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Atto a cui si riferisce:
C.5/05991 [Contrastare l'usura]



RIA, RAO e D'IPPOLITO VITALE. - Al Ministro dell'interno.- Per sapere - premesso che:
l'usura è tornata ad essere un'emergenza, alimentata da una crisi economica che costringe alla chiusura 50 aziende al giorno e che ha bruciato, nel 2011, 130 mila posti di lavoro: a denunciare le dimensioni del fenomeno è «Le mani della criminalità sulle imprese», un rapporto di Sos

Impresa-Confesercenti, associazione voluta dai commercianti per resistere al pizzo, all'usura, al racket;
le cifre che emergono dallo studio tracciano il profilo di un business in crescita; mentre il resto dell'economia soffre la crisi di liquidità e le piccole imprese non riescono ad ottenere i finanziamenti delle banche, la «Mafia Spa» (come è stata denominata dal Rapporto) può contare su 65 miliardi cash, messi a disposizione dei clan per conquistare nuove fette di mercato;
gli investimenti spaziano dai settori più tradizionali (l'edilizia dove confluisce il 42 per cento delle risorse mafiose, o il commercio che ne assorbe il 14,3) ai più innovativi (il 2 per cento va alla sanità, il 3,9 nelle agenzie di intermediazione);
gli usurai sono circa 40 mila (dodici anni fa erano 25 mila) e 200 mila commercianti, oltre il 19 per cento del totale, hanno avuto a che fare con loro, contribuendo a portare nelle tasche dei clan 40 miliardi di euro l'anno;
la mappa del crimine e dell'illegalità si allarga di giorno in giorno e conquista territori prima considerati «puliti»: la precedenza va sempre alle regioni del Sud, ma il business della mafia è sempre più presente al Nord e al Centro (ne è un esempio l'evoluzione del crimine a Roma nell'ultimo anno) -:
quali urgenti ed incisive misure intenda adottare, al fine di contrastare questo gravissimo fenomeno che produce esclusivamente effetti distorsivi sull'economia.
(5-05991)