Testo interrogazione in commissione
Atto a cui si riferisce:
C.5/05229 [Incassare l'importo dovuto all'erario dai concessionari del settore giochi]
BARBATO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
le parti sociali, a ragione incalzano il Governo e la politica affinché siano adottate immediatamente misure incisive per reagire alla crisi economica ed alla spirale speculativa in essere sui mercati di borsa;
ad esempio, il segretario della CGIL, Susanna Camusso, così come il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, affermano che bisogna agire subito e in fretta e che non c'è più tempo da perdere, anche perché i mercati finanziari non vanno in ferie;
occorre dunque operare con immediatezza, e le istituzioni non possono sospendere i propri lavori per le ferie estive, anche perché, a lungo andare, i grandi gruppi imprenditoriali italiani, che sono stati maggiormente colpiti, rispetto ai loro competitor europei, dalla caduta delle quotazioni di Borsa, sia a causa della crescita bassa del nostro Paese, sia a causa dell'immenso debito pubblico italiano, potrebbero essere facilmente colpiti da speculazioni estere;
il Governo italiano, che manca di una vera politica industriale ed è rimasto privo per oltre un anno del titolare del Ministero per lo sviluppo economico, ha incentivato sempre di più, in questa legislatura, l'industria del gioco, la quale, anche grazie ai vari sostegni concessi dall'Esecutivo, si avvia quest'anno a raggiungere un fatturato superiore ai 70 miliardi di euro, superando di molto il record di fatturato, registrato il 31 dicembre 2010, di circa 61 miliardi, come anticipato la scorsa settimana, nel corso di un'audizione dinanzi alla Commissione finanze, dal direttore dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato;
è pendente innanzi alla Corte dei conti un giudizio per le note irregolarità poste in essere dai concessionari dei giochi, scoperte dalla Guardia di finanza, nel quale è stata formalizzata una richiesta iniziale di risarcimento di 98 miliardi di euro;
peraltro, a seguito delle successive vicende di tale controversia e del sostegno di cui hanno potuto godere i concessionari, l'ammontare della sanzione pecuniaria nei confronti dei concessionari si è progressivamente ridotto, ed è al momento incerto se, quando e in che misura l'erario sarà in grado di incassare effettivamente tali somme;
nella recente manovra economico-finanziaria (il decreto-legge n. 98 del 2011) è prevista la possibilità di sanare i contenziosi tributari in essere fino a 20.000 euro, attraverso il versamento del 30 per cento dell'importo oggetto della controversia;
si susseguono gli inviti alla responsabilità da parte dei partiti politici, con richieste di incontri con il Governo e con le parti sociali, e si fa sempre più forte la richiesta che la politica rinunzi alle vacanze estive per affrontare la drammatica situazione economico-finanziaria in cui versa il nostro Paese;
il gruppo parlamentare dell'Italia dei Valori ha già sottoposto al Governo, anche nell'ambito di una risoluzione in discussione presso la Commissione Finanze (7-00583), una serie di proposte che potrebbero contribuire a rafforzare la predetta manovra economica, la quale si sta dimostrando insufficiente e superficiale, come dimostrato dalla perdurante caduta della Borsa di Milano: tra tali proposte si segnala quella di determinare per legge l'ammontare che i concessionari devono versare all'erario per chiudere il contenzioso in atto, nella misura del 30 per cento dell'importo di 98 miliardi originariamente richiesto, assicurando in tal modo allo Stato la disponibilità in tempi rapidi di risorse preziose per avviare un'azione di reale stabilizzazione dei conti pubblici e di rilancio dell'economia italiana -:
se ritenga di adottare un'iniziativa normativa urgente volta a consentire di incassare l'importo dovuto all'erario dai concessionari del settore giochi, rinviando altresì la data, fissata al 30 settembre 2011, per l'espletamento delle gare per l'affidamento delle medesime concessioni.
(5-05229)