Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
S.0/02769/001/ ... [Sulle sentenze della Corte penale internazionale ]
Atto Senato
Ordine del Giorno 0/2769/1/02 presentato da SILVIA DELLA MONICA
martedì 22 maggio 2012, seduta n. 317
Il Senato,
rilevato che:
il disegno di legge in esame, volto ad adeguare l'ordinamento italiano alle disposizioni dello Statuto istitutivo della Corte penale internazionale (Statuto), si limita a disciplinare i rapporti di cooperazione giudiziaria tra l'autorità italiana e la Corte penale internazionale (Corte), per quanto lo Statuto individui specificamente agli articoli da 6 ad 8 gli specifici reati in ordine ai quali è competente la Corte;
l'urgenza di adeguare senza ulteriori rinvii l'ordinamento italiano allo Statuto non consente di approfondire in maniera sufficientemente adeguata la questione inerente alla formulazione delle fattispecie penali di competenza della Corte, tra cui quelle sull'articolo 70, le quali peraltro sono in massima parte già riconducibili a figure di reato previste dall'ordinamento italiano, per quanto i reati di competenza della Corte abbiano un ambito di applicazione limitato ad atti commessi: nell'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso (crimini di genocidio); nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili, e con la consapevolezza dell'attacco (crimini contro l'umanità); come parte di un piano o di un disegno politico, o come parte di una serie di crimini analoghi commessi su larga scala (crimini di guerra);
ritenuto che:
dall'attuazione parziale dello Statuto potrebbe comunque derivare il rischio che una sentenza della Corte non sia riconoscibile dall'Italia per mancanza di doppia incriminazione;
l'esigenza di scongiurare il predetto rischio, che si tradurrebbe in una grave inadempienza ad obblighi internazionali da parte dell'Italia, impone di far coincidere pienamente ed in modo inequivoco i crimini di competenza della Corte con reati previsti dalla legislazione interna;
la predetta esigenza è particolarmente sentita per i reati previsti dallo Statuto, ma non specificatamente dall'ordinamento penale interno, anche per diversità di fattispecie o di circostanze, come, ad esempio, il reato sui "mercenari"; i reati di arruolamento forzato, sterilizzazione forzata, diniego del giusto processo, uso di scudi umani, danni ambientali, dispersione di beni culturali e di tortura,
impegna il Governo:
a verificare puntualmente se dall'approvazione del disegno di legge in esame possa derivare il rischio di non poter riconoscere in Italia alcune sentenze della Corte qualora queste fossero relative a reati per i quali non vi sia la doppia incriminazione e, quindi, ad adottare, entro sei mesi, tutte le iniziative normative opportune affinché coincidano pienamente ed in modo inequivoco i crimini di competenza della Corte con reati previsti dalla legislazione interna.
(0/2769/1/2)
DELLA MONICA, CAROFIGLIO, CASSON, CHIURAZZI, D'AMBROSIO, GALPERTI, MARITATI, PERDUCA