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Atto a cui si riferisce:
C.5/05347 [Rischio di chiusura dell'istituto Tommaso Pellegrini di Modena ]



ALESSANDRI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
in questi ultimi giorni circolano con insistenza voci allarmanti sul concreto rischio di chiusura dell'istituto Tommaso Pellegrini di Modena - educatorio per sordomuti di Modena;
l'istituto Tommaso Pellegrini è stato costituito nel 1845 da 3 sacerdoti diocesani, monsignor Tommaso Pellegrini (I Direttore), don Geminiano Borsari (ViceDirettore) e don Pio Sirotti (Prefetto agli Studi), e nasce come «educatorio per sordomuti di Modena» (ente morale d'istruzione), oggi parificato con le scuole dell'infanzia e primarie. In 166 anni di storia questo istituto ha demutizzato ed istruito più di 750 ragazzi non udenti;
lo statuto dell'istituto, elaborato negli anni Venti durante il periodo di commissariamento (dal 1907 al 1931), prevede un consiglio di amministrazione composto da 5 membri: il presidente nominato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (ufficio scolastico regionale), un rappresentante nominato dal comune di Modena, un rappresentane nominato dalla provincia di Modena, un rappresentante nominato dalla Curia di Modena e il direttore assunto tramite concorso;
dal dicembre 2010 l'educatorio è stato trasformato nella fondazione «Monsignor Tommaso Pellegrini educatorio per sordomuti di Modena» (area formativa), mantenendo sempre un consiglio di amministrazione formato da 5 membri;
l'istituto Pellegrini attualmente possiede importanti edifici adibiti alle relative funzionalità istituzionali:
una villa del '700 che ospita la scuola primaria paritaria speciale per non udenti, la sezione speciale staccata per non udenti di una scuola media statale e una scuola dell'infanzia;
una struttura della stessa epoca che ospita la cappella, il convento delle suore, il convitto per circa una quindicina di ragazzi minorenni;
una seconda struttura della stessa epoca della villa che ospita l'aula di educazione

musicale delle scuole primarie e dell'infanzia, l'aula di educazione all'immagine della scuola media, la palestra con annesso un teatro e lo spogliatoio. Questa struttura ospita anche il circolo dell'Ente nazionale sordi utilizzato dagli ex allievi non udenti che si ritrovano settimanalmente, oltre ad altri momenti extra (raduni sportivi - campo da calcio e palestra - e raduni assembleari e religiosi). I non udenti tesserati dall'Ente nazionale sordi in provincia di Modena superano le 250 unità. Lo stesso istituto organizza almeno due volte l'anno determinati raduni degli ex-allievi molto partecipati;
una struttura recente che ospita la scuola elementare per udenti;
sono altresì presenti sale giochi, una falegnameria, un'aula di ceramica, una stanza assegnata al corso di LIS - lingua dei segni italiana, nonché aree rurali di notevole pregio;
nell'istituto, i ragazzi non udenti studiano separatamente dagli udenti (i ritmi di apprendimento sono infatti diversi), mentre lavorano insieme nei momenti di laboratorio (educazione fisica, educazione all'immagine, informatica, musica, e altro). Per i ragazzi non udenti più capaci sono previsti ulteriori progetti di integrazione finalizzati a momenti particolari del cammino scolastico;
la finalità dell'istituto Pellegrini è quella di realizzare la «vera integrazione» nel rispetto degli alunni che lo frequentano e si è così da anni abbandonata l'idea di una scuola speciale aperta solo ai non udenti. In questi anni sono stati sviluppati progetti quali «LIS in favola», dove i ragazzi udenti venivano invitati ad imparare e ad esprimersi in LIS (grazie ad una ex-allieva non udente dell'istituto laureata in scienze della formazione) e a capire meglio la personalità del non udente;
attualmente l'istituto ospita circa 140 studenti (molti udenti, alcuni con lievi handicap), dei quali 17 sono ragazzi non udenti (1 nella scuola dell'infanzia, 6 nella scuola primaria speciale e gli altri 10 nella scuola media). L'insegnamento infatti si articola in una scuola materna (per l'infanzia) in cui sono inseriti sia non udenti sia udenti, ed in due primarie, di rango elementare, rivolte distintamente a non udenti e ad udenti. L'istituto come si è detto ospita altresì una sezione speciale di una scuola media statale secondaria di I grado;
in passato, nella gestione finanziaria dell'istituto, erano emerse perdite di bilancio, a causa del crescere delle spese, ma sembrava che fossero state soddisfatte grazie alla vendita di alcuni immobili e terreni di sua proprietà;
nel 2011 i problemi di bilancio sono stati riportati all'attenzione dal nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione, il quale, sembrerebbe, abbia ritenuto opportuno risolverli attraverso un aumento consistente delle rette mensili per gli alunni udenti, passando da 240 euro 320 euro, ed escludendo trasporto e mensa;
a seguito di tale manovra, le consolidate 18 pre-iscrizioni della primaria (elementare) per l'anno scolastico 2011-2012, sono scese a 2 sole iscrizioni di bambini udenti appartenenti a famiglie di professionisti;
nel mese di maggio 2011, il consiglio di amministrazione avrebbe comunicato alle famiglie delle scuole primarie l'impossibilità di far svolgere un nuovo anno scolastico vista la mancanza di risorse e vista anche l'impossibilità di aver potuto formare la prima classe;
a fine maggio, sarebbe giunto anche l'avviso improvviso, da parte del preside della scuola media, che la scuola non sarebbe stata attivata per l'anno 2011-2012, perché si sarebbe accertato che l'organico non sarebbe stato assegnato da parte dei competenti provveditorati provinciale e regionale;
in tale stato di cose, il consiglio di amministrazione avrebbe deciso di far proseguire solo la scuola dell'infanzia convenzionata con il comune, formata da una

