• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16792 [Il caso della signora Giacomina Pensa, imprenditrice operante in Marocco]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16792 presentata da MASSIMO POLLEDRI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.658
POLLEDRI. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:

in un periodo di profonda crisi economico-sociale come quella attuale risulta assolutamente necessario tutelare la libera iniziativa, sia per chi opera in territorio italiano sia per chi invece opta per mercati stranieri contribuendo alla crescita e al prestigio del «made in Italy»;

spesso gli imprenditori si trovano ad operare in mercati perfettamente regolamentati, in grado di garantire parità di condizioni ai competitori ma altrettanto spesso alcuni imprenditori operano in contesti ben più delicati, tali da porre in serio rischio i capitali coraggiosamente investiti;

un'imprenditrice italiana, signora Giacomina Pensa, operante nel settore della torrefazione in Marocco, ha manifestato il forte timore di lavorare in un contesto socio-economico poco trasparente che potrebbe minare i cospicui investimenti fin qui sostenuti;

dopo aver individuato gli elementi propri di un raggiro, la signora Pensa ha presentato nel 2005 regolare denuncia al tribunale di prima istanza di Casablanca, i cui periti hanno valutato danni per oltre 1 milione di euro;

la preoccupazione della signora Pensa consisterebbe nella concreta possibilità che i titolari del principale competitor, con la complicità delle autorità locali, possano costituire serio ostacolo alla permanenza non solo professionale della famiglia Pensa in territorio marocchino, come dimostra il triste episodio, risalente al 2007 e documentato dalla stampa locale, relativo alla carcerazione del marito della stessa Pensa, (membro fondatore e segretario generale del COIM - Comitato operatori italiani in Marocco), rilasciato a seguito dell'intervento del consolato, dell'ambasciata, dell'Ice e degli altri operatori italiani presenti;

nonostante la presenza ed il costante supporto del consolato italiano, durante le fasi del processo, continuano a non essere verbalizzate le testimonianze favorevoli alla signora Pensa;

tra Repubblica italiana e Regno del Marocco esiste un consolidato rapporto amichevole come dimostrano la convenzione contro le doppie imposizioni in materia di imposte sui redditi (Rabat, 7 giugno 1972) e l'accordo commerciale Unione europea-Marocco, ratificato dall'Italia, per un aumento delle quote di scambio di una serie di prodotti a tariffe doganali basse;

è auspicabile una reciprocità nell'amministrazione della giustizia da parte delle autorità marocchine stante la garanzia circa il riconoscimento dei diritti ai cittadini marocchini presenti in Italia -:

quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di far luce sulla vicenda esposta in premessa e quali strumenti intenda predisporre per rassicurare la platea di imprenditori presenti in contesti altrettanto delicati. (4-16792)