Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.7/00287 [Affrontare le singole criticità e problematiche conseguenti gli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012]
Atto Senato
Risoluzione in Commissione 7-00287 presentata da LEANA PIGNEDOLI
mercoledì 12 settembre 2012, seduta n.334
La 9a Commissione, a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare concernente gli effetti dannosi per il settore agroalimentare derivanti dai recenti eventi sismici che hanno colpito l'Emilia-Romagna e le misure necessarie per fronteggiare gli stessi,
premesso che:
dal giorno 20 maggio 2012 e poi ancora dal 29 maggio 2012, un ampio territorio ricadente tra l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, nelle province di Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, Rovigo e Mantova è stato investito da una serie di violente scosse sismiche, che hanno provocato la morte e il ferimento di molte persone, enormi distruzioni e danni agli edifici privati, con la conseguente necessità di alloggiare in condizioni di emergenza un gran numero di persone sfollate, nonché al patrimonio edilizio pubblico, religioso, artistico, culturale e architettonico, ed il danneggiamento molto grave di attività produttive e di impianti del sistema agroalimentare, industriale e artigianale dell'area;
le deliberazioni del Consiglio dei ministri del 22 e 30 maggio 2012 hanno dichiarato per i territori delle Province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo lo stato di emergenza, poi prorogato fino al 31 maggio 2013 dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 agosto 2012, n. 122;
gli eventi sismici hanno prodotto danni ingenti al patrimonio edilizio ad uso produttivo ed alle attrezzature e scorte, inclusi i prodotti delle imprese;
in questa vasta area, le aziende agricole sono il fulcro di un sistema produttivo estremamente composito, che realizza il 5 per cento del valore della produzione agricola nazionale, rappresentando una parte vitale del settore, che esprime alcune delle "punte di eccellenza" dell'agroalimentare italiano, riconosciuto anche a livello internazionale;
per la Regione Emilia-Romagna, sono stati quantificati danni per 11,5 miliardi, di cui ben 5,2 subiti dalle attività produttive, 3,2 riferibili al patrimonio abitativo, oltre due ai beni storico culturali e poi ancora ai beni pubblici come le scuole, gli ospedali, le Università. A ciò bisogna aggiungere 676 milioni per i costi relativi alla fase di emergenza, ed ancora gli ingenti volumi di mancato reddito (di produzione, di lavoro ed altro);
ad oggi, sono 38.726 le strutture controllate in Emilia Romagna con sopralluoghi di valutazione dell'agibilità post-sismica. Secondo quanto riporta il Servizio geologico sismico dei suoli della Regione Emilia-Romagna, dagli esiti delle ispezioni emerge che il 36,2 per cento degli edifici è immediatamente agibile, il 17,5 per cento temporaneamente o parzialmente inagibile, il 35,9 per cento inagibile e il 5,4 per cento inagibile per rischio esterno, ossia a causa di elementi esterni pericolanti il cui crollo potrebbe interessare l'edificio. Sono invece 2.075 gli edifici privati ad uso produttivo analizzati e di questi 556 sono risultati agibili, 491 temporaneamente inagibili, 15 parzialmente inagibili, 924 inagibili e 89 inagibili per "rischio esterno";
valutato che:
già a partire dal 22 maggio, il Governo ha varato una serie di provvedimenti a favore delle zone colpite, mentre il decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1 agosto 2012, n. 122, reca una serie di misure specifiche a sostegno del settore agricolo e agroindustriale;
si prevedono disposizioni atte a sospendere i termini per una serie di adempimenti amministrativi e di carattere previdenziale e assistenziale il cui svolgimento sia reso difficoltoso dalla situazione di emergenza. Oltre alla sospensione dei termini valevole per cittadini e imprese in via generale, sono previste più nello specifico, per il settore agricolo, le seguenti misure:
- il differimento degli adempimenti burocratici a carico delle aziende zootecniche in tema di allevamento, registrazione e movimentazione degli animali;
- la sospensione del prelievo mensile a carico dei produttori di quote latte eccedenti;
- la deroga alla disciplina generale per l'allevamento dei suini;
