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Atto a cui si riferisce:
C.4/14525 [Debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti di privati]



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 31 maggio 2012
nell'allegato B della seduta n. 642
All'Interrogazione 4-14525 presentata da
FRANCESCO ARACRI
Risposta. - Il decreto-legge n. 1 del 2012, convertito con modificazioni in legge n. 27 del 24 marzo 2012, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, dispone all'articolo 35 una serie di misure per la tempestività dei pagamenti, per l'estinzione dei debiti pregressi delle amministrazioni statali, nonché disposizioni in materia di tesoreria unica.
Tra le misure volte ad accelerare il pagamento dei crediti commerciali, esistenti alla data di entrata in vigore del citato decreto, per fornitura di beni e servizi alla pubblica amministrazione esistenti alla data di entrata in vigore di tale provvedimento, si riportano sinteticamente le seguenti:

a) i fondi speciali per la reiscrizione dei residui passivi perenti di parte corrente e di conto capitale, di cui all'articolo 37 della legge n. 196 del 2009 «legge di contabilità e finanza pubblica», vengono integrati rispettivamente di euro 2.000 milioni e 700 milioni, per l'anno 2012;

b) è prevista la possibilità di estinzione dei crediti maturati alla data del 31 dicembre 2011, anche mediante assegnazione di titoli di Stato entro il limite di 2.000 milioni di euro.
Lo stesso articolo 35 prevede una integrazione del fondo per l'estinzione dei debiti pregressi delle amministrazioni centrali, pari a 1.000 milioni di euro per l'anno 2012, derivanti da spese relative a consumi intermedi, maturati nei confronti dei Ministeri alla data del 31 dicembre 2011, il cui pagamento rientri tra le regolazioni debitorie pregresse.
Per quanto concerne, poi, l'attuazione della direttiva 2011/7/Unione europea del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi nelle transazioni commerciali, già la legge n. 180 del 2011 recante «norme per la tutela della libertà di impresa. Statuto delle imprese», contenente disposizioni finalizzate a stabilire i diritti fondamentali delle imprese, all'articolo 10 prevede la delega al Governo per il recepimento di detta direttiva, da attuarsi come modifica al decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, di recepimento della precedente direttiva in materia, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi:

contrasto degli effetti negativi della posizione dominante di imprese sui propri fornitori o sulle imprese sub-committenti, in particolare nel caso in cui si tratti di micro, piccole e medie imprese;

possibilità per l'autorità garante della concorrenza e del mercato di procedere ad indagini ed intervenire in prima istanza con diffide e comminare sanzioni relativamente a comportamenti illeciti messi in atto da grandi aziende.
Si rende noto, inoltre, che l'atto Senato n. 3129 recante «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - legge comunitaria 2011», prevede all'articolo 12 la delega al Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per dare attuazione alla suddetta direttiva, sulla base dei principi e criteri direttivi generali della delega legislativa previsti all'articolo 2 dello stesso disegno di legge.
Lo stesso articolo 12 prevede tra i principi e i criteri direttivi, l'individuazione di modalità applicative della menzionata direttiva, con riferimento ai contratti conclusi tra pubbliche amministrazioni e imprese prima del 16 marzo 2013 (termine previsto al paragrafo 4 della medesima direttiva), l'individuazione, sempre per i contratti conclusi prima di detto termine, di una disciplina transitoria relativa ai pagamenti delle imprese, che vantano crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, per quanto concerne i relativi contratti per subfornitura, nonché l'adeguamento delle procedure contabili in materia di flessibilità di bilancio e programmazione dei flussi di cassa.
In ogni caso è intenzione del Governo sostenere con efficacia la rapida attuazione della direttiva 2011/7/Unione europea, cooperando in sinergia con il Parlamento, nell'ambito del rafforzamento di una cultura di correttezza e buona fede tra amministrazioni e imprese e tra imprese.
Fermo restando, infine, l'impegno da parte delle singole amministrazioni per affiancare alle predette iniziative di carattere normativo, misure specifiche rivolte ad assicurare maggiore efficienza di azione, attraverso la semplificazione delle procedure e l'introduzione di processi automatizzati di spesa, idonei a consentire tempestività e sicurezza delle transazioni, nel rispetto dei termini stringenti previsti dalla richiamata normativa comunitaria.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.