• Testo interpellanza

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01214 [Iniziative per facilitare la ricerca di un nuovo acquirente interessato a consolidare l'intera filiera di produzione del PVC sia a Marghera che in Sardegna]



I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, per sapere - premesso che:
la società Vinyls Italia, in amministrazione straordinaria, il 27 aprile 2010 ha avviato con un gara internazionale la vendita per l'acquisizione del ciclo PVC, polimero del cloruro di vinile, il più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed una delle materie plastiche di

maggior consumo al mondo, che rappresenta il cuore della chimica italiana, il segmento più pregiato del comparto dopo varie controverse e contraddittorie vicissitudini oggetto, tra l'altro, di numerose interrogazioni fin dal 17 maggio 2010;
nel corso di un incontro svoltosi presso il Ministero dello sviluppo economico, l'8 settembre 2011 i commissari straordinari di Vinyls Italia hanno presentato alle segreterie nazionali dei sindacati dei lavoratori, le manifestazioni di interesse pervenute per gli stabilimenti di Porto Marghera e Porto Torres in risposta al bando pubblicato il 1o agosto 2011;
delle quattro offerte ricevute, due riguardano lo smontaggio e l'asportazione degli impianti di CVM e di PVC presenti in entrambi i siti;
delle rimanenti due offerte, una prevede la produzione di oli vegetali, l'altra di energia da fonti rinnovabili; attualmente le valutazioni si concentrano su queste ultime due ipotesi;
l'offerta presentata per Marghera è quella ritenuta meritevole di maggiore attenzione in quanto proviene dall'oleificio Medio Piave S.p.A. di Treviso, interessato a produrre oli vegetali da semi oleosi, garantendo l'assorbimento di tutti i dipendenti dello stabilimento Vinyls di Porto Marghera;
l'offerta presentata per Porto Torres, che proviene da SGI PV1, società costituita ad hoc e controllata al 100 per cento dalla Sardinia Green Island, riguarda la produzione di energie rinnovabili a Porto Torres;
il Ministero dello sviluppo economico ha annunciato nuovi incontri nei prossimi giorni con istituzioni locali, sindacati e imprese per analizzare in dettaglio tali offerte, appare tuttavia evidente che nessuna offerta riguarda la filiera del PVC;
tutti i Paesi industrializzati ospitano impianti di produzione di PVC, in Italia si contano circa 1.200 imprese trasformatrici che occupano oltre 24.000 addetti;
l'impiego del PVC nella produzione industriale può considerarsi pervasivo, moltissimi sono infatti i comparti che lo utilizzano: l'edilizia per produrre telai di porte e finestre, persiane avvolgibili, sedili per stadi; il settore degli imballaggi per tappi, contenitori per prodotti non alimentari come cosmetici e detersivi; il settore medicale per le sacche di plasma, blister per farmaci, e altro; il settore dell'auto per tappetini, intelaiature dei finestrini, e altro; e inoltre i settori dell'informatica, della telefonia, dell'abbigliamento, degli elettrodomestici, dei trasporti; con il PVC si producono anche le carte di credito;
se il PVC dovesse essere interamente importato, le imprese italiane subirebbero un aggravio dei costi di produzione e si assisterebbe a un ulteriore aumento del deficit della bilancia commerciale del nostro Paese;
inoltre, la distanza tra produttori e utilizzatori creerebbe maggiori difficoltà per l'introduzione di innovazioni di prodotto da parte delle imprese trasformatrici;
il consumo annuo di PVC in Italia è di circa 1 milione di tonnellate e, se venissero realizzati gli investimenti previsti negli accordi di programma di Porto Marghera e della Sardegna, la produzione italiana coprirebbe il 40 per cento circa del fabbisogno nazionale;
la dismissione del ciclo del cloro determina inoltre una minore integrazione nel sito e quindi un indebolimento dell'impianto di cracking di Marghera;
poiché il ciclo del cloro assorbe significative quantità di etilene, in mancanza di tali produzioni, l'equilibrio del cracking è destinato a peggiorare, pregiudicandone la sopravvivenza nel medio periodo, con gravi ripercussioni anche sui poli chimici di Ferrara, Mantova e Ravenna approvvigionati via pipe-line da Marghera;

inoltre, il venir meno nel «condominio industriale» di importanti operatori comporta una riduzione della domanda dei servizi comuni e un conseguente incremento dei prezzi relativi, che significa, in sostanza, una perdita di competitività per l'intera area industriale;
la possibilità che vengano realizzati i progetti per la produzione di oli vegetali a Marghera e energia da fonti rinnovabili a Porto Torres è auspicabile a patto che non si pregiudichi in ciascun sito la possibilità di riavviare le produzioni di CVM e di PVC;
il PVC assume un'importanza strategica per la competitività dell'intero sistema industriale, in particolare nell'attuale momento di estrema difficoltà che il Paese sta attraversando e per il fatto che Eni è proprietaria della parte a monte dell'intera filiera (produzioni di cloro e di dicloretano) -:
quali impegni intenda assumere il Ministro, per facilitare la ricerca di un nuovo acquirente interessato a consolidare l'intera filiera di produzione del PVC sia a Marghera che in Sardegna;
quali iniziative di competenza intenda assumere in alternativa, ed in particolare se ritenga necessario impegnare l'Eni a riavviare gli impianti di proprietà di Vinyls per cederli successivamente a un gruppo industriale interessato a tale investimento.
(2-01214)
«Vico, Lulli, Martella, Zunino, Scarpetti, Bellanova, Fluvi, Marco Carra, Misiani, Bordo, Naccarato, Gatti, Murer, Cenni, Albini, Mariani, Gianni Farina, Rampi, Bossa, Sbrollini, Narducci, Servodio, Sposetti, Strizzolo, Nannicini, Tenaglia, Siragusa, Sani, Pizzetti, Baretta, Tullo, Touadi, Melis, Duilio, Fadda, Froner, Mastromauro, Schirru, Tempestini, Pes».