• Testo interpellanza

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01378 [Scongiurare una nuova catastrofe economica ed occupazionale]



I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
quest'anno, secondo il Centro europa ricerche, ci saranno duecento miliardi di impieghi in meno;
ogni società di capitali italiana ha 25 addetti (media calcolata dal Ceris Cnr), quindi, a causa della crisi finanziaria originata dalla recessione sui mercati e dal credit crunch, si può stimare che quest'anno si perderanno circa 625mila posti di lavoro; prospettiva drammatica, che è il risultato di una tensione crescente nel rapporto fra banca e impresa, sintetizzata dal peggioramento riscontrato negli ultimi due anni dall'Istat che ha fissato nel 12 per cento la quota di imprese che non ha ottenuto credito dalle banche, mentre il 33 per cento ha visto diventare più onerose le condizioni;
nonostante la Bce abbia prestato 116 miliardi di euro, al tasso dell'1 per cento, agli istituti di credito italiani non c'è nessuna apertura alle imprese ed ai privati da parte delle banche;

è plausibile uno scenario da vero credit crunch, con un doppio shock sia sulla quantità di credito erogata sia sui tassi praticati. Nella simulazione del Cer, che è basata su una ipotesi di flessione complessiva nel 2012 del 5 per cento di una ulteriore riduzione di un punto e mezzo nel 2013, l'andamento degli impieghi esprime una dinamica violenta: ad aprile andrà per la prima volta sotto zero, a luglio precipiterà a -5 per cento a ottobre a -9 per cento fino a sprofondare, a dicembre, a -11 per cento;
al di là delle ragioni di fondo di questi avvitamenti, tutti si stanno accorgendo del rapido peggioramento del clima. L'«ultraprudenza» trasformata in condizione strutturale e permanente appare un elemento sistemico;
per il Cer un razionamento del credito di questa portata avrà effetti sui consumi (mezzo punto in meno quest'anno e un punto in meno l'anno prossimo) e sul Pil (circa un punto in meno all'anno, per due anni);
le importazioni caleranno del 4,9 per cento e le esportazioni resteranno inchiodate a un irrilevante +0,1 per cento. E gli investimenti lordi delle aziende scenderanno dell'11,3 per cento;
a maggior ragione nei territori del Sud dove è bene ricordarlo, i tassi sono più elevati si rischia in un contesto già fortemente penalizzato, che ci sia un'elevata mortalità di aziende ed attività produttive in generale con un incremento ulteriore della disoccupazione in modo particolare di quella giovanile -:
se e quali iniziative intendano porre in essere per evitare che queste drammatiche previsioni diventino realtà ed, in modo particolare, quali strategie intendano attuare affinché i territori più svantaggiati, quelli del meridione, possano scongiurare una ennesima catastrofe economica ed occupazionale e se non ritengano di assumere iniziative volte ad un allineamento dei tassi di interesse praticati dagli istituti di credito tra Nord e Sud e, tenuto conto delle difficoltà delle imprese e delle famiglie, a favorire una moratoria sui crediti e sui mutui.
(2-01378)
«Iannaccone, Belcastro, Porfidia, Brugger».