Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/17519 [Appalti per la manutenzione del verde nella base Nato di Bagnoli]
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17519 presentata da FRANCESCO BARBATO
lunedì 10 settembre 2012, seduta n.682
BARBATO. - Al Ministro della difesa, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
a Bagnoli, decima municipalità del comune di Napoli ha sede una delle più grandi basi Nato in Italia;
circa 70 lavoratori degli appalti di pulimento, facchinaggio e manutenzione del verde, da decine di anni impegnati presso la struttura della base, sono attualmente in stato di agitazione, promuovendo manifestazioni e scioperi, a difesa del proprio lavoro e dei diritti occupazionali;
ad oggi vedono messo pesantemente a rischio il proprio posto di lavoro;
a poco meno di un mese dal progressivo trasferimento delle attività della NATO presso la nuova base di Lago Patria, e quindi dell'aggiudicazione dei nuovi appalti per i suddetti servizi, non essendovi garanzie concrete sull'applicazione delle norme contrattuali riferite al cosiddetto «passaggio di cantiere», tese al mantenimento degli attuali livelli occupazionali, di fatto si corre il rischio che questi lavoratori perdano il lavoro;
da notizie acquisite dalla sigla sindacale UILTuCS Campania che segue la vicenda, la nuova struttura NATO di Lago Patria, molto più estesa delle attuali strutture, avrebbe la possibilità di assorbire ben oltre le attuali maestranze nel nuovo appalto;
la UILTuCS - UIL, rappresentativa di questi lavoratori, da circa un anno e mezzo ha posto la problematica sia alla committenza NATO (AJFC Naples), affinché inserisse nei bandi di gara le più opportune ed efficaci garanzie occupazionali, sia alle diverse istituzioni italiane (regione Campania, provincia e comune di Napoli, prefettura, e altro), scontrandosi con un «muro di gomma» della NATO e l'indifferenza delle Istituzioni sul futuro di queste persone e le loro famiglie;
risulterebbe all'interrogante che, a fronte del trasferimento della base e dell'indizione dei bandi di gara per l'aggiudicazione dei nuovi appalti (1o ottobre 2012), la NATO non abbia ancora inserito alcuna clausola che possa tutelare il lavoro ed il reddito degli attuali addetti dipendenti delle diverse aziende che attualmente gestiscono tali appalti;
non sarebbe garantito il cosiddetto «passaggio di cantiere», procedura specificamente prevista dall'articolo 4 del vigente CCNL di Categoria (Multiservizi Integrati - Industria);
dai riscontri sindacali ci sarebbe il fondato rischio che sarebbe messo in discussione lo stesso concetto di «passaggio di cantiere»;
l'azienda che attualmente gestisce gli appalti della gran parte del pulimento e della manutenzione del verde (EUROSAFETY spa) - direttamente o attraverso altra società sembrerebbe partecipante anche ai nuovi bandi di gara in previsione delle nuove aggiudicazioni e della prossima cessazione degli attuali appalti (28 febbraio 2013), ma, anziché attrezzarsi per avviare la classica procedura prevista dal citato articolo 4 del CCNL a tutela dei livelli occupazionali, ha aperto con nota del 2 agosto 2012, una procedura ex legge n. 223 del 1991, per il licenziamento collettivo di tutti gli attuali dipendenti impegnati nei cantieri NATO;
la committenza AJFC Naples (NATO), secondo la UILTUCS CAMPANIA non starebbe nemmeno garantendo l'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 2083 del 18 settembre 1962, - articolo 9, con particolare riferimento all'articolo 9 lettera «A» (divieto di subappalto) - l'attuale appalto relativo ai lavoratori impegnati nella gran parte del pulimento e nella manutenzione del verde risulta assegnato all'azienda GSA soc. cons. p.a. che lo ha «girato» alla sua consorziata EUROSAFETY spa;
l'azienda EUROSAFETY spa ha recentemente provveduto in modo unilaterale e forse in violazione del CCNL alla riduzione oraria e retributiva dei lavoratori addetti alla manutenzione del verde determinando una significativa perdita di reddito;
tale situazione segnalata alla committenza, non ha trovato ancora nessun riscontro e costringerà ad attivare le più opportune azioni legali;
il timore dei lavoratori è che essi possano essere assorbiti nelle liste di mobilità con i relativi sgravi contributivi e di legge e, successivamente con chiari «fini sociali» procedere a possibili assunzioni ex novo degli stessi lavoratori con perdita di diritti acquisiti e di reddito;
l'articolo 9 (sopra menzionato) dispone che: «sarà sancito l'obbligo degli appaltatori di osservare nei confronti del personale, a pena di decadenza del contratto, le disposizioni di legge sulla tutela del lavoro ed i contratti collettivi vigenti»;
la Nato deve secondo l'interrogante esplicitare che trattasi di «passaggio di cantiere» attivando le norme di cui all'articolo 4 del CCNL di categoria - applicato servizi di pulizia industria multi servizi - tesi alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali in quanto la portata dei nuovi appalti presso la nuova base è largamente superiore a quella degli attuali;
il comando Nato dovrebbe farsi parte diligente per assicurare la costituzione di un tavolo con le azienda interessate al passaggio di cantiere per facilitare la procedura;
la committenza NATO è tenuta all'applicazione della legge e dei contratti collettivi nazionali italiani in materia di lavoro e suoi diritti -:
quali sia la procedura e chi debba assumersi la responsabilità di garantire il rispetto della normativa vigente;
sempre in base all'articolo 9,se la committenza abbia mai dato comunicazione di tali appalti all'ispettorato del lavoro competente;
se trattandosi di appalti di servizi di pulizia, manutenzione del verde e facchinaggio, regolamentati dalle leggi italiane e dalle norme contrattuali vigenti, in occasione del trasferimento della base Nato da Bagnoli a Lago Patria, trattandosi di un passaggio di cantiere, la Nato debba applicare la legge italiana ossia l'articolo 9 legge decreto del Presidente della Repubblica n. 2083 del 18 settembre 1962.
(4-17519)