Testo mozione
Atto a cui si riferisce:
C.1/00718 [Criticità e le difficoltà delle procedure di voto degli italiani residenti all'estero]
La Camera,
premesso che:
i referendum del 12 e 13 giugno 2011 hanno messo in evidenza tutte le criticità e le difficoltà delle procedure di voto degli italiani residenti all'estero;
l'articolo 48 della Costituzione è chiaro nel garantire il diritto di voto a tutti i cittadini, compresi quelli residenti all'estero: il primo periodo del terzo comma afferma, infatti, che «la legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività»;
a tal fine, secondo la normativa vigente - che assegna agli italiani che risiedono all'estero iscritti all'Anagrafe degli italiani all'estero (Aire) e a particolari categorie di italiani temporaneamente all'estero il diritto di partecipare al voto - i consolati italiani hanno inviato entro il 25 maggio 2011 i plichi con i quattro quesiti referendari;
le schede utilizzate per esprimere il voto dovevano essere restituite ai consolati entro le ore 16.00 del 9 giugno 2011, per poi essere inviate in Italia per lo scrutinio affidato all'ufficio competente per la circoscrizione estero, istituito presso la corte d'appello di Roma;
ciò nonostante non sono mancati problemi e disfunzioni già con riferimento al fatto che i residenti all'estero hanno votato un quesito, quello sul nucleare, diverso da quello votato in Italia, a seguito della riformulazione da parte della Corte di cassazione;
moltissime, inoltre, sono state le segnalazioni e le denunce relative alla mancata ricezione dei plichi contenenti le schede per votare, alla scarsa diffusione di informazioni, alla presenza di vistosi errori di carattere anagrafico, che hanno, di fatto, impedito ai molti connazionali presenti all'estero di esprimere il proprio voto;
l'esempio più significativo è l'episodio che si è verificato in Germania, dove risulta che «l'inconveniente tecnico»,
come definito dal Ministro Vito nel corso dello svolgimento di un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea alla Camera dei deputati nel mese di giugno 2011, «ha determinato la restituzione dello 0,8 per cento dei circa 485.000 plichi inviati in Germania». «I plichi restituiti dalle Poste tedesche sono stati, quindi, prontamente registrati in un apposito elenco e, dopo la sostituzione della busta esterna e l'apposizione del corretto cognome del coniuge delle elettrici, sono stati nuovamente recapitati alle destinatarie in tempo utile per la restituzione entro il termine del 9 giugno»;
appare, pertanto, evidente che sussistono gravi problemi di organizzazione e gestione delle procedure necessarie per consentire il voto degli italiani all'estero: un sistema macchinoso a cui si aggiunge la mancata corrispondenza dei dati posseduti dal Ministero degli affari esteri con quelli registrati dall'Anagrafe degli italiani all'estero (Aire), che rappresenta un ostacolo all'esercizio del sacrosanto diritto di voto;
secondo il Ministero dell'interno, le ultime consultazioni referendarie hanno interessato 3.300.496 cittadini residenti all'estero, con una partecipazione del 23,08 per cento, pari a 761.752 votanti. Si tratta di un dato importante, che non può essere in alcun modo sottovalutato, ma che, al contrario, va incentivato e valorizzato attraverso una migliore organizzazione dei meccanismi di votazione,
impegna il Governo:
a svolgere presso le competenti sedi le indagini necessarie per approfondire quanto accaduto in occasione delle ultime consultazioni referendarie;
a promuovere una revisione della normativa in materia, al fine di migliorare e rendere più certi ed affidabili i meccanismi di votazione degli italiani che risiedono all'estero, non solo semplificando le modalità di voto, ma soprattutto garantendo loro l'eguaglianza nelle condizioni di voto con i cittadini residenti in Italia;
a prevedere una revisione dei dati in possesso dei consolati e una riorganizzazione dell'Anagrafe degli italiani all'estero (Aire), al fine di consentire una reale corrispondenza tra i dati in possesso degli uni e dell'altra.
(1-00718)
«Mosella, Lanzillotta, Pisicchio, Tabacci, Vernetti, Brugger».