Testo Audizione
Atto a cui si riferisce:
Audizione del Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul trasporto marittimo e sulla continuità territoriale
Legislatura 16ª - 8ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 420 del 11/07/2012
Seguito dell'indagine conoscitiva sul trasporto marittimo e sulla continuità territoriale: audizione del Vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
Riprende l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta del 20 giugno scorso.
Il presidente GRILLO, nel porgere il benvenutoal Vice Ministro e ai suoi accompagnatori, introduce le tematiche oggetto dell'audizione odierna.
Il vice ministro CIACCIA riepiloga le fasi della procedura di privatizzazione delle società dell'ex Gruppo Tirrenia, in attuazione del regolamento del Consiglio dell'Unione Europea n. 3577 del 1992, sul cabotaggio marittimo che, nel consentire la prosecuzione, fino alla scadenza, dei contratti di servizio pubblico in essere alla data di entrata in vigore del regolamento medesimo, ha previsto che la nuova stipula di contratti di servizio pubblico o l'imposizione di obblighi di servizio pubblico debba essere operata senza discriminazioni fra gli armatori comunitari.
Con particolare riferimento a Tirrenia, ricorda che il 23 maggio 2011 il Ministero dello sviluppo economico ha autorizzato il Commissario straordinario ad accettare l'unica offerta pervenuta per l'acquisto del complesso aziendale da parte della Compagnia Italiana Navigazione (CIN), una cordata composta da tre tra i maggiori operatori del settore: Moby, Marinvest S.p.A. e Grimaldi-Napoli.
A seguito della conclusione della procedura di cessione, la società acquirente ha provveduto a notificare l'operazione alla competente autorità antitrust europea, dopo che quella italiana si era dichiarata incompetente.
Con decisione del 18 gennaio 2012, la DG Concorrenza della Commissione europea ha manifestato seri dubbi sull'impatto concorrenziale dell'operazione CIN, in ragione delle quote elevate che le società della cordata, pari al 100 per cento, avrebbero detenuto su alcune rotte.
Nel corso del mese di aprile 2012 i soci di Compagnia Italiana di Navigazione (CIN) hanno attuato una modifica della compagine sociale, attraverso la cessione ad Onorato Partecipazioni S.r.L. delle quote del capitale sociale di CIN, precedentemente detenute da Marinvest S.r.L e Grimaldi compagnia di Navigazione S.p.a.
Nella nuova compagine sociale di CIN in cui Onorato (Moby) con il 40 per cento è l'unico armatore, sono presenti il fondo Clessidra con il 30 per cento, il Gruppo investimenti portuali con il 20 per cento ed il Gruppo Izzo con il 10 per cento.
La modifica della compagine sociale ha comportato la riduzione della soglia per cui, per operazioni di siffatta natura la competenza di vigilanza passa dall'antitrust europeo a quella italiana.
A seguito della successiva istruttoria, in data 21 giugno scorso, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha chiuso positivamente l'istruttoria antitrust autorizzando l'operazione di acquisto da parte di CIN (nella nuova composizione societaria) con l'indicazione di alcune prescrizioni, inerenti l'adozione di alcune misure nei confronti sia della società Moby che della CIN, finalizzate al mantenimento dell'assetto concorrenziale del mercato.
In data 9 luglio, CIN ha comunicato la propria determinazione di proseguire nell'operazione alla luce delle prescrizioni imposte dall'Autorità garante della concorrenza italiana, proponendo tuttavia una parziale modifica alle modalità di pagamento del prezzo pattuito. E' al momento in corso una verifica tra le parti per individuare una soluzione che assicuri l'equivalenza delle eventuali pattuizioni integrative rispetto agli impegni assunti da CIN.
Al fine di dare piena operatività alla nuova Convenzione e garantire i collegamenti di continuità territoriale con le isole, il Governo ha ritenuto necessario assicurare, con l'introduzione dell'articolo 6 del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012, che detta Convenzione, una volta stipulata, produca immediatamente i suoi effetti a far data dalla sottoscrizione, consentendo pertanto il rapido completamento della procedura.