sezione mista composta da circa 25 bambini di età compresa tra i 3 ed i 5 anni;
i rimanenti bambini bisognosi di assistenza formativa specializzata rischiano di seguire due percorsi diversi: quelli della scuola primaria rimarrebbero ancora per un anno esaurendo così la scuola stessa, mentre quelli della scuola media verrebbero inseriti con udenti delle classi corrispondenti (soluzione improponibile data la sensibile differenza di età: i ragazzi non udenti hanno dai 14 ai 17 anni e ciò creerebbe ovvi problemi didattici e di gestione);
sarebbe giunta da circa un mese la disponibilità di una cooperativa, la «Carovana», a gestire la scuola primaria degli udenti per un anno. Ma, ove tale opzione fosse adottata, si determinerebbe il pericolo immediato di mancanza di iscrizioni anche nella scuola primaria per udenti, visto che il prossimo è un anno di prova e le famiglie degli udenti farebbero fatica ad accettare una situazione di instabilità e potrebbero decidere di rivolgersi altrove;
le famiglie dei ragazzi non udenti desiderano fortemente la prosecuzione dell'istituto, consci anche del fatto che molti dei bambini provengono da altre regioni con una cattiva integrazione e pertanto rifiutano di tornare nella medesima situazione;
anche i 21 dipendenti della Fondazione sarebbero in preavviso di licenziamento, con decisione sul merito da prendere verso la metà del mese di luglio. Solo una parte di essa dovrebbe venire riassorbita dalla Cooperativa (6 insegnanti ed 1 ATA), mentre 3 insegnanti dovrebbero rimanere in capo alla Fondazione (2 per la scuola dell'infanzia e 1 per la scuola primaria speciale);
un sospetto che sempre con più insistenza si diffonde sul territorio è che se la scuola primaria dovesse chiudere potrebbe essere realizzato il passaggio della scuola dell'infanzia nello stabile di recente costruzione ed attiguo alla villa settecentesca, liberando quest'ultima da ogni gravame occupazionale. Mancando poi i non udenti, verrebbero a cessare anche le finalità principali della Fondazione ed a norma di statuto, in queste condizioni, i beni rimasti andrebbero devoluti ad altro ente di formazione;
di fronte a questi avvenimenti e con il rischio di vedere impotentemente la chiusura del meritorio istituto Tommaso Pellegrini, i genitori dei ragazzi già seguiti dalle strutture formative dell'ente, hanno intrapreso forme di protesta e di dissenso opponendosi ad ogni possibile azione degli organi competenti volta, anche in ipotesi, a decidere la soppressione dell'istituto, ed a maggior ragione lo smembramento del prestigioso patrimonio immobiliare, visto che tra i sospetti formatisi, il più forte sarebbe proprio quello che si stia provocando di proposito la chiusura dell'istituto per consegnare alla speculazione immobiliare il relativo e consistente stato patrimoniale;
anche il consiglio comunale di Modena, nella sua seduta del 20 giugno 2011, si è occupato della fondazione, in tal senso decidendo:
a) di attivare tutti i canali possibili che ha a disposizione per costruire le condizioni, comprese quelle finanziarie, atte a riequilibrare i conti in senso stabile e duraturo;
b) di non pensare alla Cooperativa Carovana come l'unica strada possibile, ma la più probabile;
c) di invitare i vecchi componenti, non rinnovati recentemente, del consiglio di amministrazione a rimettere il mandato per manifesta inadeguatezza -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se ad ogni modo, per quanto di competenza, non intenda intraprendere le necessarie iniziative e provvedimenti volte a verificare come sia avvenuta la gestione amministrativa e finanziaria dell'istituto Tommaso Pellegrini di Modena negli ultimi anni e se in tali circostanze non vi

siano in atto operazioni speculative tese alla decisione di far cessare le attività formative dell'ente per mancanza di nuove iscrizioni e così procedere senza ostacoli alla dismissione di favore del patrimonio immobiliare dello stesso istituto;
ove tali verifiche evidenziassero l'esistenza di profili problematici nella conduzione dell'istituto, se non intenda verificare la sussistenza dei presupposti per procedere all'immediato commissariamento dell'istituto.
(5-05347)