Testo interrogazione a risposta scritta
Atto a cui si riferisce:
C.4/13379 [Revoca immediata della nomina a notaio della dott.ssa Licciardello, illegittimamente nominata]
ANGELA NAPOLI e LO PRESTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con decreto del 12 luglio 2006, l'allora direttore generale degli affari civili del Ministero di giustizia, dottor Alfonso Papa, nominava notaio in Leonforte (distretti notarili riuniti di Enna e Nicosia) la dottoressa Claudia Licciardello, notaio, che a tutt'oggi, esercita le funzioni notarili presso la sede di Randazzo (Catania);
tale decreto di nomina presenta aspetti di illegittimità e di probabile rilievo penale, considerato che la dottoressa Licciardello, ritenuta non idonea in prima istanza dalla commissione del concorso indetto con D.D. 10 dicembre 1999, era stata riammessa ad una nuova correzione da parte del T.A.R. Sicilia e poi dal T.A.R. Lazio con sentenza interlocutoria n. 6359/2003 e poi con sentenza n. 126/2004 del 05/09 novembre 2003;
tuttavia, il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 2002/2004, del 4 maggio 2004 sospendeva l'efficacia della predetta sentenza n. 126/2004 «nella parte relativa all'accoglimento del ricorso della dottoressa Licciardello e, in particolare, relativamente al riesame della prova scritta della medesima e alla conseguente ammissione alla prova orale»;
il Consiglio di Stato poi, con sentenza n. 1971/2007 del 12 dicembre 2006, confermava l'ordinanza resa in sede cautelare, annullando in via definitiva la sentenza n. 126/2004 del T.A.R. Lazio, e gli atti conseguenti, in base alla quale la dottoressa Licciardello era stata nominata notaio;
sulla base dei fatti illustrati, tale soggetto avrebbe esercitato, per quanto appare all'interrogante, per parecchi anni illegittimamente la funzione notarile, rogando atti pubblici che potrebbero essere affetti da nullità (valendo solo quali mere scritture private) su questioni pure delicatissime, riguardo le quali il nostro ordinamento richiede la forma pubblica a pena di nullità, quali ad es. i testamenti pubblici, gli atti costitutivi di società di capitali, di associazioni riconosciute, che potrebbero comportare la nullità di trascrizioni e iscrizioni ipotecarie seguite a tali atti pubblici viziati, con eventuale gravissimo danno - se non irreparabile in alcuni casi - sia per le parti private, sia per i soggetti mutuanti che, in particolare, si troverebbero nella situazione di non avere alcuna copertura ipotecaria a garanzia dei mutui da loro erogati -:
come sia possibile che sia stata nominata notaio, in data 12 luglio 2006 la dottoressa Licciardello quando in data 4 maggio 2004 il Consiglio di Stato aveva annullato in sede cautelare la sentenza del T.A.R. Lazio n. 126/2004 in base alla quale la candidata era stata ammessa alla ricorrezione da parte della commissione di concorso;
come sia possibile che sia stato firmato un decreto di nomina a notaio in pendenza di una ordinanza cautelare del Consiglio di Stato che annullava tutto, poi confermata nel merito solo pochi mesi dopo tale decreto di nomina;
come sia possibile che il dottor Papa abbia proceduto, applicando l'articolo 13 del decreto legislativo n. 166 del 2006, alla nomina a notaio della dottoressa Licciardello, alla luce della considerazione che i posti messi a concorso (200) erano esauriti (già considerato l'aumento del 12 per cento), avendo la dottoressa Racioppi (ultima concorrente in graduatoria del concorso indetto con D.D. 10 dicembre 1999), con decreto emesso in data 27 maggio 2004, dal predecessore del dottor Papa, dottor Mele, occupato l'ultimo posto della graduatoria (225o);
come sia possibile che, a fronte di una sentenza del Consiglio di Stato che annulla tutto, la dottoressa Licciardello tutt'ora svolga la professione notarile -:
quali sono gli orientamenti del Ministro interrogato sui fatti riferiti in premessa;
se il Ministro sia intenzionato a conformarsi alla decisione definitiva del Consiglio di Stato e ad eseguirla, provvedendo alla revoca immediata della nomina a notaio del soggetto illegittimamente nominato;
se il Ministro ritenga sussista una diretta responsabilità sugli eventuali gravi danni derivati alle parti interessate agli atti illegittimamente rogati dal soggetto di cui si è trattato in premessa, e come intenda intervenire al riguardo.
(4-13379)