Dà conto della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea a causa della proroga delle vecchie convenzioni. Tale procedura, secondo indicazioni della stessa Commissione, è da ritenersi, di fatto, congelata in attesa che la procedura di dismissione venga portata a compimento.
Si sofferma, poi, sull'indagine per possibili aiuti di Stato al Gruppo Tirrenia, avviata dalla Commissione europea. In questo procedimento, oltre a mettere in discussione le pregresse compensazioni per onere di servizio pubblico, la Commissione intende indagare sulla procedura di vendita di Tirrenia e Siremar, secondo le modalità navi+rotte, frutto dell'accordo primigenio condiviso con la DG Trasporti della stessa Commissione, successivamente ritenuto da quest'ultima sostanzialmente non vincolante.
Procede, poi, ad illustrare lo stato delle procedure delle società regionali Toremar, Siremar, Caremar, Laziomar e Saremar. Con riferimento a quest'ultima, ricorda che nonostante l'impegno assunto con il Governo in data 3 novembre 2009, attraverso uno specifico accordo di programma, la Regione Sardegna non ha ancora proceduto alla privatizzazione di Saremar ed ha avviato di propria iniziativa nuove linee tra la Sardegna ed il continente, al di fuori dei compiti istituzionali assegnati dalla legge n. 166 del 2009, riferiti al solo cabotaggio minore con le isole sarde.
Tale atteggiamento ha creato grosse criticità anche nella procedura di assegnazione della Tirrenia alla CIN in quanto quest'ultima lamenta una turbativa di mercato sopravvenuta e non conosciuta al momento del bando di gara.
In relazione ad alcuni dei provvedimenti adottati dalla Regione Sardegna, la Commissione europea ha avviato una serie di indagini su presunti aiuti incompatibili concessi alla Saremar dalla stessa Regione, anche a seguito di alcune denunce di vari operatori.
Ad oggi la Regione non ha mai risposto ai ripetuti richiami da parte delle Amministrazioni interessate né risulta abbia direttamente riscontrato le richieste di informazioni da parte della Commissione europea.
La posizione della Regione Sardegna è dunque in contrasto con le norme nazionali e con l'intera procedura di privatizzazione dell'ex Gruppo Tirrenia.
Per quanto riguarda le procedure di privatizzazione da parte delle regioni Campania, Lazio e Sardegna, in data 21 giugno 2012 la Commissione Europea ha emesso un parere motivato rilevando che non sono state poste in essere procedure concorrenziali per l'aggiudicazione dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo eserciti dalle Società Caremar, Laziomar e Saremar, a distanza di oltre 3 anni dalla scadenza dei contratti stessi, ed ha invitato la Repubblica italiana a prendere le disposizioni necessarie per conformarsi al parere espresso entro 2 mesi. Al fine di poter corrispondere, nei tempi prescritti, a quanto richiesto dalla Commissione si è provveduto a trasmettere tutta la documentazione pervenuta alle regioni interessate per la dovuta informativa. A tutt'oggi non si è avuto alcun riscontro in merito. Inoltre, al fine di assumere una posizione condivisa con le Amministrazioni interessate, è stata proposta la convocazione di un Tavolo congiunto da estendere alle tre regioni.
Svolge, infine, alcune considerazioni sui collegamenti con la Sardegna, segnalando che sono stati risolti i problemi determinati dai sinistri occorsi in passato alle navi Florio e Sharden.
Il senatore RANUCCI (PD) chiede se la compagine societaria di CIN sia passibile di ulteriori modifiche. Domanda inoltre quali siano gli strumenti attraverso i quali il Governo possa intervenire sulla Regione Sardegna, al fine di risolvere la questione Saremar. Chiede infine come si possano portare a conclusione le vendite di Caremar e Laziomar.
