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Atto a cui si riferisce:
C.7/00688 [Assegnazione delle entrate derivanti dalla tassa di imbarco]



La IX Commissione,
premesso che:
l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco, di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a), della legge 24 dicembre 2003, n. 250, comunemente chiamata tassa d'imbarco, consiste nel pagamento di 1 euro per passeggero imbarcato ed è versata all'entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione;
una quota percentuale della tassa di imbarco viene destinata a beneficio dei comuni che mettono a disposizione una parte del loro territorio come sedime aeroportuale, anche come compensazione di tutti i servizi resi dai comuni ai relativi aeroporti come la polizia locale, l'anagrafe, le denunce di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, le autorizzazioni per gli interventi in aeroporto, le pratiche di infortunio e altro;
l'articolo 4-bis del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, dispone che le entrate derivanti dalla tassa di imbarco siano assegnate, per il 2011, all'adozione di misure di sostegno e di rilancio dei settori dell'economia delle province interessate da ingenti danni a seguito delle limitazioni imposte dalle attività operative militari in Libia che hanno inciso sulla operatività degli scali aeroportuali civili;
l'interpretazione di questa norma appare ambigua laddove un solo comune, quello di Trapani, risponde alle predette caratteristiche (anche se lo scalo Trapani Birgi non è un aeroporto civile a tutti gli effetti, ma un aeroporto militare che è aperto anche al traffico civile, gestito da una società di proprietà al 49 per cento della provincia e al 51 per cento dei privati, che per le operazioni in Libia è stato rimilitarizzato) ed appare pertanto dubbio se l'intero fondo debba essere sottratto agli altri comuni di sedime aeroportuale, che dal 2004 ad oggi sono in credito con lo Stato di circa 5 milioni di euro e che ancora stanno attendendo il saldo del 2010 e che nonostante tutto svolgono regolarmente un importante servizio alla collettività;
l'aeroporto di Malpensa coinvolge sette comuni, fra i quali viene suddiviso circa 1.500.000 euro come corrispettivo dei servizi resi e delle spese sostenute, e il mancato introito di questa somma provocherebbe un danno insostenibile per gli enti locali che hanno già inserito nei bilanci previsionali 2011 le cifre relative agli introiti della tassa di imbarco 2010. Ferno, che è il comune più penalizzato perde 280 mila euro, ma anche gli altri (Cardano al Campo, Casorate Sempione, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo e Vizzola Ticino) devono rinunciare a un introito che comunque serve per mantenere viva l'amministrazione pubblica,


impegna il Governo


ad intraprendere tutte le iniziative, anche di carattere normativo, tese a rimuovere gli ingenti ed ingiusti danni che il mancato introito della tassa di imbarco per il 2011 provocherebbe ai comuni aeroportuali italiani che svolgono con efficienza e regolarità i servizi a garanzia del buon funzionamento degli scali aeroportuali.
(7-00688) «Desiderati, Reguzzoni».