• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01621 [Informazioni sull'ammontare delle possibili risorse derivanti dall'eliminazione dei contributi pubblici alle imprese]



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01621 presentata da FRANCESCO BOCCIA
giovedì 26 luglio 2012, seduta n.673
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:

il Consiglio dei ministri del 30 aprile 2012 ha conferito al professor Francesco Giavazzi l'incarico di fornire al Presidente del Consiglio e al Ministro dello sviluppo economico analisi e raccomandazioni sul tema dei contributi pubblici alle imprese;

secondo il comunicato stampa del Consiglio dei ministri, le risorse ricavabili degli interventi dovranno consentire di realizzare gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Documento di economia e finanza a favorire l'alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini;

a quanto si apprende da fonti di stampa, il 23 giugno il professor Giavazzi ha trasmesso al Presidente del Consiglio e al Ministro dello sviluppo economico la versione finale del rapporto contenente «Analisi e raccomandazioni sul tema di contributi pubblici alle imprese»;

sempre secondo anticipazioni fornite dagli organi di comunicazione, incrociando diverse stime e dati, il rapporto stima in un valore pari a circa 10 miliardi di euro annui l'ammontare dei contributi eliminabili nel lungo periodo, considerando esclusivamente i contributi alle imprese in senso stretto ed eliminando dall'oggetto del rapporto sia gli incentivi finanziabili con fondi europei sia quelli diretti a compensare l'adempimento di obblighi di servizio pubblico (trasporto, sanità, istruzione);

tuttavia, alcune voci che in linea di principio sono eliminabili prevedono impegni pluriennali delle amministrazioni, i quali dovranno esaurirsi prima di poter essere eliminati, pertanto non sarebbe possibile stimare la quota di spesa immediatamente liberabile;

il Rapporto, inoltre, conterrebbe anche uno schema di decreto-legge abrogativo di norme agevolative, alcune delle quali puntualmente elencate, mentre per altre si rinvia a successivi regolamenti;

le norme elencate corrispondono largamente a quelle espressamente abrogate dal decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, che prevede il riversamento delle risorse da esse rivenienti all'entrata del bilancio dello Stato e la riassegnazione alla contabilità speciale del Fondo per la crescita sostenibile, istituito dall'articolo 23 del medesimo decreto legge;

secondo la relazione tecnica «gran parte delle disposizioni inserite nell'elenco, sebbene tuttora formalmente vigenti, sono di fatto da lungo tempo non operative e, pertanto, essendosi conclusi i relativi procedimenti amministrativi, non vi sono stanziamenti di risorse finanziarie né vi è la necessità di erogare somme, salvi gli effetti dei contenziosi pendenti. Nondimeno, alcune delle leggi abrogande presentano tuttora un'attività di gestione connessa a procedimenti in essere che proseguirà, regolata dalle norme abrogate e dalle disposizioni di semplificazione introdotte dal decreto»; tuttavia, si consente «il reimpiego delle economie rivenienti da interventi agevolativi in via di esaurimento o abrogati dal presente decreto allo scopo di finanziare nuovi interventi in ambiti strategici della politica di incentivazione dell'attività imprenditoriale»;

in sostanza, sempre secondo la relazione tecnica del decreto-legge n. 83 del 2012, il nuovo Fondo avrà una consistenza iniziale pari solo «alle disponibilità presenti sul FIT, al netto degli impegni, alla data di entrata in vigore del presente decreto legge: si tratta, attualmente, di circa 300 milioni di euro»;

in sostanza, il rapporto consegnato dal professor Giavazzi e la relazione tecnica allegata al decreto sviluppo, offrono un'immagine molto diversa tra loro delle risorse reperibili nel bilancio dello Stato, e quindi mobilitabili per altri obiettivi, in particolare per sostenere nel modo migliore l'attività economica -:

quale sia effettivamente l'ammontare delle possibili risorse derivanti dall'eliminazione dei contributi pubblici alle imprese e se non ritenga opportuno trasmettere alle Camere il rapporto elaborato dal professor Giavazzi.

(2-01621)
«Boccia, Albonetti, Bocci, Calvisi, Marco Carra, Colaninno, Gianni Farina, Ferranti, Fiorio, Gasbarra, Gentiloni Silveri, Ghizzoni, Giacomelli, Ginefra, Iannuzzi, Levi, Marchioni, Merloni, Meta, Orlando, Peluffo, Rubinato, Sani, Tocci, Touadi, Vaccaro, Vassallo, Zaccaria, Zamparutti, Zunino».