- il mantenimento, per gli agricoltori siti nei territori colpiti dal terremoto, del diritto all'aiuto diretto in base al regolamento CE n. 73/2009, relativo al regime di pagamenti diretti a beneficio degli agricoltori, anche in caso di mancato adempimento degli obblighi previsti;
- la sospensione del recupero di aiuti erogati, in caso di mancato rispetto dei vincoli connessi agli impegni assunti a livello europeo;
valutato altresì che:
molto forte è anche il rischio idrogeologico nei territori colpiti, con danni agli impianti idraulici e frane in alcuni alvei che pregiudicano il regolare deflusso delle acque, la cui conseguenza è la sospensione del servizio irriguo per un'area enorme, un territorio dove forte è la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e numerose risaie;
da una prima stima, i danni alla rete idraulica ammonterebbero a quasi 70 milioni di euro, quasi interamente a carico della regione Emilia-Romagna, interessando le opere di bonifica di sei consorzi (Burana, Emilia Centrale, Pianura di Ferrara, Renana, Canale Emiliano Romagnolo e Torre dei Gonzaga), con danneggiamenti o gravi lesioni a 57 impianti. Ne dipendono oltre 200.000 ettari di terreno, esposti conseguentemente a rischio idraulico, oltre la metà dei quali a rischio siccità, con oltre 3500 aziende agricole coinvolte dislocate in oltre 55 Comuni; il rischio siccità potrebbe interessare 130.000 persone;
considerato che:
particolarmente seri appaiono i danni al tessuto produttivo, industriale, artigianale, agricolo, di un'area che produce oltre l'1 per cento del PIL italiano, con la distruzione di numerosi capannoni, il danneggiamento di macchinari, attrezzature e scorte delle aziende situate nelle aree colpite, e la necessità di sospendere l'attività in attesa delle verifiche sull'agibilità delle strutture interessate;
dalle prime stime sono state identificate differenti tipologie di danni, tra i quali quelli relativi alle attrezzature durevoli ed ai macchinari interni (abitazioni agricole, capannoni, stalle, acetaie, cantine, caseifici e magazzini frigoriferi), ma anche alle scorte di prodotto e quindi ai prodotti del Made in Italy alimentare;
tra i danni stimati, infatti, si registrano in particolare quelli relativi a prodotti non durevoli con perdita di valore totale o parziale. A questo riguardo, il danno maggiore concerne i magazzini di conservazione dei formaggi DOP Parmigiano Reggiano e Grana Padano, per i quali la distruzione dei capannoni o i crolli delle scaffalature di stoccaggio delle forme, le "scalere" - rovesciando a terra oltre 900.000 forme, con danneggiamento grave o totale di oltre 300.000 forme e una perdita di valore superiore agli 80 milioni di euro per il solo prodotto in stagionatura - prospettano forti criticità nella ricostituzione delle scorte;
dati la peculiarità della struttura produttiva delle Regioni colpite, ed in particolar modo dell'Emilia Romagna, e la rilevanza dei danni a carico del settore agricolo e agroindustriale, è fondamentale che il Governo intervenga con strumenti specifici che sostengano le imprese per una veloce ripresa della produzione, complessivamente messa in discussione;
considerato altresì che:
gli eventi sismici del maggio 2012 hanno colpito una popolazione di 767.483 abitanti; con 65.788 aziende presenti, in una zona che produce l'1,8 per cento del PIL nazionale. I danni stimati per l'economia sono di 3,2 miliardi per gli edifici civili e di 5 miliardi per l'industria, agricoltura e servizi;
il decreto-legge n. 74, all'articolo 3, comma 1, prevede che il Commissario delegato per l'Emilia-Romagna possa riconoscere un contributo per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili ad uso produttivo, in relazione al danno effettivamente subito; un contributo, previa presentazione di perizia giurata, a favore delle attività produttive che abbiano subito gravi danni a scorte e beni mobili strumentali all'attività di loro proprietà; un contributo a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate dal sisma al fine di garantirne la continuità produttiva;
all'articolo 13 del decreto-legge n. 74, rubricato "interventi a favore delle imprese agricole danneggiate dagli eventi sismici del maggio 2012", al fine di sostenere la ripresa delle attività economiche agricole e agroalimentari nei territori colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012, si prevede il trasferimento alla Società di gestione fondi per l'agroalimentare dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA - SGFA) di 5 milioni di euro, destinati ad abbattere le commissioni d'accesso alle garanzie per il credito;
