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Atto a cui si riferisce:
C.4/10920 [Distacco della frazione di Villa Sant'Antonio dal comune di Ascoli Piceno ed incorporazione nel comune di Castel di Lama]



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 3 agosto 2011
nell'allegato B della seduta n. 512
All'Interrogazione 4-10920 presentata da
LUCIANO AGOSTINI
Risposta. - Con l'interrogazione in esame l'interrogante ha chiesto di conoscere quali iniziative si intendono intraprendere affinché possa essere rivisto l'assetto organizzativo e coordinato di funzioni e servizi che interessano la popolazione di Villa Sant'Antonio di Ascoli Piceno in attesa dell'eventuale accorpamento al comune di Castel di Lama.
Al riguardo va premesso che la variazione territoriale relativa al mutamento delle circoscrizioni comunali è disciplinata dall'articolo 133, secondo comma della Costituzione, che attribuisce alla regione - sentite le popolazioni interessate - la potestà di istituire con legge, nel proprio territorio, nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.
Per definire tale aspetto normativo, la prefettura di Ascoli Piceno, allo scopo di raggiungere un'intesa condivisa tra le parti, ha tempestivamente favorito l'istituzione di tavoli di confronto, in un primo momento presso la provincia, e successivamente presso la stessa prefettura. Nel corso dell'incontro del 23 novembre 2010 è stato previsto il coinvolgimento degli esperti dei due comuni e della provincia, nonché del coordinamento dell'assessore regionale competente.
Per quanto riguarda invece i profili organizzativi, nel corso di un incontro, svoltosi il 18 febbraio 2011, il sindaco di Ascoli Piceno e quello di Castel di Lama hanno affrontato la questione dell'esercizio coordinato delle funzioni e dei servizi interessanti la frazione di Villa Sant'Antonio di Ascoli Piceno. Il sindaco di Castel di Lama ha sostenuto che la frazione di Villa Sant'Antonio conta ormai 1.000 abitanti e forma un unico agglomerato urbano con Castel di Lama, utilizzandone stabilmente i servizi individuali e collettivi. Ha, pertanto, segnalato l'impossibilità di continuare a sostenere il costo dei servizi resi alla frazione ascolana senza un contributo da parte del comune di Ascoli Piceno. Ad esempio, ha sollevato la questione della rete del gas metano realizzata dalla propria amministrazione (2,2 chilometri di rete) sul territorio ascolano e utilizzata dagli abitanti della frazione di Sant'Antonio.
Il sindaco di Ascoli Piceno - pur non condividendo il principio della partecipazione diretta al costo dei servizi in quanto, a suo dire, lesivo di alcuni principi fondamentali del nostro ordinamento - ha riconosciuto l'atipicità della situazione territoriale e ha convenuto sul fatto che al fine di dirimere la questione, occorra ampia disponibilità al dialogo tra gli amministratori delle due città. Ha inoltre segnalato che gli utenti ascolani già pagano gli oneri di «vettoriamento» dovuti al comune di Castel di Lama, esprimendo la propria disponibilità a valutare, previa perizia sul valore, l'acquisto della parte di metanodotto esistente sul territorio ascolano della frazione interessata.
Al termine della riunione le parti hanno convenuto di incontrarsi nuovamente entro breve tempo per consentire un ulteriore approfondimento della questione.
In ogni caso, la soluzione alla problematica non può prescindere dall'avvio del procedimento di variazione della circoscrizione comunale che richiede l'indizione del referendum e dalla successiva, eventuale, predisposizione del progetto di legge regionale. Gli effetti giuridici che conseguono alla nuova configurazione territoriale si produrranno, pertanto, solo successivamente all'adozione da parte della regione della legge di variazione territoriale.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Michelino Davico.