• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/16494 [Stabilizzazione dei tirocinanti nei tribunali e nelle procure di Roma, Civitavecchia, Tivoli e Velletri]



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16494 presentata da ANTONIO DI PIETRO
giovedì 7 giugno 2012, seduta n.646
DI PIETRO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:

la provincia di Roma nel mese di giugno 2010 ha indetto un bando rivolto a cassintegrati e lavoratori in mobilità delle aziende private al fine di selezionare tirocinanti da formare come operatori giudiziari;

nella regione Lazio si contano circa 550 lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria o mobilità che da 2 anni svolgono un tirocinio presso le sedi giudiziarie quali tribunali, corte d'appello, procure;

i suddetti tirocinanti lavorano dalle sei alle otto ore al giorno svolgendo mansioni di responsabilità - assimilabili a quelle del cancelliere o dell'ufficiale giudiziario con un rimborso spese di 240-300 euro mensili - al netto dell'ammortizzatore sociale - erogato con notevoli mesi di ritardo;

in data in data 22 dicembre 2011 i lavoratori dell'Unione precari della giustizia (U.P.G.) hanno indirizzato una lettera aperta - appello al Ministro della giustizia, ai gruppi parlamentari di Camera e Senato chiedendo «un concreto impegno per un contratto»;

in data 24 febbraio 2012 il procuratore della Repubblica e il Presidente del tribunale ordinario di Velletri hanno inviato una lettera indirizzata al Ministero della giustizia, al presidente e all'assessore del lavoro e delle politiche sociali della regione Lazio, al presidente e al procuratore generale della corte di appello di Roma chiedendo per i tirocinanti «provvedimenti di stabilizzazione che, soli, consentirebbero il funzionamento di molti uffici di questo Tribunale e di questa Procura della Repubblica che, come è noto, si trovano in gravissima sofferenza per la endemica carenza di personale dipendente»;

in data 27 febbraio 2012 i lavoratori del U.P.G. - dopo le innumerevoli richieste, sia a livello regionale sia a livello ministeriale, di apertura di tavoli rimaste inevase - hanno proclamato lo stato di agitazione sospendendo e rallentando l'attività lavorativa che continuerà finché non ci saranno risposte certe sulla prosecuzione del progetto e sulla regolarità dei pagamenti;

interrompere il percorso di reinserimento lavorativo e di riqualificazione iniziata altro non fa se non dilapidare un patrimonio di competenze ed esperienza costruito con dedizione e impegno a beneficio di un settore già troppo afflitto da carenze di personale -:

se non ritenga opportuno garantire una continuità occupazionale, assumendo iniziative per stabilizzare e riconoscendo quello che è ormai un ruolo fondamentale per il buon andamento del servizio giustizia nei tribunali e nelle procure di Roma, Civitavecchia, Tivoli e Velletri.
(4-16494)