• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte

Atto a cui si riferisce:
C.7/00880 [Consentire il ritiro dal mercato delle forme di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano non più commercializzabili ma utilizzabili a scopi alimentari da parte di AGEA]



Atto Camera

Risoluzione in Commissione 7-00880 presentata da TERESIO DELFINO
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641
La XIII Commissione,

premesso che:

il sisma che in questi giorni e per ben due volte ha colpito l'Emilia Romagna, in particolare le province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, ha determinato una situazione emergenziale molto grave sia per il numero di vittime che per il sistema economico e produttivo dell'area geografica interessata;

il Governo il 22 maggio 2012 ha decretato lo stato di emergenza stanziando 50 milioni di euro a valere sul fondo nazionale della protezione civile;

nelle zone colpite dal terremoto l'agricoltura è stata messa letteralmente in ginocchio;

i danni hanno riguardato moltissime strutture, dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalle cantine alle acetaie di invecchiamento dell'aceto balsamico fino ai magazzini di stagionatura dei formaggi Parmigiano Reggiano e Grana, ma anche le case rurali, le stalle, i fienili, i macchinari distrutti e gli animali morti, per un totale di 500 milioni di euro di danni provocati dal terremoto tra le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna ma anche tra Rovigo e Reggio Emilia;

ad essere stata colpita è una parte vitale del sistema agroalimentare italiano, con ripercussioni sia sul patrimonio che sull'attività aziendale; ad esempio, c'è chi ha perso trattori, attrezzi ed animali sotto le macerie;

secondo una prima stima i danni totali ammontano a decine di milioni di euro, di cui solo 150 milioni di euro in conseguenza della distruzione di oltre di 300 mila forme di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano cadute a terra per il crollo delle «scalere», le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse;

cantine e macelli, dai quali si ottiene la materia prima per il prosciutto di Parma, hanno fermato le attività e solo per l'aceto balsamico si stimano danni per 15 milioni di euro, mentre sono circa un milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime scosse che hanno provocato ulteriori crolli delle «scalere», come nella latteria sociale di Porto Mantovano e nel caseificio e magazzino di Pietro Rossi di Correggio, in provincia di Reggio Emilia;

senza uno specifico intervento del Governo le forme di formaggio irrecuperabili saranno destinate alla fusione con perdite economiche enormi causate dal crollo dei prezzi;

risulta, inoltre, che anche in sede europea le istituzioni si siano impegnate ad avviare iniziative adeguate per valutare la possibilità di attivare percorsi di risarcimento che saranno comunque a supporto degli interventi decisi in ambito nazionale per il settore agroalimentare;

risulterebbe quindi di grande efficacia un coinvolgimento dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) per il sostegno del mercato dei prodotti agroalimentari danneggiati, in primo luogo per quel che riguarda le produzioni a denominazione di origine protetta e controllata e le produzioni a indicazione geografica protetta,
impegna il Governo:
a reperire le necessarie risorse, previa autorizzazione dell'Unione europea, atte a consentire il ritiro dal mercato delle forme di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano non più commercializzabili ma utilizzabili a scopi alimentari da parte di AGEA, nell'ambito dei piani di intervento gestiti dalla medesima Agenzia;

ad intraprendere tutte le iniziative di propria competenza che possano agevolare la sospensione dei pagamenti fiscali e delle rate di mutuo per le aziende agricole delle aree colpite dal sisma.

(7-00880) «Delfino, Galletti, Naro, Libè».