• Testo Audizione

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Atto a cui si riferisce:
Audizione di esperti nell'ambito dell’indagine conoscitiva sulle malattie ad andamento degenerativo di particolare rilevanza sociale, con specifico riguardo al tumore alla mammella, alle malattie reumatiche croniche ed alla sindrome HIV



Legislatura 16ª - 12ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 193 del 23/09/2010


Seguito dell'indagine conoscitiva sulle malattie ad andamento degenerativo di particolare rilevanza sociale, con specifico riguardo al tumore alla mammella, alle malattie reumatiche croniche ed alla sindrome HIV: audizione di esperti   

 

            Riprende l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta del 27 luglio scorso.

 

La professoressa BONIFACINO riferisce preliminarmente riguardo all'esperienza maturata nell'ambito dell'Unità senologica dell'Azienda ospedaliera Sant'Andrea, organizzata sulla base di un percorso multidisciplinare in aderenza alle linee guida elaborate in sede comunitaria. Essa dispone di strumentazioni e di metodiche idonee che consentono l'effettuazione di un percorso senologico completo, sia in termini di diagnosi precoce che di accuratezza delle diagnosi medesime.

Si sofferma quindi sulle prevalenti criticità ad essa connesse, rilevando come le dotazioni strutturali e strumentali non risultino utilizzate pienamente, in ragione della carenze di personale dedicato. Rileva inoltre che, oltre alle problematiche relative alle liste d'attesa, vi sono indagini che non possono essere gestite in via centralizzata dal Centro Unico delle Prenotazioni (CUP), in quanto specifiche analisi devono essere effettuate in determinati momenti della vita biologica della donna.

Passa  quindi ad illustrare le funzioni della Rete senologica del Lazio, quale network operativo tra le principali strutture ospedaliere che si occupano di tali patologie, con il compito di favorire, oltre all'interlocuzione con i competenti organi regionali, anche idonee iniziative di formazione del personale per le breast unit, di promozione dello screening territoriale, nonché  di analisi sui profili di congruità dei DRG, molto spesso inadeguati alle spese occorrenti oppure incompleti sotto il profilo diagnostico.

Conclude quindi fornendo alcuni dati circa l'istituzione,  presso il Sant'Andrea, di formule organizzative specifiche denominate PAC (prestazioni ambulatoriali complesse), quale punto di riferimento che consente alla donna di poter svolgere in un arco temporale ristretto tutto il percorso senologico, sebbene anche per esse si registrino evidenti criticità sotto il profilo della carenza di personale dedicato.

 

La professoressa PASTORE svolge una relazione riguardo ai profili di validità dello screening alla mammella, rilevando come l'attuale metodologia, ancorché di alta qualità, necessiti di una revisione dal punto di vista organizzativo e gestionale, richiamando ad esempio l'esperienza maturata nei centri di senologia presso l'Università Cattolica di Roma. Si tratta in particolare dello screening clinico-radiologico che tiene conto dell'esigenza di un approccio multi ed interdisciplinare, nonché di un itinerario diagnostico e terapeutico diversificato e personalizzato. In questo modello di screening  il cambiamento più importante riguarda la metodologia di somministrazione dei test in base alla biofisiologia variabile della mammella. Tra i vantaggi di questo nuovo approccio diagnostico, segnala il ripristino di un rapporto umano positivo per la donna e il medico radiologo, la possibilità di ridurre il ricorso spontaneo ai test senologici spesso non utili, mentre tra gli svantaggi, un costo economico più elevato connesso ad una più intensa attività del radiologo.

Passa quindi ad illustrare le criticità connesse alla realizzazione di una breast unit efficace ed efficiente, segnalando in primo luogo la difficoltà di integrare competenze specifiche in un ambito multidisciplinare, nonché di individuare una leadership all'interno del gruppo. Occorre quindi individuare a suo avviso un percorso idoneo che preveda un maggiore coinvolgimento del radiologo per le indagini senologiche, ferma restando l'esigenza di concentrare all'interno di un'equipe interdisciplinare sia la pianificazione terapeutica, sia il successivo follow up strumentale e clinico.

 

Si apre il dibattito.

