• Testo del comunicato del Governo

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Atto a cui si riferisce:
. Liberalizzazioni: il Parlamento approva Decreto Legge


22 Marzo 2012

Il Presidente del Consiglio esprime viva soddisfazione per l’approvazione in Parlamento del decreto legge recante disposizioni per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività. C’è, da parte del Presidente e di tutto l’Esecutivo, la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo importante nel difficile percorso verso la crescita economica del Paese. “La serietà nel perseguimento delle politiche di liberalizzazione” – come ha ricordato il Presidente Monti nel corso dell’audizione del 15 marzo di fronte le Commissioni riunite VI e X della Camera dei Deputati – “è un elemento centrale di una rinnovata autorevolezza dell’Italia che, nel contesto politico europeo, può e deve essere protagonista delle riforme necessarie anche in quella sede”.

L’approvazione del decreto “Cresci Italia”, avvenuta il 20 gennaio, individuava due obiettivi prioritari. Il primo, e più importante, è quello della crescita: ristabilire cioè condizioni favorevoli agli investimenti interni e internazionali, attraverso l’eliminazione dei vincoli burocratici che ostacolano l’avvio e lo sviluppo delle attività d’impresa, l’apertura alla concorrenza nel settore trasporti e il rilancio del fronte infrastrutturale.

Il secondo obiettivo del decreto, anch’esso prioritario, e complementare rispetto al primo, è quello del miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini.

Il Governo era preparato all’opposizione dei tanti gruppi di interesse, titolari di rendite di posizione non più giustificabili né salvaguardabili. La preoccupazione principale non era quella di contenerne le opposizioni, ma di comporle all’interno di un quadro di soluzioni condivise. Per questo si è scelto di seguire la linea del dialogo, nella piena e costante fiducia verso il Parlamento.

Il testo definitivo approvato in Parlamento conferma tutte le priorità del disegno originario: le imprese, le professioni, i cittadini. Quanto alle imprese, pone gli strumenti per liberalizzare interi settori della vita economica e ridurre gli oneri amministrativi che gravano sulle iniziative imprenditoriali. Sottraendo le imprese alla “burocrazia” – quella nociva, fatta di adempimenti, certificazioni, nulla osta e procedure – la legge agevola il lavoro quotidiano degli imprenditori, dando loro l’opportunità di concentrare gli sforzi sul lavoro quotidiano, anziché sugli adempimenti formali. Riducendo all’essenziale le incombenze burocratiche si dà alla piccola e media imprenditoria l’opportunità di muoversi su un ritmo diverso: da adagio ad andante. È in questa direzione che muovono le misure tese ad accelerare il pagamento dei debiti delle amministrazioni statali verso le imprese. Grazie alla nuova legge, infatti, le pubbliche amministrazioni avranno la facoltà di comporre bonariamente con i propri creditori le ragioni di credito e debito. Potranno farlo attraverso istituti specifici: la compensazione, la cessione di credito e le transizioni condizionate alla rinuncia a interessi e rivalutazione monetaria.

Grazie agli interventi del Parlamento è stata inoltre introdotta la possibilità di attribuire un rating di legalità alle imprese, al fine di diffondere le buone prassi tra gli imprenditori. Un buon rating di legalità consentirà agli imprenditori di avere linee facilitate di accesso al credito e di partecipare prioritariamente al concorso di fondi pubblici per lo sviluppo delle imprese.

La legge interviene anche sulle professioni regolamentare per eliminare le restrizioni al corretto funzionamento della concorrenza. Il Parlamento ha ritenuto opportuno stabilire un’apposita disciplina transitoria che renderà immediatamente operativa l’abolizione definitiva di tutte le tariffe professionali.

Le liberalizzazioni favoriscono poi l’imprenditoria giovanile, istituendo la società a responsabilità limitata. È una misura tesa a valorizzare il merito delle nuove generazioni. Così anche la norma che prevede la possibilità per gli studenti universitari di svolgere tirocini formativi finalizzati all’iscrizione negli albi professionali prima del conseguimento della laurea.

A favore dei consumatori (ma anche delle PMI) si potenziano il servizio di distribuzione dei farmaci e l’attività notarile. In particolare, si offre la possibilità di ottenere la titolarità di una farmacia anche a coloro che hanno svolto attività lavorativa prevalentemente presso le cd. “parafarmacie”. Si rafforza poi l’attività di enforcement dell’Autorità per la concorrenza e il mercato contro le clausole vessatorie ai danni dei consumatori e si eliminano alcune ingiustificate restrizioni in merito alla possibilità di far valere l’azione di classe.

Sempre al fine di contenere i costi per gli utenti, vengono dettate nuove norme in materia di assicurazioni e banche. Per esempio, si introduce l’obbligo per gli istituti bancari di garantire la gratuità delle spese di apertura e gestione dei conti di pagamento di base destinati all’accredito e al prelievo della pensione del titolare per chi percepisce trattamenti fino a 1500 euro mensili.

Ad analoghe finalità si indirizzano le norme in materia di taxi. Viene infatti istituita un’autorità per la regolazione dei settori del trasporto. La competenza a decidere spetterà a Comuni e Regioni, che dovranno però considerare i pareri tecnici emessi dall’Autorità. Quest’ultima avrà il potere di impugnare di fronte al TAR del Lazio le decisioni delle amministrazioni, qualora non rispettino i criteri tecnici.

Si promuove, infine, la concorrenza nei mercati dell’energia, attraverso la separazione della rete di distribuzione del gas dall’impresa incumbent, e della distribuzione di carburanti, attraverso il rafforzamento dell’autonomia dei distributori nei confronti delle compagnie. Vengono razionalizzate (naturalmente nel rispetto dell’esito referendario) la normativa di gestione dei servizi pubblici locali.

Da ultimo, la legge definisce un quadro organico di regolazione tecnica indipendente nei trasporti aerei, ferroviari, autostradali e portuali. Sono tutti considerati presupporti necessari per aprire alla competizione. Un discorso analogo vale per la disciplina della distribuzione della stampa.