• Testo MOZIONE

link alla fonte

Atto a cui si riferisce:
S.1/00516 [Crisi dell'ippica italiana]



Atto Senato

Mozione 1-00516 presentata da ANTONIO TOMASSINI
giovedì 22 dicembre 2011, seduta n.651

TOMASSINI, VITALI, RUSSO, ALLEGRINI, ANDRIA, COMPAGNA, FASANO, GALLONE, MONACO, MONGIELLO, PETERLINI, SCARPA BONAZZA BUORA - Il Senato,

premesso che:

il 19 dicembre 2011 le associazioni di categoria del trotto, del galoppo e degli ippodromi hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti per denunciare la situazione di crisi drammatica del mondo dell'ippica che a partire dall'inizio del prossimo anno rischia la chiusura delle attività;

si tratta di una importante tradizione del Paese e di una realtà sportiva che ha contribuito a diffondere una immagine positiva dell'Italia nel mondo;

l'ulteriore drastica riduzione per il 2012 dello stanziamento che l'Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (ASSI, ex Unione nazionale incremento razze equine - UNIRE) destina a corse, allevamento e gestione degli ippodromi mette tutta la filiera ippica italiana dal 1° gennaio 2012 nelle condizioni di non avere un futuro, con migliaia di persone da subito prive di lavoro, 15.000 cavalli da destinare al macello con effetti disastrosi sull'indotto e con l'impossibilità da parte dello Stato di introitare, come è avvenuto nel 2011, circa 180 milioni di euro di imposte;

le condizioni di profonda difficoltà del settore ippico vengono ormai da lontano, almeno da quando lo Stato, con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 169 del 1998 in attuazione della legge 23 dicembre 1996, n. 662, ha trasferito dall'UNIRE al Ministero delle finanze la gestione delle scommesse sulle corse dei cavalli senza la tutela e gli investimenti che sarebbero stati necessari per reagire alla riduzione degli spettatori negli ippodromi e dei volumi di gioco come invece è avvenuto in altri Paesi;

l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) ha costruito sulle reti di raccolta delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del gioco pubblico promuovendo e valorizzando tipologie di giochi che, non avendo alcuna filiera da sostenere, hanno fidelizzato il grande pubblico grazie ad una percentuale di premi enormemente più alta;

la raccolta totale dai giochi per il 2011 è di 80 miliardi di euro, di cui 11 sono destinati all'erario, e risulta pertanto difficile pensare che non si possano reperire le risorse necessarie a salvare il settore dell'ippica italiana ristrutturandolo profondamente;

i principi per la ristrutturazione del settore sono l'attenzione prioritaria agli appassionati spettatori e scommettitori, la trasparenza delle corse e l'applicazione tempestiva delle sanzioni previste dalla giustizia sportiva, la qualità e la selezione, gli investimenti finalizzati ad aumentarne l'efficacia, l'autonomia e la competitività contenuti nel documento del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali "Linee di indirizzo strategico per il rilancio dell'ippica italiana" del 29 luglio 2009, elaborato con il concorso delle associazioni di categoria e rimasto inattuato,

impegna il Governo a istruire immediatamente una sede di confronto con il mondo dell'ippica italiana presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali dal quale possa emergere con la massima urgenza un piano di ristrutturazione del settore che comprenda anche il reperimento delle risorse necessarie a scongiurare la chiusura delle attività a partire dell'anno 2012.

(1-00516)