• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02555 [Informazioni sul rapporto Deloitte-Progetto Greenfield ]



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02555 presentata da LUIGI ZANDA
mercoledì 21 dicembre 2011, seduta n.649

ZANDA, FILIPPI Marco - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e della giustizia - Premesso che:

le vicende del principale gestore italiano di telecomunicazioni, Telecom Italia, negli anni passati sono state a lungo al centro del dibattito pubblico per una serie di aspetti - alcuni dei quali tuttora al centro di indagini della Magistratura - legati alla struttura societaria, alla gestione delle risorse, al sistema di security e di dossieraggio illegale;

la società, ex monopolista delle telecomunicazioni in Italia, che come gestore della rete possedeva una situazione finanziaria particolarmente favorevole e un vantaggio competitivo assai forte sulle concorrenti, con asset imponenti e una proiezione internazionale forte, ha subito nel periodo 2001-2007 un impoverimento rilevante a seguito di decisioni degli azionisti di controllo;

Telecom in quel periodo è stata controllata, attraverso un sistema di scatole cinesi, da un azionista che possedeva direttamente circa l'1 per cento della base azionaria. Il controllo così ottenuto ha fatto sì che, in primo luogo, la società distribuisse annualmente sotto forma di dividendi circa l'85 per cento del suo utile, con la conseguenza che tali risorse non sono state impiegate per finanziare investimenti in tecnologia o acquisizioni mirate alla crescita dimensionale ma a coprire, essenzialmente, i debiti della controllante Pirelli;

lo stesso processo di fusioni, accorpamenti e cessione di asset (tra cui le discusse operazioni di cessione immobili di proprietà Telecom, specie quelle relative al cd "Progetto Magnum" avente per oggetto le centrali telefoniche in tutta Italia a Pirelli RE o a società partecipate dal Gruppo Pirelli, per oltre 1.400 edifici) avvenuto in quel periodo è sembrato finalizzato non alla razionalizzazione o al potenziamento strategico-industriale del Gruppo, quanto piuttosto a generare la liquidità necessaria a sostenere Pirelli;

a tutto ciò, si è unita la grave vicenda del dossieraggio illegale, con connesse questioni legate alla sicurezza della rete, ai profili di tutela della privacy, al controllo dei dati di traffico, all'acquisizione di informazioni sui dipendenti, allo spionaggio su manager in carica nell'agosto 2001 e su ex manager nel periodo 2002-2005, nonché alla costituzione e gestione di fondi riservati, anche in contanti, come sembra emergere nella recente inchiesta aperta dalla Procura di Milano in merito a consulenze a professionisti brasiliani di cui ha dato notizia recentemente il "Corriere della Sera" il 24 novembre 2011, la cui consistenza ha prodotto conseguenze negative sui bilanci della società e del gruppo;

successivamente, anche al fine di escludere eventuali irregolarità degli amministratori dell'epoca, il consiglio d'amministrazione della Telecom ha commissionato alla società di revisione Deloitte un rapporto che facesse chiarezza sull'intera vicenda;

il rapporto Deloitte-Progetto Greenfield è stato consegnato alla Telecom nel dicembre 2010, e tuttavia il contenuto del Rapporto non è stato ancora reso noto all'assemblea dei soci né, tantomeno, all'opinione pubblica e ai media nonostante ripetute richieste inoltrate, inspiegabilmente senza successo, anche alla CONSOB;

dalla stampa si apprende che le conclusioni cui il rapporto arriva sarebbero estremamente documentate e circostanziate circa i guasti della gestione 2001-2007 della società e farebbero luce su vicende e responsabilità specie riguardanti lo scandalo Sparkle (oggetto di un procedimento presso il Tribunale di Roma) e lo scandalo delle Sim false (oggetto di un procedimento presso la Procura di Milano) e da cui potrebbe emergere che i bilanci della società e del gruppo del 2006 e del 2007 siano falsi. Inoltre ancora non è dato sapere se all'interno dell'attuale formulazione del rapporto Deloitte sia compresa la cosidetta Operazione K, ovvero lo spionaggio della Kroll sia in Italia sia in Brasile, recentemente depositata all'udienza dibattimentale in corte d'assise a Milano il 9 novembre 2011 dal pubblico ministero Piacente, il cui verbale è pubblico;

considerato che:

l'esercizio del servizio di telefonia da parte di Telecom Italia costituisce nell'ordinamento italiano un'attività soggetta al rispetto di obblighi del cosiddetto servizio pubblico universale, a motivo della sua rilevanza strategica per lo sviluppo economico e sociale del Paese, ed è dunque essenziale che la società eserciti le proprie funzioni, e le connesse azioni di responsabilità, con la dovuta e necessaria correttezza e trasparenza anche tenendo conto del fatto che la ordinanza del giudice Gamacchio del 18 maggio 2011 ha dichiarato i dossier illegali "corpo del reato" e che il recente dispositivo della Corte di cassazione penale del 20 settembre 2011 ha escluso ipotesi di appropriazione indebita a danno di Telecom Italia;

le ripercussioni, a vari livelli, connesse alle vicende sopra esposte rendono urgente che il rapporto Deloitte-Progetto Greenfield venga quanto prima reso pubblico, per esser diffuso integralmente al mercato, anche al fine di verificare con puntualità gli eventuali danni subiti e subendi dal patrimonio aziendale e per permettere una analisi pubblica approfondita di quanto avvenuto e delle relative responsabilità, assicurando al contempo la parità informativa tra tutti gli azionisti,

si chiede di sapere:

se il Governo sia a conoscenza del contenuto del rapporto Deloitte-Progetto Greenfield e, in caso contrario, se non ritenga di doverlo acquisire in tempi brevi, a motivo delle responsabilità che gravano sulla società Telecom, titolare di licenza dello Stato per l'esercizio del servizio pubblico di telefonia;

se e con quale tempistica il Governo intenda, a seguito dell'acquisizione del predetto rapporto, trasmetterlo alle Camere, così da permettere il pieno coinvolgimento delle Istituzioni parlamentari in una discussione limpida ed in un confronto politico aperto su una questione di grande gravità e rilevanza quale quella connessa alle discutibili attività svolte nel periodo 2001-2007 da Telecom Italia emerse in seguito ad inchieste giudiziarie e a documentati servizi giornalistici;

se in ogni caso il Governo non intenda sollecitare l'autorità di controllo Consob affinché eserciti una azione nei confronti dell'attuale Collegio sindacale della Telecom SpA perché elabori una ricognizione di tutti i costi impropri sopportati dai bilanci della Telecom e del gruppo nel periodo 2001-2007 per le attività illegali tra cui, ad esempio, le sanzioni e multe amministrative, le consulenze malamente giustificate, le spese legali anche connesse al patteggiamento ottenuto dalla società nel 2010 e dai suoi ex dipendenti apicali, anche al fine di avviare le opportune azioni di rivalsa civile nei confronti di ex amministratori, vertici e dipendenti apicali che hanno ricevuto tra l'altro consistenti buonuscite

(3-02555)