alcune misure concordate da Regioni e Governo per favorire l'immediato avvio degli interventi di ricostruzione riguardano le iniziative per il credito. In particolare:
- la Cassa Depositi e Prestiti istituirà un fondo creditizio straordinario di rotazione che erogherà alle imprese danneggiate i finanziamenti necessari, senza pagamento di interessi, e che le imprese restituiranno una volta ottenuto l'indennizzo statale per i danni subiti;
- Fondo straordinario di rotazione: le imprese agricole e agroindustriali, al pari di quelle di altri settori, potranno beneficiare, in attesa degli indennizzi di competenza, di finanziamenti anticipati con abbattimento degli interessi a carico dello Stato o Regione;
- sono previste garanzie e controgaranzie per l'attivazione dei finanziamenti previsti dal Fondo Straordinario e dalle banche attraverso SGFA-ISMEA e un correlato finanziamento statale per abbatterne il costo a carico delle imprese;
ancora, un importante sostegno finanziario agli agricoltori dei territori colpiti dai terremoti di maggio, è stato ottenuto con il pagamento dell'anticipo della PAC 2012 effettuato da AGEA - Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura dell'Emilia-Romagna;
in analogia a quanto deciso in occasione dei terremoti in Umbria e nelle Marche e in Abruzzo, il decreto-legge n. 74 dispone che lo Stato si faccia carico, utilizzando le risorse del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, della quota parte di spettanza della Regione Emilia-Romagna, relativa al finanziamento del Programma di sviluppo rurale 2007-2013, per permettere alla regione di disporre di risorse aggiuntive da destinare ad interventi finalizzati al rilancio del settore agricolo e agroindustriale;
Regioni interessate e Governo nazionale hanno poi stabilito che per i Fondi per la ricostruzione, a valere sul Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013, vi sia lo stanziamento di un fondo aggiuntivo a favore della Regione Emilia - Romagna di circa 100 milioni di euro per l'indennizzo, tramite l'attivazione della misura 126, "Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali ed introduzione di adeguate misure di prevenzione delle strutture danneggiate". Inoltre quanto alle risorse stanziate per la ricostruzione più in generale in relazione al sisma dal decreto-legge n. 74 (circa 2,5 miliardi nel triennio), le aziende agricole danneggiate potranno accedere alle risorse disponibili al pari di tutte le altre;
all'articolo 3, lettera b-bis), del decreto-legge n. 74, è stata disposta "la concessione, previa presentazione di perizia giurata, di contributi per il risarcimento dei danni economici subiti da prodotti in corso di maturazione ovvero di stoccaggio ai sensi del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio, del 20 marzo 2006, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari, in strutture ubicate nei territori di cui all'articolo 1, comma 1, del presente decreto";
per il ripristino dei macchinari, il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 13, prevede il ricorso al credito d'imposta per il prossimo triennio, mentre il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, dispone ulteriori norme per il riconoscimento del credito d'imposta e di finanziamenti bancari agevolati per la ricostruzione;
per quanto riguarda la perdita di valore dei prodotti agricoli il loro indennizzo sarà a carico del fondo per la ricostruzione;
da ultimo, sono stati adottati provvedimenti regionali di differimento di termini per la realizzazione di investimenti da parte di aziende agricole e agroindustriali, tali da consentire tempi adeguati al raggiungimento degli obiettivi;
per non perdere terreno sul versante dell'innovazione e della competitività, il decreto-legge n. 83 ha previsto un credito d'imposta per l'assunzione di figure professionali di alto profilo, mentre il decreto-legge n. 74 ha istituito un fondo di 50 milioni di euro per la ricerca, per le filiere produttive dell'area colpita dal sisma;
impegna il Governo:
