Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/16443 [Stanziamenti per le Forze Armate]
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-16443 presentata da MARCO BELTRANDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il nostro Paese erogherà nel 2012 circa 30 miliardi di euro complessivi per spesa militare secondo quanto reso pubblico dal Sipri nel 2012;
pur riconoscendo l'importanza centrale delle Forze armate, quando si tagliano le risorse per il welfare, la scuola, la sanità, gli enti locali tali spese militari potrebbe essere ripensate;
il Sipri (Stockholm International Peace Research institute) conferma l'Italia al decimo posto, nella classifica mondiale, con investimenti pari a 5 miliardi di dollari, un dato che è tuttavia «stimato», vista probabilmente l'impossibilità, anche per l'istituto di ricerca, di avere dati precisi;
il bilancio della difesa italiana appare agli interroganti difficilmente comprensibile e quindi poco trasparente, in primo luogo perché spese riconducibili alla difesa vengono collocate in altri capitoli del bilancio dello Stato, come le spese per i sistemi d'arma finanziate dal Ministero dello sviluppo economico o per le missioni internazionali a carico del Ministero dell'economia e delle finanze;
nel dossier si legge anche che il bilancio della difesa, quello presentato al Parlamento, prevede per il 2012 uno stanziamento di 21.342 milioni di euro, con un incremento rispetto all'anno precedente di 785 milioni di euro, pari ad una crescita del 3,8 per cento registrando un rapporto rispetto al prodotto interno lordo dell'1,3 per cento. Ma in realtà la cifra reale, al netto dei tagli estivi, dovrebbe essere di 19.895,1 milioni di euro. Per la funzione difesa, riferita alle tre armi Esercito, Marina ed aeronautica sono stanziati 14.993,2 milioni di euro, con una crescita del 4,4 per cento pari a 632,9 milioni di euro in più rispetto al 2011;
in seguito alla riforma della leva del 2001, si è generata una situazione paradossale, poiché si ha un numero di comandanti (graduati) superiore a quello dei comandati (truppa), un numero sovrabbondante di 467 generali e ammiragli (543 con i carabinieri) e un numero di marescialli più che doppio rispetto al necessario. Ne risulta un organico con una età anagrafica molto avanzata e quindi poco incline all'operatività -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, quali iniziative urgenti intendano assumere per dare soluzione alle criticità di cui in premessa. (4-16443)