Il senatore DE TONI (IdV) chiede cosa succederebbe nel caso in cui l'Unione europea, al termine della procedura ricordata dal Vice Ministro, dovesse riscontrare una violazione della normativa in materia di aiuti di Stato e quale sarebbe il soggetto tenuto a darvi seguito.
Il senatore Marco FILIPPI (PD) ritiene che quella di Tirrenia costituisca un'operazione partita male e finita peggio, a causa della scarsa sensibilità verso i processi di liberalizzazione mostrata dal precedente Governo. Ritiene che l'Unione europea non abbia in realtà mai richiesto la privatizzazione di Tirrenia, ma solo di fare chiarezza sui limiti del servizio universale e di quello a mercato.
Raccomanda al Governo di mantenere uno stretto coordinamento con le regioni interessate al fine di pervenire alla soluzione dei problemi connessi alle varie procedure e rinnova la richiesta di audire la Regione Toscana e la Toremar, l'unica società regionale la cui procedura di privatizzazione si è conclusa con successo.
Il senatore LADU (PdL) ringrazia il Vice Ministro per la sua esposizione, ma dichiara di nutrire notevoli perplessità. Chiede un approfondimento sulle modalità di pagamento previste dalla nuove convenzioni. Domanda, inoltre, chiarimenti sui possibili esiti della procedura per violazione della normativa in materia di aiuti di Stato e, in particolare, su quale sia il soggetto tenuto eventualmente a restituire le somme.
Con riferimento alla questione Saremar, ritiene che le competenze in materia di continuità territoriale siano state trasferite alla Regione Sardegna e chiede quale sia il posizione del Governo sul punto.
Lamenta, infine, l'eccessivo costo dei collegamenti marittimi con la Sardegna, che acuiscono l'isolamento della Regione.
Il senatore MENARDI (CN:GS-SI-PID-IB-FI) ritiene importante svolgere una riflessione sulla natura del servizio pubblico e sui servizi che occorre offrire per garantire concretamente la continuità territoriale.
Il senatore BORNACIN (PdL) condivide le preoccupazioni del senatore Ladu per il costo eccessivo dei collegamenti con la Sardegna. Segnala, inoltre, la possibilità che le compagnie di navigazione non utilizzino i loro mezzi migliori sulle rotte tra il continente e l'isola, con destinazione a tratte più remunerative.
Il vice ministro CIACCIA assicura la volontà del Governo di risolvere ogni contenzioso possibile, tenuto conto dello stato di avanzamento delle questioni. Una delle preoccupazioni fondamentali è quella di garantire l'efficienza del servizio, salvaguardando al contempo l'occupazione.
In merito alla composizione della compagine societaria di CIN, ritiene che essa debba considerarsi stabilizzata. Con riferimento a Caremar e Laziomar, ricorda che i procedimenti di vendita sono previsti e disciplinati dalla legge.
Auspica che, al di là delle ripartizioni formali di competenze, la questione Saremar possa trovare soluzione in applicazione del principio di reale collaborazione.
In risposta al senatore De Toni, afferma che CIN è al corrente della questione degli aiuti di Stato, che costituisce un problema di cui si dovrà tenere conto anche per evitare problemi occupazionali.
Con riferimento alle competenze in materia di continuità, alla Sardegna sono state trasferite quelle relative ai collegamenti con le isole minori e non verso il continente.
Ricordate le modalità di corresponsione delle somme volte ad assicurare il servizio universale, segnala che sono previste nuove modalità di monitoraggio delle tariffe, pur ricordando che nei mesi estivi esse sono regolate dal mercato e che esse sono collegate anche al costo del carburante che ha subito notevoli aumenti negli ultimi anni.
Ribadito che dovrà essere prestata molta attenzione alle questioni occupazionali, auspica che tutte le questioni aperte possano essere prontamente risolte anche grazie alla collaborazione delle regioni coinvolte.
Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato il Vice Ministro e i senatori intervenuti, dichiara conclusa l'audizione.
Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.