ad intervenire con un piano organico, all'interno di una legge speciale, che affronti le singole criticità e problematiche conseguenti gli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012, graduando risorse ed interventi sulle priorità registrate, in particolare:
1) per quanto concerne la sospensione e la proroga di termini ovvero deroghe ad adempimenti:
- garantire, tra le varie sospensioni disposte dal decreto-legge n. 74, anche la sospensione delle rate relative alle concessioni ancora in essere per lo sviluppo della proprietà contadina;
- prorogare i termini di versamento di tutti gli adempimenti tributari, fiscali, contributivi e amministrativi al 31 dicembre 2013, per i residenti nelle zone colpite dal terremoto;
- prorogare al 30 novembre 2013 il termine attualmente stabilito al 30 novembre 2012 relativo all'accatastamento dei fabbricati rurali siti nelle aree colpite dagli eventi sismici;
2) estendere l'applicazione di tutte le disposizioni previste a favore delle imprese colpite dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 anche alle imprese del settore agricolo e agroindustriale ubicate al di fuori della cosiddetta area del "cratere", come individuata dall'articolo 1 del decreto-legge n. 74, laddove risulti l'esistenza del nesso causale tra i danni e gli indicati eventi sismici e limitatamente alle attività effettivamente danneggiate;
3) in merito ai danni che hanno investito il tessuto produttivo e le relative strutture, favorire il ripristino del potenziale produttivo delle imprese del settore agricolo e agroindustriale colpite dal terremoto e la ripresa dell'attività produttiva, in particolare rafforzando le misure già adottate attraverso il decreto-legge n. 74 del 2012, relativamente a:
a. la riparazione, il ripristino con rafforzamento locale, il miglioramento sismico, degli immobili danneggiati e la ricostruzione di quelli distrutti;
b. la riparazione e il riacquisto dei beni mobili strumentali, compresi impianti e infrastrutture, necessari per l'attività dell'impresa;
c. la ricostituzione delle scorte strettamente connesse all'attività caratteristica;
d. la delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva;
e. il risarcimento per perdite di prodotto, ai sensi di quanto disposto dal decreto-legge n. 74, all'articolo 3, comma 1, lettera b-bis);
4) al fine di scongiurare il rischio idraulico e il connesso rischio siccità, procedere al recupero della massima operatività complessiva, nonché, laddove necessario, all'introduzione di un piano straordinario che, evitando il fermo definitivo degli impianti danneggiati, disponga uno stanziamento di risorse per il ripristino del servizio d'irrigazione e la riduzione del rischio idrogeologico;
5) per quanto concerne il risarcimento dei danni alle scorte di prodotto:
- prevedere la concessione di contributi anche per le attività produttive che abbiano subito danni ai prodotti agricoli, o quantomeno a quelli con indicazione geografica o denominazione d'origine controllata, in maturazione o stoccaggio;
- porre in essere ogni controllo utile a garantire, viste le particolari condizioni del territorio e il particolare pregio e valore del prodotti agroalimentari , che non siano messe in atto forme di speculazione sui prezzi dei prodotti stessi;
6) per favorire l'immediato avvio degli interventi di ricostruzione, in merito alle iniziative per il credito:
- adottare, ove si rendesse necessario, iniziative per il sostegno delle imprese che hanno offerto in garanzia per l'accesso al credito prodotti agroalimentari di particolare valore, come ad esempio parmigiano reggiano e grana padano, risultati danneggiati a seguito del terremoto;
- innalzare le medesime garanzie dirette all'80 per cento dell'ammontare di ciascuna operazione di finanziamento, estendendo la possibilità di richiederle altresì alle imprese agricole che, pur non essendo locate nella citata area del "cratere", conferiscono i propri prodotti a strutture di trasformazione o magazzinaggio ivi site e danneggiate dagli eventi sismici;
7) predisporre urgentemente un piano di recupero delle case coloniche, di particolare pregio e testimonianza del patrimonio architettonico e del paesaggio rurale delle terre colpite dagli eventi sismici;
8) individuare all'interno del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un unico interlocutore di riferimento in ordine alle diverse problematiche riguardanti il settore agricolo nell'ambito delle conseguenze degli eventi sismici.
(7-00287)
PIGNEDOLI