Testo interpellanza
Atto a cui si riferisce:
C.2/01256 [Investimenti nella caserma Bechi Luserna di Pisa volti alla realizzazione di nuovi edifici]
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
il 18 aprile del 2001 fu sottoscritto un protocollo d'intesa presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, impegnativo per diversi Ministeri ed enti territoriali e in particolare per il comune di Pisa, che aveva per oggetto la «Realizzazione del Museo della Navigazione e connessa riorganizzazione demaniale e riqualificazione urbana», e nel quale, tra i diversi interventi ipotizzati (alcuni dei quali sono già stati realizzati come la nuova sede della Guardia di finanza) era prevista una operazione di recupero e di valorizzazione di tre strutture militari in cambio della costruzione di una nuova caserma per il battaglione logistico, attualmente collocato su due delle tre strutture in questione, in un'area idoneamente individuata. Questa operazione muoveva dalla necessità di liberare l'area della caserma Bechi Luserna dalle attività militari per destinarla ad una funzione logistica e ricettiva per il turismo in prossimità del nascente museo statale sulla Navigazione (o meglio a seguito dello straordinario ritrovamento di circa venti navi di epoca romana, ricche di reperti, avvenuto a Pisa nel 1998), ed era proprio a partire da questo riconosciuto interesse pubblico che ci si proponeva una complessa operazione di ristrutturazione, di valorizzazione e di sviluppo del patrimonio immobiliare che è nella disponibilità del Ministero della difesa. L'obiettivo era quello di dotare l'Esercito di una nuova struttura, moderna e corrispondente con il nuovo modello di difesa, attraverso la dismissione e la trasformazione con investimenti privati delle tre caserme citate, di cui una dismessa da tempo. Il risultato atteso era quello di un notevole beneficio sia per lo Stato, che realizzava una nuova caserma a costo zero e valorizzava la scelta museale insieme al recupero di una importante struttura di proprietà demaniale come il complesso degli Arsenali medicei, destinati a quella funzione sia per il territorio che senza grandi oneri d'investimento poteva contare sul recupero di spazi utili per la riqualificazione dei flussi turistici attraverso una operazione di sostanziale permuta alla pari;
a seguito di quella intesa il comune ha investito risorse, anche sulla base di impegni concordati con il Ministero della difesa, negli studi di fattibilità di tale operazione ed ha, contemporaneamente,
portato avanti i processi urbanistici necessari, e nel 2007 si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo di programma tra il comune di Pisa, il Ministero della difesa e l'Agenzia del demanio;
tuttavia risulta che, di fronte al problema di trovare un sostenibile equilibrio tra la valutazione dei beni immobili soggetti a trasformazione e l'investimento necessario alla realizzazione della nuova caserma (progettata dal Geniodife non solo in un'ottica di funzioni equivalenti, come sosteneva l'intesa iniziale, ma dimensionata anche per future esigenze logistiche), l'accordo sembra arenarsi senza un chiaro e corretto confronto con il comune, che lamenta una dilatazione dei tempi e una presa d'atto, burocratica e rinunciataria, delle difficoltà da parte del Ministero della difesa e dell'Agenzia del demanio, vanificando così una oggettiva valorizzazione del patrimonio pubblico, oltre che l'attivazione di rilevanti investimenti privati, fatto che farebbe certamente male alla nostra economia -:
se corrisponda al vero che da parte del Ministero della difesa si stanno ipotizzando investimenti nella caserma Bechi Luserna volti alla realizzazione di nuovi edifici, compromettendo in questo modo la possibilità di una diversa destinazione e impegnando peraltro risorse aggiuntive sul bilancio, della difesa;
se non ritenga opportuno, alla luce del rischio di vanificare una operazione vantaggiosa per i beni pubblici, intervenire rapidamente per riattivare un confronto costruttivo fra tutti i soggetti interessati e firmatari dell'accordo di programma.
(2-01256)
«Fontanelli, Ventura, Gatti, Realacci».