• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/07834 [Sulla difficoltà organizzativa delle Corti di appello]



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07834 presentata da ELIO LANNUTTI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.755

LANNUTTI - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

è a tutti nota la grave situazione di difficoltà organizzativa in cui versano le Corti di appello italiane, afflitte da croniche carenze negli organici sia dei magistrati che del personale amministrativo, nonché da scarsità di mezzi e risorse materiali;

da qualche anno le Corti di appello sono di fatto sommerse da migliaia di ricorsi ex art. 3 della legge n. 89 del 2001, cosiddetta legge Pinto, per cui quasi tutti i procedimenti non contenziosi riguardano la trattazione dei ricorsi sulla ragionevole durata dei processi;

le difficoltà organizzative delle Corti di appello rendono impossibile, nonostante il lodevole impegno dei giudici di appello, la definizione dei procedimenti negli strettissimi tempi previsti dal comma 6 del citato art. 3, cioè 4 mesi dal deposito del ricorso;

considerato che a giudizio dell'interrogante:

nonostante il quadro di difficoltà organizzativa delle Corti di appello, che contribuisce a causare un certo dilatarsi dei tempi di definizione dei ricorsi di cui alla legge Pinto, il Capo dell'Ispettorato Generale Stefania Tommasi sta inondando i Presidenti delle Corti di appello con centinaia di richieste di giustificazioni sui ritardi nei deposti dei decreti suddetti, creando grave difficoltà organizzative negli Uffici;

tali richieste sembrano finalizzate a organizzare procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati delle Corti di appello, che, a causa delle difficoltà organizzative, non riescono a rispettare gli stretti limiti di legge per il deposito dei decreti previsti dalla legge Pinto;

l'iniziativa sta creando un clima di allarmismo che non giova alla serenità dello svolgimento della funzione giudiziaria in grado di appello;

inoltre, tale iniziativa del Capo dell'Ispettorato appare anche inutile e dispendiosa in quanto il Procuratore generale della Cassazione, che ha l'obbligo di esercitare, se del caso, l'azione disciplinare, è già a conoscenza della situazione in quanto gli vengono trasmessi dalle Corti di appello i decreti che definiscono i procedimenti, come previsto dalla stessa legge n. 89 del 2001,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia informato dell'iniziativa del Capo dell'Ispettorato generale;

se non ritenga inutilmente punitive e controproducenti le richieste a giudizio dell'interrogante minacciose del Capo dell'Ispettorato di provvedimenti disciplinari nei riguardi di magistrati, i quali, pur nella carenza di mezzi, svolgono il loro lavoro con spirito di abnegazione al servizio della giustizia;

quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere al fine di garantire il sereno svolgimento delle funzioni giudiziarie presso le Corti di appello, senza interferenze e senza inutile dispendio di mezzi, già notoriamente insufficienti.

(4-07834)