. Pertanto, non è corretto ritenere che nel nostro Paese esistano disposizioni più restrittive.
Si tratta, in particolare, dei Regolamenti (CE) n. 852/2004 (sull'igiene dei prodotti alimentari), n. 853/2004 (che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale) e n. 854/2004 (che stabilisce norme specifiche per l'organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine), entrati in vigore il 1o gennaio 2006. Da tale data, pertanto, le precedenti autorizzazioni rilasciate dal Ministero della salute in deroga ai requisiti strutturali previsti dalla precedente normativa (che permetteva a molti macelli a limitata capacità di continuare ad operare) non possono più essere approvate.
In ogni caso, fermo restando che l'importazione delle carni non è in aumento in termini assoluti, ma in maniera molto contenuta (anche a causa della riduzione del consumo di carne bovina e ovicaprina), ritengo che la maggiore importazione dipenda, per la carne bovina, dal deciso aumento dei costi dell'energia e dei mangimi che rende, quindi, più concorrenziali le carni provenienti da animali allevati in Paesi che privilegiano l'allevamento bovino estensivo con forte utilizzo del pascolo mentre, per la carne ovicaprina, dalla crisi in cui versa il settore.
La percentuale di auto approvvigionamento di carne suina è sostanzialmente costante, come anche le importazioni, mentre per la carne di pollame i dati sull'auto approvvigionamento continuano ad evidenziare una produzione maggiore dei fabbisogni, con importazioni in aumento, ma sempre molto limitate in valore assoluto.
Riguardo l'importazione di carne e prodotti carnei ricordo, infine, che il Regolamento n. 1760/2000 ha reso obbligatoria, per tutte le carni bovine importate nell'Unione europea, l'indicazione del Paese di nascita, di allevamento e dello stabilimento di macellazione, mentre per le altre carni valgono le norme orizzontali sulla rintracciabilità, che rendono estremamente improbabile la circolazione di carni di provenienza non certa.
Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.