Testo interrogazione a risposta orale
Atto a cui si riferisce:
C.3/01802 [Tutela e sostegno della pesca]
DELFINO, GALLETTI, NARO, CICCANTI, COMPAGNON, VOLONTÈ, MONDELLO e NUNZIO FRANCESCO TESTA. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
l'industria ittica italiana continua da tempo ad essere caratterizzata da produttività quasi dimezzata, fatturato in caduta libera, flotta drasticamente ridimensionata e più di 17 mila posti di lavoro polverizzati negli ultimi 5 anni;
ad oggi l'unico obiettivo da raggiungere è quello di difendersi dall'assalto dei competitori esteri, asiatici e africani, che anno dopo anno hanno conquistato quote di mercato fino a raggiungere nel 2010 un tasso di prodotti ittici venduti nel nostro Paese vicino al 73 per cento, pari a 941 mila tonnellate di pesce per un valore di 3,99 miliardi di euro;
si tratta di una cifra impressionante se confrontata con i prodotti ittici italiani esportati, che risultano poco più di 135,5 tonnellate per un valore di 520 milioni di euro, e che costituisce un vero paradosso se si considera che l'Italia è bagnata da 8.350 chilometri di costa;
le cause di questo declino sono da ricercare nel fatto che vi sono troppi intermediari, punti di sbarco frammentati, imprese troppo piccole e soprattutto il prezzo del gasolio ormai alle stelle;
di conseguenza, le cooperative di pescatori sono in affanno, l'industria ittica è fortemente condizionata dagli eventi internazionali e i consumatori finiscono per mangiare solo le specie di pesce imposte dal mercato senza un'etichettatura trasparente, che in molti casi non permette di conoscere la provenienza del prodotto e di avere un'informazione completa;
tuttavia, il problema più serio è rappresentato dalla struttura delle imprese ittiche italiane;
secondo dati Ismea, nel 2009 il 66 per cento dei pescherecci che compongono la flotta italiana è gestito da micro-imprese, condizione che azzera il loro potere contrattuale nei confronti degli altri componenti della filiera, come grossisti e distributori, e del sistema creditizio;
a questo si deve aggiungere un altro aspetto di forte criticità rappresentato dai punti di sbarco che lungo le coste italiane sono oltre 800;
tale numero rende molto difficile fornire gli approdi di adeguati servizi, come il rifornimento d'acqua e di carburante, e influisce sulla vendita di quanto viene pescato ogni giorno, perché le filiere si allungano, mentre la remunerazione dei pescatori si riduce;
tutto questo mentre il pesce estero gode da tempo di una situazione privilegiata -:
se il Governo non ritenga di dover considerare quanto esposto in premessa come una vera e propria emergenza nazionale e quali misure urgenti intenda intraprendere ai fini della tutela e del sostegno dell'occupazione e delle attività produttive, come la pesca, che rappresenta un settore di primaria importanza del made in Italy.
(3-01802)