• Testo interpellanza

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01176 [Situazione del CIE di Bari]



I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 25 luglio 2011 in occasione dell'iniziativa nazionale organizzata dalla FNSI (Federazione nazionale stampa italiana) «lasciateCIEentrare» gli interroganti si sono recati presso il Centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Bari in qualità di membri del Parlamento della Repubblica;
al termine della visita ispettiva gli interroganti hanno constatato lo stato di degrado in cui versa la struttura dove mancano le condizioni minime di sicurezza e igienico-sanitarie;
il sistema di videosorveglianza, andato distrutto a seguito della sommossa di circa un anno fa, non è stato ancora ripristinato, nonostante lo stanziamento di fondi straordinari pari a 700mila euro;
non sono stati neppure eseguiti i lavori di ammodernamento dell'edificio per i quali è stata stanziata e non ancora utilizzata la somma di un milione e settecento mila euro, e pertanto 2 moduli restano da ottobre 2010 inutilizzabili;
sempre secondo quanto accertato dagli interroganti, le condizioni igienico sanitarie sono inesistenti: alcuni bagni non funzionano, vi sono porte divelte, i materassi sono privi di cuscini e lenzuoli. Nei moduli che ospitano i nordafricani ci sono murales raffiguranti una svastica e l'effigie di Bin Laden;
agli interroganti è stato denunciato da ospiti del CIE che il personale militare del battaglione San Marco, che ha il compito di presidiare la struttura, effettua «visite» anche all'interno dei moduli riservati agli ospiti;
agli interroganti è stato riferito che nel CIE di Bari vi sarebbero ospiti provenienti da paesi per cui è prevista la richiesta di diritto di asilo politico e che, pertanto, dovrebbero essere ospitati in strutture CARA, così come sono state segnalate situazioni di ritardi burocratici incomprensibili;
agli interroganti, inoltre, risulta che gli ospiti presenti non sono adeguatamente informati sulla normativa vigente che prevede il prolungamento del trattenimento a diciotto mesi -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato in premessa;
quali siano le ragioni per cui non sono stati ancora utilizzati i fondi per la ristrutturazione del CIE di Bari;

se abbiano valutato i rischi di disordini all'interno dei CIE una volta che il decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari, che prevede il prolungamento a 18 mesi del fermo degli extracomunitari, sarà convertito in legge;
quali siano i compiti e gli ambiti di competenza dell'esercito posto a presidio della struttura del CIE di Bari.
(2-01176)
«Zazzera, Ginefra, Servodio».