• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00505 [Revocare l'onorificenza al Presidente siriano Bashar al-Assad ]



Atto Senato

Interpellanza 2-00505 presentata da MARCO PERDUCA
giovedì 19 luglio 2012, seduta n.773

PERDUCA, BONINO, PORETTI, AMATI, BALDASSARRI, BIANCHI, BIONDELLI, BORNACIN, CARLINO, CARLONI, CAROFIGLIO, CARRARA, CASELLI, CASTIGLIONE, CENTARO, CHITI, COMPAGNA, CORONELLA, DE LUCA Vincenzo, DELLA SETA, DI GIACOMO, DI GIOVAN PAOLO, DI NARDO, DI STEFANO, DIGILIO, FERRANTE, FERRARA, FILIPPI Alberto, FLERES, FRANCO Vittoria, GALLO, GRANAIOLA, ICHINO, LIVI BACCI, MARCENARO, MARITATI, MENARDI, MICHELONI, MONGIELLO, MUSSO, PALMIZIO, PARDI, PEDICA, PETERLINI, POLI BORTONE, SAIA, SANGALLI, SANTINI, SOLIANI, TONINI, VACCARI, VIESPOLI, VILLARI, VITA - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che:

l'11 marzo 2010, il Presidente della Repubblica ha conferito al Presidente siriano Bashar al-Assad l'onorificenza di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'Ordine al merito della Repubblica italiana;

istituiti con la legge 3 marzo 1951, n. 178, gli ordini nazionali sono destinati a ricompensare benemerenze acquisite verso la nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari;

considerato che:

dal febbraio 2011, come altrove in Medio oriente, anche la Siria è al centro di una serie di manifestazioni popolari non violente che chiedono libertà e democrazia a regimi totalitari e autoritari, manifestazioni che da subito son state represse con l'uso della forza e che, nell'ultimo anno, hanno implicato sempre più sistematicamente l'uso di artiglieria pesante;

a più riprese il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato risoluzioni di censura della reazione sproporzionata del regime siriano nei confronti delle manifestazioni popolari;

fin dalla fine del 2011, molti Paesi, compresa l'Italia, hanno adottato sanzioni economiche nei confronti della Siria;

in risposta alla paralisi internazionale, con il tempo la resistenza si è organizzata con un esercito composto principalmente da disertori delle forze armati regolari;

l'8 febbraio 2012 il ministro Giulio Terzi di Sant'Agata, come molti suoi omologhi europei, ha richiamato a Roma per consultazioni l'ambasciatore a Damasco Achille Amerio pur mantenendo l'ambasciata aperta per continuare il monitoraggio della situazione;

a rinforzo della presenza degli osservatori della Lega araba, l'8 maggio 2012 il Consiglio dei ministri ha autorizzato l'invio in Siria di personale militare non armato, in qualità di osservatori, in attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite del 21 aprile. Tale decisione è stata ratificata all'unanimità dalla Camera e dal Senato;

il 28 maggio 2012, l'Italia ha deciso di espellere l'ambasciatore siriano in Italia. La decisione fu presa in reazione all'ennesimo massacro nella città di Hula. Tale scelta fu coordinata e simultanea tra Roma, Parigi, Bruxelles, Berlino, Londra e Madrid. L'invito a lasciare l'Italia fu esteso anche ad alcuni funzionari dell'ambasciata;

il 13 luglio 2012, a seguito di nuovi massacri a Treimsa e in tutta la Siria, l'inviato del Segretario generale dell'ONU e della Lega araba, Kofi Annan, dichiarò che il regime di Damasco aveva violato le risoluzioni delle Nazioni Unite. L'ex Segretario dell'ONU aggiunse anche di ritenere che quelle ultime stragi rappresentavano un'escalation scandalosa nel conflitto siriano, poiché almeno 150 persone erano state uccise a Treimsa;

secondo l'organizzazione Amnesty international, negli ultimi 11 mesi, oltre 5.700 persone sono state uccise in tutta la Siria;

secondo l'organizzazione Human rights watch, che lo ha documentato anche con video sul proprio sito Internet, in Siria l'esercito usa armi a grappolo illegali di produzione sovietica;

considerato altresì che il Presidente Assad non ha mai ammesso alcuna delle responsabilità imputategli dalla comunità internazionale relativa all'uso sproporzionato della forza ritenendo che si trattasse di operazioni volte a contrastare gruppi terroristici fomentati e finanziati dall'estero;

considerato infine che l'articolo 5 della legge n. 178 del 1951 recita "Salve le disposizioni della legge penale, incorre nella perdita della onorificenza l'insignito che se ne renda indegno. La revoca è pronunciata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine",

si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda attivare la procedura prevista dall'articolo 5 della legge n. 178 del 1951 nei confronti del Presidente siriano Bashar al-Assad.

(2-00505 p. a.)