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Atto a cui si riferisce:
S.4/06442 [Relazioni tra Italia e Turchia]



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 150
all'Interrogazione 4-06442

Risposta. - Coerentemente con il ruolo di primo piano già svolto in favore della liberalizzazione dei visti per i Paesi dei Balcani occidentali ed in linea con la tradizionale politica di aperto sostegno alla prospettiva europea della Turchia, da parte italiana si è da tempo assunta in sede comunitaria una posizione di deciso favore alla prospettiva dell'abolizione dell'obbligo di visto a favore dei cittadini turchi. Il processo di liberalizzazione dei visti ha tradizionalmente rivestito per le popolazioni coinvolte grande importanza e forte valore simbolico, contribuendo a rafforzare i contatti people to people e ad avvicinare concretamente l'Europa ai cittadini. Ciò è a maggior ragione valido nei rapporti con Ankara, che insiste da tempo sulla richiesta di abolizione dell'obbligo di visto e percepisce la posizione di chiusura finora mantenuta dalla UE nella materia come profondamente discriminatoria, soprattutto se paragonata a quanto avvenuto nei Balcani occidentali e alle recenti iniziative a favore dei Paesi del Partenariato orientale.

Nel quadro delle strette relazioni fra l'Unione europea ed Ankara, la Commissione ha invitato gli Stati membri ad adottare un atteggiamento flessibile nei confronti dei cittadini turchi richiedenti visto, sottolineando l'importanza di ricorrere alle facilitazioni previste all'interno del quadro normativo del codice comunitario dei visti (regolamento (CE) 810/2009).

La nostra rete diplomatico-consolate in Turchia (ambasciata ad Ankara, Consolato generale ad Istanbul e consolato ad Izmir), che ha trattato nel 2011 oltre 100.000 domande di visto, fa già ampio ricorso a tali margini di flessibilità, in particolare per quanto riguarda il rilascio di visti a lunga validità ed ingresso multiplo, particolarmente importanti per consolidare la fiducia, moltiplicare le opportunità e rafforzare durevoli relazioni d'affari. Tale atteggiamento di apertura è stato da parte nostra più volte ribadito, sia nei competenti contesti comunitari che in sede di cooperazione consolare locale, ed ha anche di recente formato oggetto di una lettera del ministro Terzi ai Commissari per gli affari interni, Malmstrom, e per l'allargamento e la politica europea di vicinato, Fule.

Abbiamo certo accolto con favore l'avvio da parte della Commissione di un dialogo tecnico UE-Turchia su visti, mobilità e migrazione in linea con le conclusioni del Consiglio GAI del febbraio 2011 e abbiamo fortemente sostenuto sia la proposta della Commissione di rafforzare la collaborazione in tale settore nell'ambito della "nuova agenda positiva per le relazioni UE-Turchia, sia le iniziative concrete recentemente promosse al fine di facilitare le procedure di rilascio dei visti ai cittadini turchi nel quadro del vigente codice visti.

Occorre nondimeno a nostro avviso che tali sviluppi vengano intesi in ambito UE come primi passi in vista dell'elaborazione di una vera e propria road map per l'abolizione dei visti e che il Consiglio conferisca alla Commissione un chiaro mandato per avviare concretamente il processo. Da parte italiana ci si propone dunque, eventualmente di concerto con gli altri Stati membri del Turkey focus group, di continuare l'azione di sensibilizzazione al riguardo nei confronti dei partner comunitari più scettici, sollecitando nel contempo la parte turca ad un approccio costruttivo e flessibile sulla firma dell'accordo di riammissione con la UE, che Ankara continua a condizionare a concreti segnali di apertura in materia di visti.

DASSU' MARTA Sottosegretario di Stato per gli affari esteri

25/01/2012