 

           

      La senatrice BIANCONI (PdL) chiede, rispetto alla Rete senologica del Lazio, qual è l'esperienza della certificazione EUSOMA per le breast unit e se ha avuto seguito il test mammaprint. Infine, richiede ai soggetti auditi una valutazione su come intercettare le donne con tumore al seno che non rientrano nella fascia di età dello screening.

           

            La senatrice RIZZOTTI (PdL) ritiene utile acquisire i dati riguardanti il numero annuo delle prestazioni diagnostico-preventive.

 

            La senatrice BASSOLI (PD) evidenzia l'importanza di integrare le competenze e le discipline specifiche attraverso un'idonea figura di coordinatore delle attività in modo da rendere più coerente anche la stessa linea di comando necessaria all'interno di una struttura organizzativa. Per tali ragioni, potrebbe essere interessante il punto di vista dei soggetti auditi circa la possibilità di istituire una figura professionale che abbia l'esperienza e la professionalità per coordinare il percorso di cura, magari delineando eventuali difficoltà che impediscono all'attuale sistema di realizzare tali forme di coordinamento.

 

            La senatrice SOLIANI (PD) ritiene utile comprendere come funziona il circuito rappresentato dalla ricerca, dalla formazione, dalla pratica sul campo in collegamento con la medicina di base e se, in ambito regionale, sussistono delle differenze.

 

            Non essendovi altre richieste di intervento, il PRESIDENTE cede la parola agli auditi per la replica.

 

            La professoressa BONIFACINO precisa che la certificazione EUSOMA è di tipo volontario; a tale riguardo l'unità senologica presente nell'ospedale Sant'Andrea ha seguito questa particolare forma di autocertificazione nella consapevolezza che essa rappresenti un momento di crescita per il personale. Del resto, la nascente Rete senologica nella regione Lazio dovrebbe seguire tale certificazione delle diverse unità di senologia.

            Per quanto riguarda il rapporto fra ricerca e formazione dopo aver messo in evidenza che tra l'Unità di senologia dell'ospedale Sant'Andrea e l'Istituto tumori esiste un rapporto di collaborazione, rileva come risulti più carente il rapporto con la medicina di base territoriale, in quanto spesso lasciato ad iniziative ancora poco organizzate.

            Dopo aver sottolineato che il test mammaprint consente un approccio terapeutico al tumore al seno con la valutazione di circa 70 geni del tumore e la possibilità di comprendere se il tumore è ad alto o a basso rischio di recidiva, fornisce alcuni dati sulle prestazioni effettuate presso l'Unità di senologia di cui è responsabile, ponendo l'accento sull'attivazione di un numero telefonico diretto che consente di dare risposte entro 72 ore alle donne che manifestano determinati problemi.

            Ritiene praticabile intercettare attraverso il test le donne al di sotto dei 50 anni ferma restando la necessaria distinzione tra i centri per lo screening e le breast unit  che, nello svolgere attività di secondo e terzo livello, approfondiscono i casi che emergono dallo screening e valutano le donne di qualsiasi età che presentano particolari problemi.

            Infine, ribadisce la necessità di prevedere una figura di coordinamento, la quale grazie ad una specifica professionalità ed alla disponibilità di tempo, dovrebbe essere dedicata a seguire i vari passaggi nel percorso di cura della donna, svolgendo così un lavoro peculiare.

 

            La professoressa PASTORE, rispondendo ai quesiti posti, fa presente come a suo avviso la figura di coordinamento all'interno dell'equipe multidisciplinare debba essere rappresentata dal radiologo-senologo, alla luce della formazione specifica maturata nell'ambito della branca sul tumore alla mammella.

            Dopo aver reso noto che, rispetto allo screening classico, sono stati intercettati casi relativi a donne di età inferiore ai quarant'anni, ribadisce l'esigenza che i risultati maturati nell'ambito della ricerca debbano ricadere nella formazione al fine di creare percorsi innovativi e maggiormente efficaci. Con particolare riferimento al radiologo-senologo, è indispensabile, a suo avviso, acquisire un'autonoma capacità di lettura aderendo ad un percorso formativo non inferiore a due anni presso un centro dotato di breast unit.

 

            Dopo aver ringraziato gli auditi e i senatori intervenuti al dibattito, il PRESIDENTE dichiara chiusa l'audizione.

 

            Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 9,25.