• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02329 [Sull'olio d'oliva]



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02329 presentata da TERESIO DELFINO
mercoledì 13 giugno 2012, seduta n.649
DELFINO e NARO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:

il prezzo pagato agli agricoltori per il vero olio di oliva è crollato del 30 per cento anche per effetto degli inganni e delle frodi che danneggiano il settore e colpiscono produttori e consumatori;

i Nas hanno recentemente scoperto un traffico di circa 500.000 litri di olio extra vergine di oliva contraffatto da parte di un'organizzazione che reperiva anche in ambito internazionale (Spagna e Maghreb), le materie prime per la sofisticazione degli olii (clorofilla e betacarotene) per poi cederle ad oleifici compiacenti;

i prezzi pagati ai produttori agricoli crollano per effetto della concorrenza sleale provocata dagli inganni e contraffazioni nonostante il fatto che i consumi di extravergine delle famiglie sono aumentati del 4,2 per cento nel 2012 e la produzione nazionale si è ridotta addirittura del 6 per cento nell'ultima raccolta;

l'arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584 mila tonnellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483 mila tonnellate e il risultato del sorpasso è il fatto che oggi la maggioranza delle bottiglie di olio proviene da olive straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori ma si assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell'olio in vendita, oltre che a una pericolosa proliferazione di truffe e inganni;

nel 2011 si è verificato un aumento del 3 per cento nelle importazioni di olio di oliva dall'estero che sono quasi triplicate negli ultimi 20 anni (+163 per cento), sommergendo di fatto la produzione nazionale, che sarebbe peraltro quasi sufficiente a coprire i consumi nazionali;

gli oli di oliva importati in Italia vengono infatti mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364 mila tonnellate nel 2011;

secondo una recente indagine occorre registrare la mancanza di trasparenza, infatti, quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, questo nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al regolamento comunitario n. 182 del 6 marzo 2009;

sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte «miscele di oli di oliva comunitari», «miscele di oli di oliva non comunitari» o «miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari» obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, poste dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull'etichetta che la rende difficilmente visibile;

senza contare il danno al patrimonio ambientale con oltre 250 milioni di piante sul territorio nazionale che garantiscono un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative all'anno e un fatturato di 2 miliardi di euro -:

se non ritenga opportuno prendere misure incisive e veloci al fine di reprimere tutti i fenomeni di sofisticazione e truffa che provocano enormi danni d'immagine ed economici ai veri produttori di olio extravergine. (3-02329)